Lettera al Ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi

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Pochi giorni fa il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio ha inviato questo documento al neo Ministro per i Beni e le Attività Culturali, per sollecitare un suo pronto intervento a difesa del patrimonio artistico italiano e ad un'azione decisa per rendere giuridicamente forte la lotta - necessaria - ai "ladri di tesori" ...

 

 

Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali

Prof. Lorenzo Ornaghi

Via del Collegio Romano 27

00186  Roma

Illustrissimo Signor Ministro Prof. Lorenzo Ornaghi,

ci permettiamo rivolgerLe questo appello urgente, certi della Sua sensibilità.

Secondo le Nazioni Unite, il traffico illegale di opere d'arte è il quarto business del crimine mondiale dopo i traffici di droga, armi e denaro riciclato.

E l'Italia risulta essere il Paese in assoluto più colpito.

Certo, perché il Bel Paese possiede il maggior patrimonio artistico e culturale dell'umanità, con più di 3.500 musei e 2.000 siti archeologici, “materia prima” abbondante che non può sfuggire alle attenzioni senza scrupoli del mercato nero, dietro il quale sempre più presente è la criminalità organizzata.

Una presenza che i carabinieri del Comando tutela patrimonio artistico e la Guardia di Finanza tentano da anni di arginare come possono, mettendo a segno spesso colpi formidabili. Ma se nessun’opera pittorica, scultorea o architettonica può dirsi in salvo è anche e soprattutto perché il nuovo codice dei Beni culturali varato dal governo Berlusconi e dal ministro Giuliano Urbani il 22 gennaio 2004 (peraltro già parzialmente anticipato dal Decreto legislativo 29 ottobre 1999 impostato dal Governo D'Alema) prevede pene risibili: tombaroli, ricettatori e trafficanti d'arte rubata, in genere, rischiano multe così minime da apparire “comiche” (da 775 a 38.734,50 euro) e una reclusione massima di tre anni, talmente ridotta da escludere la detenzione prima di una condanna definitiva.

Il problema è che nessuna sentenza di condanna, per quanto ci è dato sapere, è mai diventata definitiva. E tra i 69.000 detenuti che oggi affollano le carceri italiane, neppure uno risulta essere in cella per avere rubato un quadro, scavato una tomba etrusca o trattato con un ricettatore straniero la vendita di un vaso antico.

Come “Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio”, avendo a massima cura il patrimonio di beni comuni del Paese, Le chiediamo, signor Ministro, che quella legge possa essere rivista e superata.

E’ una richiesta prioritaria, che riveste carattere di somma urgenza, la cui soddisfazione orienterebbe la visione della cultura e il futuro del sentire comune nazionale, oltre che contraddistinguere il suo ministero.

Il Suo predecessore, Giancarlo Galan, aveva giurato di cambiare: il 20 settembre aveva portato in Consiglio dei Ministri un disegno di legge per raddoppiare le pene da tre a sei anni. Cosa che – almeno – consentirebbe l'arresto, la custodia cautelare, l'allungamento dei tempi per la prescrizione e le intercettazioni, più che mai indispensabili per questo tipo di reati.

Signor Ministro, Le chiediamo di accompagnare l’Italia in un cammino di progresso che impedisca nuove umiliazioni del patrimonio comune, della casa comune, attraverso lo stupro delle nostre bellezze artistiche.

Le rivolgiamo questo appello, condiviso e fatto proprio dalla Rete delle 507 Organizzazioni che danno vita al Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e alla Campagna nazionale “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”, affinché quel disegno di legge riprenda il cammino da dove la caduta del Governo l’ha visto interrompersi: un cammino di Memoria, di Giustizia e di Rispetto per la storia di questo nostro amato Paese.

RingraziandoLa anticipatamente per la Sua attenzione, porgiamo le nostre più vive cordialità restando in attesa di una Sua cortese risposta.