Acqua pubblica: e la Provincia di Asti da che parte sta ?

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Imagedi Alessandro Mortarino.

Nella pagina dedicata ai referendum pubblicata Martedì 7 Giugno da “La Nuova Provincia”, leggo con sorpresa alcune affermazioni del presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino, in particolare questa: “personalmente non andrò a votare manifestando in questo modo il mio dissenso ai quesiti che sono stati presentati, al significato politico che gli si vuole attribuire e alla loro chiara impronta demagogica … qualcuno vuole fare assumere ai quesiti un significato di un voto pro o contro il Governo” …

Per quanto riguarda i due quesiti referendari a sostegno della gestione pubblica degli acquedotti, temo che la signora Armosino non conosca la posizione del Comitato Promotore (non Partiti ma migliaia di associazioni del volontariato laico e cattolico, forze ambientaliste, Diocesi, mondo della Cultura ecc. ecc.) che da anni cercano di focalizzare l’attenzione di tutti (semplici cittadini, addetti del settore e Politica tout court) sul tema della corretta gestione del servizio idrico e del ruolo fondamentale del controllo pubblico sul bene più prezioso che abbiamo sul Pianeta, fonte di vita o di morte.

Ogni strumentalizzazione non è mai entrata nel nostro vocabolario e chi oggi (Armosino compresa) vuole ridicolizzare il tema, riducendolo alla “barzelletta” di un referendum pro o contro Berlusconi e/o il Governo, commette una grave scorrettezza nei confronti dell’intelligenza dei cittadini e del valore (costituzionale) del ruolo popolare a sostegno della Democrazia.

Ricordo, infine, che nel 2007 l’unanimità del Consiglio Provinciale – allora guidato da Roberto Marmo -  si era schierato formalmente al fianco del Forum nazionale dei Movimenti per l’Acqua e della rete delle 67 organizzazioni che danno vita al Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche nel sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare con la quale oltre 400mila persone richiedevano al Parlamento di discutere un preciso riordino del sistema idrico nazionale, in chiave solidaristica e partendo dalla totale ri-pubblicizzazione della gestione dei nostri acquedotti.

Dalle parole (reiterate) del presidente Armosino dobbiamo forse intuire che ora l’amministrazione provinciale ha cambiato rotta ? E senza neppure discutere la questione nelle sale consiliari o aprendo un confronto con i cittadini ?

Questo sì che ci pare demagogico …