Gli astigiani riscoprono il Tanaro e passano alla sua difesa ...

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ImagePare davvero essersi messa in moto una “new age” dell'ambientalismo astigiano. Mentre le battaglie su inceneritore, tangenziale Sud/Ovest, Boschi di Valmanera, Oasi Wwf di Loazzolo si fanno più serrate, ecco che due diverse e contemporanee iniziative si concentrano sulle criticità e sulle opportunità di quel “Bene Comune” rappresentato dal tragitto astigiano del fiume Tanaro. Due iniziative differenti dal punto di vista operativo, ma che non potevano che entrare in contatto fra loro e creare una sinergia, dati gli obiettivi assolutamente simili dei loro progetti sociali ...

La prima iniziativa ha per protagonista e promotore il Comitato Difesa Valle Tanaro che, assieme ad altre organizzazioni, ha recentemente rivolto in maniera formale all'amministrazione comunale di Castagnole Lanze alcune specifiche richieste di chiarimento a proposito del Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST); in parole più semplici: il nuovo piano per le cave di estrazione di sabbie e ghiaia lungo il fiume Tanaro, in corso di analisi progettuale.

La seconda iniziativa ha per titolo Una volta era il nostro “mare”: sguardi discreti e indiscreti sul Tanaro astigiano di oggi ... e si tratta di un'iniziativa (ancora in fase di messa a punto) che tenterà di animare per molti mesi l'astigiano attorno al nostro tratto di fiume, in termini sia culturali, sia spirituali e sia “fisici” (cioè anche attraverso iniziative lungo le sue sponde).

Alla fine del prossimo mese di Aprile, il Centro Culturale cittadino San Secondo ospiterà, tra le sue iniziative, una prima mostra fotografica per raccontare, visivamente ma anche con l’aiuto di brevi testi, lo stato attuale di “salute” (precaria …) del tratto astigiano del fiume Tanaro. E per ricordare l’importanza e la ricchezza che rappresenta per il territorio e per la sua storia.

L’iniziativa, prima tappa di un percorso che proseguirà per l’intero anno, è il frutto di una collaborazione tra alcuni soggetti: il team di AltritAsti; ARPA di Asti; CAI sezione di Asti; Casa degli Alfieri - Teatro e Natura; C.E.A. Villa Paolina; Centro Culturale Cittadino San Secondo; Cittadinanzattiva Nizza/Asti; Ente Parchi e Riserve Naturali Astigiani; Gruppo P.E.A.C.E. (Pace, Economie Alternative, Consumi Etici); Legambiente – Circolo “Gaia” di Asti; Lipu sezione di Asti; Movimento per lo “Stop al Consumo di Territorio”; Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano; Giancarlo Trafano, fotografo amatoriale e abituale frequentatore (a piedi o in bicicletta) del “Bene Comune” Tanaro; WWf sezione di Asti.

Il percorso prevede diversi momenti lungo tutto il corso dell’anno che alterneranno la riflessione al gioco, lo spettacolo allo studio, la testimonianza all’impegno, le escursioni alla ricerca, proponendosi ad un pubblico di ogni età e coinvolgendo anche le scuole astigiane.

Il primo appuntamento sarà con una mostra interamente dedicata al Tanaro astigiano, che consisterà in una esposizione di fotografie originali accompagnate da un commento. Da cui si materializzerà il “nostro” Tanaro, così come era ieri (nelle immagini in bianco e nero di 40/50 anni fa) e come è oggi.

Nel bene e nel male, cioè un susseguirsi quasi casuale di istantanee che alterneranno le splendide peculiari biodiversità del Tanaro astigiano (la fauna ornitica, il Pelobate fosco, il progetto Antignano, la qualità biologica delle sue acque, le caratteristiche della “Lanca del Tanaro Morto”, l’Oasi del Verneto) con le più dure rivelazioni delle nostre “modernità” (i depositi di immondizie, le cave di sabbia e ghiaia, le aree degradate, le offese alla flora e alla fauna, le nuove grandi e piccole opere viarie in fase di progettazione), qualche suggestione su quelle acque che una volta rappresentavano l’elemento vitale anche sulle tavole imbandite dei nostri nonni e qualche utile considerazione sul ruolo di ogni individuo all’interno delle nostre comunità, sul valore dei “Beni Comuni”.

La nostra è una semplice “indiscrezione”, una anticipazione flash del programma attualmente in fase di allestimento e che sarà reso noto nelle prossime settimane.

Ma torniamo alle “interpellanze” sul PRUSST rivolte all'amministrazione comunale di Castagnole Lanze, di cui riproduciamo integralmente la lettera inviata dal Comitato Difesa Valle Tanaro e da Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, WWF Asti, Pro Natura Asti, Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano, Movimento per lo "Stop al Consumo di Territorio":


Oggetto: istanza/lettera aperta sul PRUSST

Egregio sig. Sindaco, egregio sig. Assessore,

abbiamo esaminato con interesse la documentazione fornita dall'Amministrazione comunale al Comitato Difesa Valle Tanaro in merito al Programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST), che prevede l'apertura di tre nuove aree di cava nel territorio di Castagnole delle Lanze per un'estensione di 37,2 ettari e un volume di estrazione di 647.000 metri cubi nonché il successivo recupero ambientale dei siti coinvolti.

Poiché riteniamo che su progetti come questo, che determinano una modificazione strutturale del territorio, sia necessario un confronto approfondito con tutta la comunità che sul territorio vive, invitiamo l'Amministrazione comunale di Castagnole Lanze a promuovere uno o più incontri nei quali si illustri il progetto e si dialoghi con i cittadini e con le associazioni ambientaliste, e a non intraprendere nel frattempo ulteriori passi ufficiali programmatici o autorizzativi sulla questione. In questa prospettiva ci permettiamo fin d'ora di evidenziare alcuni punti da chiarire, chiedendo di poter ricevere, a norma di Regolamento, una risposta scritta da parte Vostra.

Eccone di seguito l'elenco.

A che punto esatto è l'iter del progetto a livello regionale, provinciale e comunale ?

Esistono già, in altre realtà, esperienze di recupero che siano analoghe a quelle qui previste e che si siano rivelate efficaci e durature ?

Le tre aree di cava recuperate resteranno isolate o saranno organicamente collegate fra loro ?

Esiste concretamente (come citato nella Convenzione tra Comune e ditte di estrazione) un piano più ampio di valorizzazione naturalistica della sponda destra del Tanaro dal ponte di Neive a quello di San Martino Alfieri? In caso affermativo, quali sono le risorse impegnate ? Esisterà una gestione unitaria dell'intera area spondale recuperata ?

È stato adeguatamente valutato l'impatto del traffico di autocarri che comporterebbe l'apertura delle nuove cave, non solo intorno ai siti di estrazione (ove i transiti previsti dalle ditte sono dell'ordine delle centinaia al giorno) ma anche lungo le circostanti arterie di comunicazione ?

Quali garanzie esistono che i controlli sull'attività estrattiva siano accurati e sistematici ?

L'apertura delle cave pregiudicherebbe in maniera temporanea/permanente la funzionalità del pozzo dell'acquedotto comunale (attualmente inattivo) situato in prossimità delle cave stesse ?

Qual è l'importo degli introiti che deriverebbero al Comune e alla Regione dal progetto ?

Per quale ragione, nello schema di convenzione tra il Comune di Castagnole Lanze e la Società Cave Valle Tanaro fornito da quest'ultima alla Conferenza dei servizi, la fideiussione prevista a garanzia della corretta esecuzione delle opere di riqualificazione è stata determinata in soli € 10.000, a fronte di un importo delle opere pari a € 406.590,56? (Per quanto riguarda la fideiussione relativa alle altre due aree di estrazione non ci sono state ancora fornite le informazioni necessarie).

Le convenzioni tra le ditte di estrazione e il Comune di Castagnole Lanze, il cui schema è stato approvato dal Consiglio comunale il 24 settembre 2007, sono già state firmate ?

La bozza di contratto fra la Società Cave Valle Tanaro s.r.l. e il Comune di Castagnole delle Lanze, con la quale la ditta, proprietaria di una delle tre aree di cava, concede in comodato gratuito al Comune l'area una volta riqualificata (le bozze relative alle altre due aree non ci sono ancora state fornite, ma presumiamo che siano di tenore analogo), prevede fra l'altro:

1) che la Società Cave Valle Tanaro s.r.l., benché il contratto abbia durata cinquantennale, possa "richiedere in restituzione il bene prima della scadenza pattuita, salvo congruo e giustificato preavviso di almeno sei mesi" (art. 6);

2) che il Comune sia obbligato a concedere alla ditta l'autorizzazione a eventuali altre attività di estrazione (come emerge dall'art. 5: […] il comodatario si obbliga a consentire al comodante ogni attività estrattiva di materiale inerte legata alla propria attività d'impresa"; e dall'art 7: "Il presente contratto viene stipulato all'espressa ed irrinunciabile condizione che il Comune di Castagnole delle Lanze consentirà alla Società Cave Valle Tanaro s.r.l. lo svolgimento di tutte le attività estrattive ritenute funzionali alla conduzione della propria impresa; il mancato rispetto di tale clausola produrrà ipso iure la risoluzione del con-tratto, fatta salva in ogni caso l'azione di risarcimento dei danni").

La prima clausola potrebbe non garantire a sufficienza che le aree siano fruibili dai cittadini in maniera certa e duratura. Dalla seconda clausola ci sembra invece necessariamente derivare la possibile futura apertura di ulteriori cave oltre a quelle qui in discussione, cave alle quali, a termini di contratto, il Comune non potrebbe negare l'autorizzazione e che, non essendo comprese nel PRUSST, non vedrebbero con ogni probabilità alcuna successiva riqualificazione. Facciamo anche notare che, dalle informazioni che abbiamo raccolto, non ci risulta in alcun modo che il progetto PRUSST comporti per il Comune l'obbligo di concessioni di questo tipo. A fronte di queste considerazioni auspichiamo perciò che l'Amministrazione comunale voglia chiarire la corretta interpretazione e le ragioni delle clausole sopracitate.


Confidando in un Vostro sollecito riscontro, Vi ringraziamo per l’attenzione e porgiamo distinti saluti,

 

Comitato Difesa Valle Tanaro: Giuseppe Bordino (coordinatore), Enrico Griseri (portavoce).

Aderiscono ufficialmente a questa lettera:

Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

WWF Asti

Pro Natura Asti

Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano

Movimento per lo "Stop al Consumo di territorio"