Per una ripresa dell’impegno contro il nucleare

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di Giancarlo Dapavo, Presidente Legambiente Asti.

Ho l'impressione che le scelte del governo siano sottovalutate da diverse organizzazioni ambientaliste, compresa quella a cui aderisco, Legambiente. Certo, dopo le grandi manifestazioni e impegni scientifici degli anni '70 e '80 l'interesse è fortemente rilassato.
In particolare da un anno il ministro Pichetto Fratin e il ministro Salvini hanno propagandato il nucleare, in diversi luoghi con informazioni sovente false...

Per esempio: affermano che il sistema di quarta generazione SMR (Small modular reactor) sarà disponibile in pochi anni.
Non esiste nessun impianto SMR in funzione sul pianeta Terra, sono presenti a livello di laboratori diverse esperienze e due impianti installati a livello sperimentale in Russia e Cina. Le falsità espresse dai sostenitori sono molteplici: rifiuti radioattivi ridotti, certo: con impianti di circa un quarto rispetto a quelli PWR E BWR e un quinto rispetto agli ultimi impianti realizzati in Francia e Finlandia con tecnologia EPR 3+ della francese AREVA, la produzione di rifiuti è ridotta ma in proporzione alla potenza degli impianti uguale se non superiore.

L'ultima del ministro Pichetto Fratin è l'adesione a livello europeo al gruppo per il nucleare, che riunisce 14 Paesi dell’Unione europea (sui 27 totali), ha l’obiettivo di sostenere il ruolo del nucleare, al pari delle altre fonti di energia, nel concorrere alla transizione energetica.
I paesi aderenti sono: Belgio, Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ungheria e Estonia; tutti con una presenza di centrali nucleari da diversi decenni, l’Italia è l’unica a non avere centrali dal 1988. A dimostrazione che due referendum con ampia partecipazione (molto più ampia rispetto al voto delle ultime elezioni) non sono considerati dal governo.

Diversi quotidiani hanno presentato l'adesione del governo come un grande risultato italiano senza stimare quante risorse sono necessarie e quante stornate dagli investimenti per le fonti rinnovabili.
Diversi enti, tra cui la IEA (International Energy Agency), dichiarano che il costo dei SMR sono certamente maggiori di qualsiasi impianto di pari potenze fotovoltaico o eolico, il CNR boccia il "nuovo nucleare" soprattutto perché in Italia non è possibile trovare siti adeguati.
L’amministrazione della Regione Piemonte ha manifestato la sua disponibilità ad installare impianti sul nostro territorio, mi risulta tra l’altro che l’assessore all’ambiente del comune di Asti abbia dichiarato disponibilità per la zona di Quarto, non sapendo che non sarebbe idoneo per diversi motivi.

Ricordo che l’impatto paesaggistico di centrali nucleari non è inferiore a quello degli impianti eolici o FV.

Rimangono valide tutte le valutazioni scientifiche proposte al tempo del movimento “no nuke”.
Certo, quelli della mia generazione sono in parte “a riposo”... serve una forte presenza di giovani.
È ora di mobilitarsi per informare e manifestare il nostro dissenso.