A novembre il Cinema “made in Piemonte” è protagonista in tutta la Regione, con la programmazione “off” del Glocal Film Festival 2025, manifestazione in programma a Torino da martedì 11 a sabato 15.
Numerosi sono infatti gli appuntamenti che coinvolgono diversi presìdi cinematografici dell’Associazione Piemonte Movie, che organizza gli eventi e che da 25 anni promuove la Settima Arte a livello regionale.
TOUR ITALO CALVINO NELLE CITTA’ di Davide Ferrario
In particolare è previsto un tour di sette appuntamenti con il film Italo Calvino nelle città di Davide Ferrario e Marco Belpoliti, realizzato in occasione del centenario della nascita dello scrittore e distribuito in occasione del quarantennale della sua scomparsa.
La pellicola ricostruisce la vita di Calvino e il suo rapporto con le città in cui ha vissuto (Sanremo, Torino, New York, Parigi) a partire dal suo celebre libro Le città invisibili.
Un lavoro rigoroso nella ricerca, per raccontare uno degli autori italiani più importanti del Novecento, ma con una messa in scena leggera -dove comandano le immagini, le emozioni e non la biografia- e con tanti bravi attori a interpretare le fasi della sua vita; un’opera poliedrica, come lo scrittore a cui è dedicata.
Questo il calendario delle proiezioni:
• 8 novembre, ore 15 - Omegna (VB), cinema Sociale
• 11 novembre, ore 21 - Candelo (BI), cinema Verdi
• 12 novembre, ore 21 - Novara, cinema-teatro Faraggiana
• 13 novembre, ore 21 - Valenza (AL), cinema Sociale
• 18 novembre, ore 21 - Cuneo, cinema Lanteri
• 10 novembre, ore 21 - Vercelli, cinema Italia
• 25 novembre, ore 21 - Asti, cinema Pastrone (nell’ambito dell’Asti Film Festival)
REQUIEM A VILLAR PEROSA, Cinema delle Valli
Il Glocal 2025 coinvolge inoltre il Cinema delle Valli a Villar Perosa (TO), in Val Chisone, sala gestita dal 2019 da Piemonte Movie, con spazi dedicati alla cinematografia regionale.
Qui lunedì 17 novembre, alle 21, è prevista una proiezione del film Requiem, inserito nell’omaggio che il Festival rende al regista Gianfranco Barberi.
L’opera è un racconto in presa diretta dell’omaggio che molti piemontesi fecero all’avvocato Gianni Agnelli in occasione della sua morte, e include le riprese della camera ardente allestita sul tetto del Lingotto; proiettarlo oggi nel paese d’origine della Famiglia Agnelli assume un particolare valore simbolico.
GLOCAL FILM FESTIVAL a Torino, con omaggio a Fredo Valla e “Il bar del cult”
“Cinema” e “Piemonte” sono le parole-chiave del Glocal Film Festival 2025, alla sua XXIV edizione, che va in scena a Torino dall’11 al 15 novembre.
Titolo di questa edizione è “Passaggi”, a sottolineare che sarà un festival di transizione, a partire dal suo spostamento di data in autunno; la co-direzione artistica è affidata alla regista Alice Filippi, di Mondovì (CN), e al torinese Alessandro Gaido, presidente di Piemonte Movie
Nelle sale del cinema Massimo di Torino e in altri luoghi del capoluogo sabaudo saranno presentati complessivamente 51 film brevi, documentari e lungometraggi, nelle varie sezioni competitive e fuori concorso.
Tra questi ultimi, da segnalare in particolare la proiezione (giovedì 13, ore 17:30) delle prime due parti di Tam Tam. Il demiurgo e le sue creature, trittico inedito e ancora “work in progress” del regista Fredo Valla di Ostana (CN) dedicato all’artista Giovanni Tamburelli: un’opera breve, senza parole, fatta solo di immagini e suoni, per raccontare il pensiero e il lavoro di un artista nella sua fucina creativa, mentre forgia le proprie creazioni.
Il Festival sarà invece chiuso (sabato 15/11 alle 21) de Il bar del cult di Mirko Zullo, docu-film sulla Commedia all’italiana ideato e prodotto nel VCO. Il regista, insieme al produttore Rocco De Vito, sarà presente in sala, affiancato da uno dei protagonisti, l’attore Andrea Roncato.
Verranno inoltre assegnati il Premio Bosca - Viaggio in Piemonte ad Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dalle origini piemontesi (martedì 11); il Premio Prospettiva all’attore Emilio Scarpa e il Premio Professione Documentario (sabato 15), a chiusura dell’omonimo progetto didattico che ha coinvolto, oltre a scuole di Torino, anche l’Istituto “Baldessano-Roccati” di Carmagnola (TO); l’Istituto “Quintino Sella” di Biella; l’Istituto “Velso Mucci” di Bra (CN), il Liceo “Vasco-Beccaria-Govone” di Mondovì (CN) e il Liceo Artistico “Alfieri” di Asti.
Tutti i dettagli sul sito http://www.glocalfilmfestival.it
ITALO CALVINO NELLE CITTA’
Italia, 2024, 80’, col.
Regia: Davide Ferrario
Soggetto, sceneggiatura: Marco Belpoliti, Davide Ferrario
Fotografia: Andrea Zanoli, Andrea Zambelli
Montaggio: Cristina Sardo
Scenografia: Francesca Bocca
Interpreti: Valerio Mastandrea, Alessio Vassallo, Filippo Scotti, Violante Placido
Musica: Yakamoto Kotzuga (edizioni musicali Cam Sugar), brano musicale: Ora mi alzo (di L.Berio - I. Calvino), eseguito da Raphael Gualazzi
Suono: Vito Martinelli
Produzione: Anele, con Rai Cinema, Luce Cinecittà, RS Productions, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund - produzione giugno 2023; Ministero della Cultura - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
Distribuzione: RS Productions in collaborazione con Mirari Vos
Location in Piemonte: Torino, Avigliana, Mondovì
Nel centenario della nascita di Italo Calvino, Davide Ferrario ricostruisce la vita dello scrittore italiano (1923-1985) e il suo rapporto con le città in cui ha vissuto (Sanremo, Torino, New York, Parigi) a partire dal suo celebre libro Le città invisibili, riflessione sul rapporto dell'uomo con lo spazio, il tempo, lo sviluppo, la modernità. A fianco del lavoro con il materiale d'archivio, che mette in relazione l'esperienza di Calvino con la storia dell'Italia dal fascismo agli anni '80, sequenze più astratte e libere mostrano un interprete muoversi in spazi urbani di diversa estrazione, tra prosa e poesia visuale.
Davide Ferrario
Regista, sceneggiatore, produttore e critico cinematografico. Davide Ferrario (Bergamo, 1956) è un intellettuale che ama la magia delle immagini in movimento e sperimenta generi e stili diversi. Comincia a lavorare nel cinema nei primi anni settanta, come critico e saggista. Debutta come regista nel 1989 con La fine della notte, giudicato “Miglior film indipendente” della stagione. Da allora ha diretto film di fiction e documentari, presentati nelle selezioni ufficiali dei festival più importanti, da Berlino a Sundance, Venezia, Toronto, Locarno. I suoi ultimi lavori sono il documentario Nuovo cinema paralitico e i due lungometraggi Boys e Blood on the Crown. Regista indipendente, guida la propria casa di produzione Rossofuoco. È anche autore di romanzi: Dissolvenza al nero, tradotto in più lingue, e Sangue mio, che ha ottenuto il Premio nazionale narrativa di Bergamo.
Filmografia anni 2000
La rabbia (doc, 2000), Se devo essere sincera (lm, 2004), Dopo Mezzanotte (lm, 2004), La strada di Levi (doc, 2007), Tutta colpa di Giuda (lm, 2009), Piazza Garibaldi (doc, 2011), La zuppa del demonio (doc, 2014), La luna su Torino (lm, 2014), Sexxx (doc, 2016), Cento anni (doc, 2017), Boys (lm, 2021), Umberto Eco – La biblioteca del mondo (doc, 2023), Italo Calvino nelle città (doc, 2024)
REQUIEM
Italia, 2003, 76’, b/n
Regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia: Gianfranco Barberi
Montaggio: Neo
Musica: Kenny Wheeler Quintet, Gyorgi Ligeti
Produzione: Redmuvie
Location: Torino
All'indomani della morte dell'avvocato Giovanni Agnelli, una moltitudine di cittadini torinesi salirono le rampe del vecchio stabilimento del Lingotto, in una specie di via crucis, per onorare la salma esposta nella camera ardente, allestita nella sala d'ingresso della pinacoteca intitolata a Giovanni e Marella Agnelli, che si erge come un grande cenotafio sulla pista di prova del Lingotto.
Gianfranco Barberi
Gianfranco Barberi (Torino, 1944) si forma ed esordisce a metà degli anni '60 nel cinema underground torinese e presenta il suo primo Super8 alla rassegna del New American Cinema. È tra i fondatori del New Italian Cinema. Dal 1969 al 1978 vive a Roma e lavora come sceneggiatore per il cinema e la televisione. L'incontro con Mario Bava dà il via a un vero e proprio sodalizio: insieme scrivono soggetti e sceneggiature, tra cui Ecologia del delitto (1971) e Shock (1977). Tornato a Torino nel 1980 si dedica ai documentari di carattere sociale, per l'amministrazione pubblica e per RAI Tre. Dal 1984 al 1993, con Marco Di Castri fonda la società di produzione Cataloga, per cui realizza diversi documentari sull'arte contemporanea. Tra i suoi titoli spiccano Now I Know Snow, Joseph Beuys. A New Idea of Art e Hotel Roma, che racconta con sguardo critico e poetico le trasformazioni urbane e sociali della città. Dal 1999 al 2002 dirige il Concorso Doc del Torino Film Festival e nel 2003 firma Requiem, confermando il suo interesse per i legami tra memoria, politica e società.
Filmografia parziale
Memorie del presente (1978), L’ombra del giorno (1982), Ouverture (1984), Now I Know Snow (1986), Joseph Beuys. A New Idea of Art (1987), Claes Oldenburg. Il corso del coltello (1987), L’abito della rivoluzione (1988), Michelangelo Pistoletto. I Have a Mirror, You Have a Mirror (1988), Jean Tiguely (1988), Jannis Kounellis. Bisogna avere una certezza immobile come una stella (1989), Mario Merz. Terra elevata (1990), Claudio Parmiggiani. Una scultura (1991), Ritratto di un amico (2000), Mimmo Jodice: lo sguardo della mente (2001), Requiem (2003).
TAM TAM
IL DEMIURGO E LE SUE CREATURE
(Trittico ispirato all’opera dell’artista Giovanni Tamburelli)
Durata: 8’ 30” a quadro
Regia: Fredo Valla
Soggetto, sceneggiatura: Fredo Valla, Silvia Papa Giacchello, Yalmar Destefanis
Montaggio: Yalmar Destefanis, Silvia Papa Giacchello, Fredo Valla
Interpreti: Silvia Papa Giacchello, Yalmar Destefanis
Fotografia: Stefania Bona, Yalmar Destefanis, Silvia Papa Giacchello
Fonico presa diretta: Max Deidda
Musiche e sound design: Stefano Risso
Produzione: Fredo Valla, Giovanni Tamburelli, Yalmar Destefanis, Silvia Papa Giacchello.
1° Quadro
Fuoco. La fucina del Demiurgo.
Il fuoco genera le Creature, alchemicamente trasforma il duro metallo e ne svela le tante forme possibili.
2° Quadro
Acqua. La beatitudine dell’Eden.
Forme liquide disegnano forme nelle forme: le Creature giocano con il Demiurgo che le ha create. Si rincorrono nelle acque limpide del torrente. Si celano nel bosco tra foglie e ramoscelli, e danzano.
3° Quadro (in preparazione)
Aria. La Balena vascello.
Le Creature sperimentano infine la libertà offerta loro dal Demiurgo. Guadagnano il Cielo con l’essere mitico: l’Arca-balena. Inizia un nuovo viaggio verso un ALTROVE: forse la meta, luogo dove tutte le forme si ricongiungono.
Fredo Valla
Nato a Sampeyre (CN) nel 1948, è regista, sceneggiatore e giornalista; si autodefinisce "intellettuale di montagna” e militante della minoranza Occitana. Formatosi con "Ipotesi Cinema", scuola diretta da Ermanno Olmi, è autore di film documentari premiati in vari festival e ha diretto programmi tv ideati e prodotti dal regista Pupi Avati. Ha inoltre ideato e realizzato video-installazioni per il Museo delle Alpi di Bard (Valle d'Aosta), per i musei di Elva e Bellino (Valli occitane) e per il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
Ha scritto e co-sceneggiato il film-cult Il vento fa il suo giro, per la regia di Giorgio Diritti, candidato ai David di Donatello per la miglior sceneggiatura.
IL BAR DEL CULT
Italia, 2025, 72’, col.
Regia: Mirko Zullo
Interpreti: Urs Althaus, Lino Banfi, Mirella Banti, Jerry Calà, Renato Casaro, Pippo Franco, Carlo Verdone, Alvaro Vitali, Enrico Vanzina.
Soggetto, sceneggiatura: Mirko Zullo, Rocco De Vito
Fotografia, montaggio: EP Studio e ZuChannel
Musica, suono: Montered Studio
Produzione: Rocco De Vito, Chapeau Films Italy, History Life Onlus, L'angolo del manifesto, #alcivico 53, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte
Distribuzione: Santelli Pictures
Un gruppo di ragazzi parte dalla provincia e va fino a Roma per capire cosa ha significato la commedia sexy italiana. Lungo il viaggio incontrano attori, registi e critici che raccontano storie e ricordi: Lino Banfi, Carlo Verdone, Jerry Calà, Luc Merenda, Marco Giusti, Enrico Vanzina, Pippo Franco, Carmen Russo e molti altri. Tra aneddoti divertenti e racconti più seri, il film mostra come film un tempo considerati di serie B siano diventati cult.
Mirko Zullo
Regista, sceneggiatore e scrittore, nato sul Lago Maggiore, vive e lavora tra Verbania e Milano. Ha esordito anche come autore: pubblica il primo romanzo nel 2012, Quando Cupido è sbronzo. Nel 2018 esce Nonnasballo, che gli è valso il Premio Nazionale Zanibelli, e coltiva da sempre la scrittura accanto al cinema. Ha diretto corti e lungometraggi: fra i suoi lavori più noti ci sono Il violinista, approdato anche su Amazon Prime Video, oltre a vari corti e progetti collaborativi. Il suo cinema mescola finzione e documentario e spesso racconta persone e luoghi di provincia: storie umane, ricordi e attraversamenti generazionali sono al centro del suo interesse.
Filmografia
Il violinista (lm, 2022), Il bar del Cult (docufilm, 2025).

