Il riassetto scolastico di Asti non piace ...

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ImageQuello che segue è il testo di una lettera che un gruppo di genitori di allievi del Liceo Classico “Vittorio Alfieri” e dell’I.P.S.S.C.T. “Quintino Sella” di Asti hanno inviato all’Ufficio Scolastico provinciale ed alle amministrazioni provinciale e regionale per criticare gli “scorpori e aggregamenti” recentemente decisi e basati su esigenze apparentemente economiche …

Al sig. Presidente della Provincia di Asti – dott.ssa Maria Teresa Armosino
All’assessore all’Istruzione della Provincia di Asti – dott. Antonio Baudo

E p.c. all’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Sig.ra Giovanna Pentenero
        Al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Asti dott. Francesco Contino
        Ai capi gruppo del Consiglio Provinciale di Asti

Noi, sottoscritti, genitori di allievi del Liceo Classico “Vittorio Alfieri” e dell’I.P.S.S.C.T. “Quintino Sella” di Asti, esprimiamo la nostra opposizione all’ipotesi di scorporo delle due scuole per riaggregare la prima con l’Istituto d’Arte “Benedetto Alfieri” e la seconda con l’Istituto per l’Agricoltura “G. Penna”, motivata dalle ragioni di seguito esposte.

1. Lo scorporo non è imposto dalla legge
 
Lo scorporo non è previsto da alcuna norma giuridica.
I provvedimenti di razionalizzazione, risalenti alla Legge 15/03/97 n. 59 e confermati dalla “riforma Gelmini” prevedono, per evidenti finalità di contenimento della spesa pubblica, l’accorpamento degli istituti scolastici frequentati da un numero di allievi inferiore a 500. A partire dall’anno scolastico 2000/2001 il liceo classico e l’istituto professionale commerciale e turistico costituiscono un unico ente amministrativo, che supera ampiamente la soglia minima di 500 allievi.
Ne consegue che la normativa vigente impone esclusivamente l’accorpamento dei due istituti che, da soli, non raggiungono la soglia minima, la quale verrebbe superata creando un unico ente amministrativo con la fusione dell’Istituto artistico e dell’Istituto per l’Agricoltura.


2. Il criterio dell’affinità didattica non è decisivo e non giustifica lo scorporo, perché rileva, quale criterio residuale, solo in caso di aggregazione di istituti che non raggiungano la soglia minima. 

A sostegno dell’operazione di disaggregazione e di successivo accorpamento si è addotto un unico argomento: la maggiore affinità didattica tra il liceo classico e l’istituto statale d’Arte (che prenderà il nome di Liceo artistico dopo l’approvazione dei nuovi Sistemi dell’Istruzione).
L’argomento sarebbe spendibile se si trattasse di 4 istituti autonomi e si dovesse scegliere gli apparentamenti, ma non è così, perché due istituti (il Liceo classico e l’Istituto professionale) già costituiscono da 10 anni un unico ente amministrativo, che supera la soglia minima di allievi.

L’argomento, del resto, non va sopravvalutato, perché l’accorpamento ha la finalità di razionalizzare la struttura amministrativa, riducendo una presidenza e una segreteria, senza incidere sugli aspetti didattici. L’affinità didattica, del resto, sarebbe un criterio residuale, anche nel caso (che non ricorre) in cui i 4 istituti fossero tutti autonomi, perché esso dovrebbe comunque soccombere di fronte al criterio della razionalizzazione economica. In altre parole e a titolo esemplificativo, dati quattro istituti A – B – C – e D, tali che A sia frequentato da 400 allievi, B da 300, C da 200 e D da 100, tra le 3 possibili combinazioni di accorpamento (A + B e C + D / A + C e B + D / A + D e B + C) l’unica consentita sarebbe la terza, perché solo essa soddisfa la condizione di creare due unità con almeno 500 allievi cadauna e ciò a prescindere dal criterio dell’affinità didattica e quand’anche esso suggerisse una diversa combinazione.


3. Lo scorporo è sconsigliato per il buon andamento amministrativo e didattico per ragioni di contenimento dei costi

Non solo non esistono ragioni giuridiche per scorporare i due istituti già fusi in un unico ente amministrativo (Liceo Classico e Istituto commerciale e turistico), ma l’operazione è sconsigliata, perché sarebbe contraria al principio di buon andamento della P.A. e foriera di costi ingiustificati.

L’unità amministrativa Liceo classico – Istituto Sella funziona egregiamente da 10 anni, ha realizzato economie di scala in senso amministrativo e didattico, quali ad es: utilizzo comune di alcune aule e laboratori, possibilità di spostamento del personale dei Servizi Generali e amministrativi, individuazione e uso di strutture di sicurezza comuni, quali ad es. la scala anti-incendio, utilizzo di docenti di lingua straniera, di informatica e di esperti esterni, come la psicologa), senza che vi fossero interferenze sulla didattica dei due corsi di studio.
Lo scorporo vanificherebbe, senza alcuna utilità, 10 anni di lavoro e causerebbe disservizi, diseconomie e costi inutili.
Infatti, poiché non è possibile trasferire gli allievi dell’Istituto d’Arte nei locali del “Quintino Sella” e viceversa a causa della diversa consistenza della popolazione studentesca e anche delle differenti esigenze di strutture di laboratorio, gli ambienti del Liceo Classico “Vittorio Alfieri” e dell’Istituto “Quintino Sella” dovrebbero essere separati fisicamente, con la conseguenza che:
a) verrebbero meno le economie di scala realizzate nel decennio;
b) sarebbe necessario occupare il personale nella divisione degli arredi e dei supporti didattici;
c) non sarebbe più garantita la presenza continuativa in sede del dirigente scolastico, che dovrebbe ripartire il proprio tempo lavorativo tra le due sedi;
d) si renderanno necessarie opere edili interne e la duplicazione dei sistemi di sicurezza comuni, quali ad es. la scala anti-incendio, i cui costi ci chiediamo se siano stati considerati.

Il sacrificio imposto all’ente amministrativo esistente (Liceo Classico – Quintino Sella) non recherebbe alcun beneficio agli altri due istituti, che rimarrebbero comunque fisicamente separati.

Asti, lì 2 febbraio 2010.

Aldo Tirone