Non isoliamo le persone anziane

Stampa

Mentre ad Asti si discute sul salvataggio o meno del Maina, seconda più grande struttura residenziale d'Italia e prima in Piemonte, in molte parti del mondo si lavora per rendere l'ospitalità e l'assistenza delle persone anziane meno isolante e una forma di piena integrazione sociale. Ad esempio a Marsiglia...

Una postazione per lo smart working in una casa di riposo? Che idea strana, gli anziani non lavorano…
Ma se è vero che la curiosità mantiene giovani, il direttore di una casa di riposo a Marsiglia ha avuto veramente una bella idea: ha creato uno spazio per lo smart working, molto ben organizzato dotato di wifi, stampanti, caffetteria. E lo ha offerto ai giovani del quartiere che non hanno un posto dove lavorare.

Con la loro sola presenza, l’ambiente della casa di riposo si riempie di vita e di gioventù, e in qualche modo si sdrammatizza l’austerità del luogo.
Gli ospiti non si sentono più tagliati fuori dal mondo, ma un po’ di mondo viene a trovarli tutti i giorni. Anzi, questi ragazzi iperconnessi e ultramoderni sono fonte di curiosità per gli anziani, che magari non sanno nemmeno cosa sia una mail, un file, o il web. E così mentre gli anziani si sentono più integrati, i giovani si offrono di fare per loro  qualche ricerca su internet e piano piano si creano scambi relazionali che sono vitali a una certa età. Ma non solo.

Una piccola, semplice idea, per costruire un ponte tra generazioni offrendo spazio in cambio di un po’ di tempo.

Tratto da: https://www.facebook.com/lafarfalladellagentilezza/