Ad Asti vota chi vuoi, ma sappi che ....

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Ad Asti vota chi vuoi, ma sappi che, quando il Comitato Referendum Caccia ha chiesto ai candidati a Sindaco di esprimere la loro posizione sui quesiti referendari che il 3 giugno "dovrebbero" (sono infatti in atto gravi manovre per evitare il voto popolare ...) portare i piemontesi alle urne, Pensabene e Zangirolami hanno risposto che il 3 Giugno 2012 voteranno SI’ al Referendum per limitare la caccia in Piemonte, Verrua non ha dato nessuna risposta e gli altri hanno risposto in modo che lasciamo giudicare a voi tutti …

Ricordiamo che il Referendum è un diritto Costituzionale indispensabile per dare la parola direttamente a noi cittadini. I nostri politici possono evitarlo solo se vengono accolte le 4 richieste dei 60 mila cittadini Piemontesi che hanno firmato per limitare la caccia in Piemonte. Buon Voto!

Arri Davide (UDC) “Ritengo che i quesiti referendari contengano spunti di riflessione interessanti sulla regolamentazione dell'attività venatoria, senza tuttavia volerla abolire. Nonostante l'inerzia perdurante, auspico ancora un intervento legislativo del Consiglio Regionale, che possa disciplinare in modo organico e completo la materia, anche per evitare il ricorso al costoso strumento referendario”.

Brignolo Fabrizio (PD, IDV, SEL) “sarebbe preferibile che andasse a buon fine l’intenso lavoro che proprio in queste ore stanno conducendo i consiglieri regionali del Partito Democratico, impegnati nel tentativo di indurre la maggioranza ad approvare al più presto una nuova legge. Questa, recependo alcune delle tematiche proposte dai sottoscrittori della richiesta di referendum, dovrà prevedere la riduzione delle specie cacciabili, la riduzione dell'attività venatoria esercitabile nei giorni di domenica, nonché la limitazione delle deroghe alla caccia sulla neve e una riduzione, per le deroghe per AFV, alle norme previste per Legge per la caccia in altri territori. Questo risultato eviterebbe anche la spesa di 22 milioni di euro, che graverà sui conti pubblici a causa della irresponsabile decisione di non accorpare il referendum alle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio”.

Cotto Mariangela (Lista Civica NPA) “In questo momento di difficoltà economica il Consiglio Regionale deve assumersi la responsabilita' di rivedere la normativa sulla caccia. Non si possono spendere somme ingenti per il referendum e tagliare i finanziamenti al sociale, alla sanità, ai trasporti. Asti risulta troppo penalizzata”.

Galvagno Giorgio (PDL) “Non sono e non sono mai stato un cacciatore e credo non sarei capace di sparare ad un animale. Ritengo però che sia giusto consentire a chi lo desidera, con tutte le tutele e le limitazioni del caso, di praticare questo sport, che fra l’altro è tra i più antichi del mondo. Tale pratica deve però essere regolamentata e vincolata da una legislazione molto precisa e restrittiva, che imponga modalità e limiti che salvaguardino il più possibile gli animali e la natura, evitando anche un eccessivo impatto sul territorio”.

Pensabene Giovanni
(Federazione della Sinistra) “Nel 1986/7 prestavo servizio civile presso Pro Natura Torino e ho partecipato all'allestimento di decine di banchetti per la raccolta delle firme necessarie al referendum. Nei 25 anni intercorsi tra raccolta firme e celebrazione del referendum non ho cambiato idea. Il 3 giugno voterò e inviterò a votare Sì”.

Verrua Pierfranco (Lega Nord) nessuna risposta.

Zangirolami Gabriele
(Movimento 5 Stelle) “Noi crediamo, come voi, che la caccia non si possa considerare sport e che comunque vada limitata nel rispetto delle persone che non la praticano e che quindi devono essere tutelate. Condividiamo totalmente i 4 punti sui quali si andrà al referendum e, come già noto, faremo di tutto perchè la consultazione abbia l'esito che desideriamo tutti noi e voi”.

Zavattaro Diego (Futuro e Libertà) “il sottoscritto evidenzia che non esercita attività venatoria. Nella mia lista esistono posizioni a favore della caccia, altre posizioni contrarie. Per questo motivo, rispettoso delle due correnti di pensiero ed in coerenza con una lista civica che rappresenta entrambe le parti, ritengo sostenere l'unico strumento idoneo e democratico, che può dare una risposta alle due posizioni che si fronteggiano: il referendum popolare. Personalmente lascerò libertà di voto”.

Se, invece, vi interessa sapere che cosa pensino i Candidati Sindaci delle politiche per l'infanzia, leggetevi il verbale dell'incontro pubblico organizzato dal Comitato spontaneo "Amici Asili Nido di Asti": http://aaasti.bloog.it/471.html