La paga è di 5 euro all'ora. Il Datore è la Regione...

Stampa

di Alessandro Mortarino.

Lo scorso anno, alla ripresa delle pubblicazioni dopo le festività natalizie, Altritasti si era occupato di... occupazione. O, meglio, di dignità del lavoro. Avevamo raccontato un paio di casi (fra tanti, ahinoi) di lavoro perfettamente alla luce del sole sotto il profilo contrattuale ma retribuito con una paga indecorosa. I due casi riguardavano una giovane nell'ambito della Grande Distribuzione Organizzata e un più maturo lavoratore svantaggiato assunto, a tempo, attraverso i "Cantieri di lavoro per over 58 (anni)": qualcosa è cambiato negli ultimi 12 mesi? Nulla...

Il nostro articolo aveva aperto un discreto dibattito, amplificato anche da alcuni interventi pubblicati sulle pagine astigiane de "La Stampa", raccogliendo molte reazioni indignate e qualche timido balbettio da parte di chi avrebbe potuto (e dovuto) fornire esempi di un cambiamento di rotta opportuno, necessario, doveroso.
Nel frattempo, anche a livello nazionale il tema dell'introduzione di un salario minimo ha iniziato a sollevarsi, con prese di posizione di parte delle forze politiche (non di governo) e zero - al momento - risoluzioni.

Poco prima di Natale la redazione astigiana de "La Stampa" è tornata ad affrontare l'argomento dei "Cantieri di lavoro over 58", attraverso un'indagine di Paolo Viarengo che, riprendendo le nostre sollecitazioni, ha preso in esame il bando 2023 della Regione Piemonte e sviluppato una ricognizione su tre Comuni della provincia che di questo nuovo bando hanno appena beneficiato: Tigliole, San Damiano e Asti capoluogo. Un'indagine molto interessante che accompagna le considerazioni di un lavoratore assunto con queste modalità al punto di vista del fronte sindacale, del Primo cittadino di Asti e dell'Assessore al lavoro della Regione Piemonte. Riprendiamo qualche loro affermazione per aggiungere qualche nostra considerazione.

IL LAVORATORE
«Guadagno cinque euro lorde all'ora». Luigi Goria conosciuto come "Gigio", 59 anni tra qualche mese, è stato affrancato al comune di Tigliole tramite i bandi di lavoro della Regione per gli over 58. Un'opportunità ma anche tanti problemi irrisolti.
«Sono uno chef ma, per problemi familiari, ho dovuto interrompere il lavoro. A ottobre ho aderito al bando regionale emesso dal Comune dove risiedo. La ricerca era per un addetto alla promozione turistica ma in realtà faccio un po' di tutto in municipio, dalla reception alle gestione di pratiche amministrative (...). Non ho nessun tipo di mansione o di diritto. (...). A ottobre ho avuto la bronchite e mi sono dovuto assentare per due giorni: ho dovuto portare un certificato medico in carta libera, pagato da me al medico, per giustificare l'assenza anche se l'assenza per malattia, in realtà, non è pagata. Così come nemmeno le ferie o i permessi».
«(...) Cinque ore al giorno per cinque giorni alla settimana. A ottobre, però, mi pagheranno due giorni in meno visto che ho avuto un problema di salute e sono stato a casa due giorni».

Già. Il bando 2023 è identico a quello degli anni precedenti, la paga è sempre di 5 euro l'ora, non si ha diritto a mutua, ferie, tredicesima, compensazioni governative, premi o incentivi, nessun diritto di sciopero, non sono previste polizze d'infortunio per garantire rischi e lo status giuridico del "cantierista" rimane quello di disoccupato.
Un aiuto a chi ne ha bisogno?...

I SINDACATI
Stefano Calella, segretario generale aggiunto di Cisl Asti e Alessandria afferma: «Non dimentichiamo che è un sostegno al reddito per una persona in età lavorativamente avanzata e che deve terminare di pagare i contributi per riuscire ad andare in pensione, oltre a dare una mano ai Comuni con lavori socialmente utili».
«I Comuni – prosegue Calella – dovrebbero avere tuttavia la possibilità di stabilizzare con contratti definitivi chi lo merita», punto di vista condiviso anche dal Sindaco di Asti Maurizio Rasero.
Luca Quagliotti, segretario generale Cgil, invece valuta questa assunzione in maniera - fortunatamente - maggiormente critica: «Si continuano a fare le cose sbagliate sfruttando le necessità delle persone. Abbiamo bisogno di lavoro stabile anche all'interno dei Comuni, ma si continua con la precarietà e lo sfruttamento dei bisogni».

Che le rappresentanze sindacali non siano sempre d'accordo, lo si sa, non rientra tra le novità di questi nostri anni ed è certamente uno dei grandi vulnus che dimorano nella nostra società. Ma la domanda che ci pare inevitabile rivolgere ad entrambi i rappresentanti sindacali è: dato che voi siete la "voce" dei lavoratori, cosa state facendo per modificare queste storture occupazionali? Quali soluzioni proponete? Che tipo di pressione state esercitando nei confronti di una Datore di lavoro che appartiene al sistema pubblico, dunque articolazione dello Stato? Non è da qui che si potrebbe/dovrebbe dare una spallata d'esempio al lavoro sotto-retribuito?

L'ASSESSORE REGIONALE
Si chiama Elena Chiorino e ancora una volta risponde alle domande del giornalista de "La Stampa" definendo il Contratto di lavoro per Over 58 come «Un atto politico in grado di offrire un'opportunità. I princìpi alla base della misura sono la restituzione della dignità alle persone, aiutando chi può lavorare a tornare ad essere attivo e lo sviluppo di una società civile che non lascia indietro nessuno (...) sicuramente più rispettoso della dignità della persona, al contrario di politiche meramente assistenzialistiche, come il reddito di cittadinanza».
«Le politiche attive del lavoro sono uno strumento per chi vive un momento particolarmente difficile: ritengo che nessuno debba esser messo nelle condizioni di elemosinare un sostegno economico da parte dello Stato, ma gli debba esser garantita la giusta dignità lavorativa e sociale».

Affermazioni indiscutibili. Ma a 5 euro l'ora di retribuzione e senza mutua, ferie, tredicesima, assicurazioni ecc. ecc.?

Ripete spesso Papa Francesco: «Le persone sono meno importanti delle cose che danno profitto a quelli che hanno il potere politico, sociale, economico. A che punto siamo arrivati? Al punto che non siamo consci di questa dignità della persona; questa dignità del lavoro...».
E sosteneva il Mahatma Gandhi: «Per me è sempre stato un mistero perché gli uomini si sentano onorati quando impongono delle umiliazioni a propri simili».

Le affermazioni dell'Assessore regionale sono probabilmente comprensibili se ci mettiamo nei suoi panni: quelli di una persona che ha la fortuna di ricoprire un ruolo politico/amministrativo e che percepisce in media uno stipendio lordo di circa 8.583 euro lordi mensili, al netto in busta paga circa 6.260 euro.
Che è come dire una retribuzione mensile pari (se non superiore) a quella di una intera annualità percepita da un lavoratore assunto come cantierista over 58 (il rapporto, se la matematica non ci tradisce, è di 1 a 12).

Questione di competenze, dirà qualcuno. Certo. Infatti l'Assessore Elena Chiorino - che su Instagram si definisce Assessore al Lavoro, Formazione, Istruzione e Merito, Università della Regione Piemonte. Fratelli d'Italia. Italiana. Sovranista. Patriota... - ricopre questo importante ruolo dall'alto delle sue esperienze in materia di lavoro e occupazione: prima di trasformare la sua carriera nella professione politica era, infatti, una libera consulente nel settore del marketing e della digital transformation.

Proprio vero che oggi la politica è solo immagine?

Non lamentiamoci, poi, se sempre meno cittadini si recano alle urne...