La notizia più importante, relegata in secondo piano

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di Alessandro Mortarino.

Questa settimana tutti i media nazionali hanno concentrato le loro attenzioni su alcuni fatti di preminente importanza, come la passione di Elly Schlein per l'armocromia, le parole pacifiste irriverenti del fisico Rovelli al concertone del 1° maggio, la celebrazione della festa dei lavoratori da parte del consiglio dei ministri insolitamente al lavoro. Notizie certamente di spessore (inframmezzate da altre che parlavano di guerre, droni sul Cremlino, alluvioni in Emilia Romagna) che hanno però relegato in posizione defilata e didascalica la "vera" notizia della settimana. Potremmo dire che i media non si sono concentrati sulla... concentrazione. La concentrazione di CO2 registrata dall'osservatorio del Monte Mauna Loa, a 3396 metri nelle Hawaii: la più alta di tutti  i tempi. Volendo "rendere l'idea" è come se l'umanità avesse depositato le proprie nobili terga ignude sopra a una stufa. Il cui braciere è però ardente. Più che mai...

Una notizia di enorme importanza, nascosta tra le "varie ed eventuali". Una notizia data, cioè non taciuta; ma pubblicata in sordina o a metà tiggi quasi a dire "parrebbe grave, ma non preoccupiamoci più di tanto". Invece una notizia di cui infarcire un quotidiano intero, cartaceo o tv, che avrebbe però tolto qualsiasi attenzione alle "notizione" polemizzanti della settimana, dato che qualunque cosa umana sarebbe scomparsa dinanzi all'ennesima conferma di una situazione ambientale di rischio massimo e tolleranza zero.

Lo sapete certamente, ma ve lo ricordo: lo scorso 28 aprile le osservazioni giornaliere sulla concentrazione di biossido di carbonio (CO2) hawaiane hanno registrato 425.01 ppm, valore mai registrato prima d’ora (un secolo e mezzo fa il valore era attorno alle 278 parti per milione), che ci pone (pone chi? L'umanità intera. Cioè noi e tutte le prossime generazioni) nella condizione di dover essere cavie di un nuovo ed enorme esperimento.
Qualcuno ha provato a ragionare su questo dato e, fatti due calcoli, si è esibito in una ipotesi estrema che potrebbe vederci vittime di un rilascio incontrollato di metano dal permafrost, innescato dagli effetti di un prossimo evento dell'imminente El Nino e dalle temperature record che si osservano in questi giorni negli oceani, che potrebbe portare nel 2026 le temperature globali oltre 3°C superiori ai livelli preindustriali. E ci ricorda che gli esseri umani rischiano di estinguersi a fronte di un aumento di 3°C della temperatura terrestre e che la maggior parte della vita sul pianeta potrebbe, con ogni certezza, scomparire con un aumento di 5°C.

Catastrofismo? Questa ipotesi potrebbe rientrare in una black list, certamente. Ma i dati di Mauna Loa no. Queste sono certezze. Che è meglio nascondere, minimizzare. confondere.

Di fronte a questi dati (cioè informazioni) tutto impallidisce. Compreso i concetti di "economia", di "crescita" e di "sviluppo". Frontiere da superare, augurandoci di essere ancora in tempo.