di Alessandro Mortarino.
Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle di Asti ha reso pubblico un proprio studio sulla situazione dell'ex municipalizzata astigiana che offre servizi nel campo delle acque potabili, del trasporto pubblico, della raccolta rifiuti e della fornitura di energia elettrica e gas, indicando alcune valutazioni critiche sulla sua gestione e ponendo una domanda che riprendiamo nel nostro titolo e a cui manca al momento una risposta. Che proviamo a suggerire noi ...
Una risposta semplice: dato che l'Asp è una società per azioni (e non più un'azienda pubblica) ci pare evidente che il "potere" sia nelle mani del suo consiglio di amministrazione indicato e scelto dai suoi soci.
Chi sono i soci di Asp ?
Il Comune di Asti è proprietario al 55% del capitale di Asti Servizi Pubblici SpA. Il restante 45% del capitale è stato aggiudicato tramite asta pubblica alla società NOS Nord Ovest Servizi SpA che è così composta:
IRIDE Spa 10% (ora Iren Spa)
SMAT Spa 10%
AMIAT Spa 15%
GTT Spa 15%
ASTA Spa 50%.
Iride è la multiutility quotata in Borsa nata dall'unione delle ex municipalizzate di Torino (cioè la stessa Smat) e di Genova, partecipata anche da molte altre ex municipalizzate del nord Italia.
Amiat e Gtt sono le ex municipalizzate torinesi specializzate, rispettivamente, nel settore della gestione dei rifiuti e del trasporto pubblico locale.
Di Asta ne parliamo più avanti.
Questi soci hanno nominato il consiglio di amministrazione di Asp, attualmente così composto:
PRESIDENTE: Paolo Bagnadentro
VICE PRESIDENTE: Luigi Visconti
AMMINISTRATORE DELEGATO: Paolo Golzio
CONSIGLIERI: Giorgio Ferrero e Marco Guerra.
Bagnadentro, Visconti e Ferrero sono stati nominati dal socio di maggioranza (il Comune di Asti).
Paolo Golzio è anche l'Amministratore delegato di EnerGrid SpA, società del Gruppo Gavio con sedi a Torino, Milano e Roma. Energrid è uno dei principali attori del libero mercato energetico italiano, mentre il Gruppo Gavio è una delle più importanti holding italiane operanti nel settore delle autostrade, dell'ingegneria, delle costruzioni, dei trasporti e della logistica, delle telecomunicazioni.
Le nomine credo chiariscano la situazione: il Comune di Asti esprime il Presidente, il Vice e un consigliere, mentre al socio minoritario spetta il compito di occupare il ruolo operativamente più rilevante, quello di amministratore delegato.
Dal sito dell'Asp ricaviamo la "storia" aziendale di Asp:
ASP Azienda Servizi Pubblici è nata il 1 settembre 1974 dalla decisione dell’Amministrazione Comunale di creare un’Azienda unica per la gestione del Servizio Autobus Urbano e Nettezza Urbana, entrambi fino ad allora gestiti in economia dal Comune di Asti che stabilisce così di aumentare la qualità e la tempestività dei servizi in un contesto urbano e territoriale in dinamico sviluppo.
Nel 1976 viene affidata all’ASP la linea di trasporto interurbano Nizza-Incisa-Cortiglione mentre nel 1977 acquisisce la concessione della linea Asti-Baldichieri-Pratomorone.
Nel 1995 l’ASP, in osservanza della L. 142, viene trasformata in Azienda Speciale, in grado di gestire più servizi di rilevanza economica ed imprenditoriale, acquisendo personalità giuridica e autonomia imprenditoriale e statutaria.
Nel 1997 il Comune di Asti affida all’ASP anche la gestione del Servizio Acquedotto e dei servizi di Rimozione Forzata e Parcheggi a pagamento. Nello stesso anno viene acquisito il servizio di raccolta rifiuti in importanti comuni della Valle Belbo (per un totale di 32.586 abitanti): per meglio gestire il servizio viene aperta la sede di Incisa Scapaccino.
Il 1° gennaio 1999 viene affidata all’ASP la gestione del servizio Fognature e Depurazione che consente all’ASP di gestire il ciclo integrato delle acque.
Il 1° aprile 2000 avviene la trasformazione dell’ASP in Società per Azioni, con la denominazione Asti Servizi Pubblici SpA, che assicura all’azienda gli strumenti finanziari ed operativi per raggiungere una posizione sempre più rilevante tra le multiutilities operanti sul mercato.
Nell'anno 2002 il Comune di Asti ha ceduto, a seguito di asta pubblica, il 45% delle azioni ASP alla Società NOS con sede in Torino.
Da febbraio 2006 ASP é operatore qualificato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas per la fornitura di energia al libero mercato.
Ma chi è la Nos SpA (Nord Ovest Servizi) ? Difficilissimo scoprirlo attraverso lo strumento più trasparente a nostra disposizione, cioè il web. A parte la composizione societaria già prima indicata, ben poche altre informazioni emergono. E questo è davvero strano.
In particolare è durissimo trovare notizie sulla società Asta SpA, che eppure detiene il 50 % di Nos SpA (dunque la metà delle quote sociali del soggetto che detiene il 45 % dell'Asp).
Noi sappiamo solo che in Asta SpA confluiscono alcuni soci privati, tra cui costruttori e gestori di linee di trasporto pubblico (Gavio, Ruscalla, Franchini ...). Ci piacerebbe saperne di più.
Di certo è noto che uno dei suoi consiglieri di amministrazione è stato, nel recente passato, Bruno Binasco, "uomo" dei Gavio e implicato nelle vicende di Tangentopoli, in cui fu imputato in processi per corruzione e infine condannato insieme a Primo Greganti per finanziamento illecito ai partiti, nell'ambito dei processi di Mani Pulite (e, più recentemente, coinvolto anche nell'affaire dell'autostrada Milano-Serravalle: l'ormai famoso "sistema Sesto" che vede implicato anche l'ex presidente della provincia di Milano Filippo Penati).
Sotto il profilo operativo di Asp, la rete delle 67 organizzazioni che formano il Comitato astigiano a favore delle acque pubbliche suggerisce qualche elemento per quanto concerne la gestione del servizio idrico integrato. Gli ingenti (e vitali) investimenti destinati all'opera di interconnessione tra l'Acquedotto del Monferrato e quello di Asti sono stati garantiti in massima parte dall'Acquedotto del Monferrato, azienda interamente pubblica (si tratta di uno dei pochi consorzi fra Comuni oggi esistente in Italia) e non dall'Asp (che eppure aveva aperto il suo capitale a soci privati proprio per permettere il massimo degli investimenti e che di questa interconnessione è tra i principali beneficiari). Inoltre, gli investimenti previsti dal piano d'ambito da parte di Asp non sono stati rispettati pienamente: secondo l'Ato 5 nel periodo 2003-2011 risulta un deficit pari a 1.443.136 euro tra il Realizzato e il Programmato (nel 2010 era doppio e nel 2009 toccava il meno 5,3 milioni di euro, significa che è in atto un rientro degli investimenti ma che non è ancora stata raggiunta la parità tra impegni assunti e opere realizzate).
Il M5S pone diverse questioni, in particolare il fatto che «troppe scelte dell’Asp risultano contraddittorie e non in linea con le decisioni dell’attuale amministrazione comunale» e che a bilancio risultino «17 milioni di crediti, di cui 7.072.000 euro di TIA (Tariffa igiene urbana tra il 2004 e il 2012): quanti di questi soldi sono ancora esigibili e perché non sono stati riscossi fino ad oggi ?».
A cui si aggiungono diverse considerazioni legate alle attività del ramo "trasporto pubblico locale": come possono coesistere le decisioni di acquistare 15 nuovi bus subito (più altri 9 fra qualche tempo, per un investimento complessivo di 2 milioni di euro) e la soppressione - prevista da settembre - di linee, navette elettriche e servizi festivi ?
Da tempo si mormora che la situazione economico-finanziaria dell'Asp sia tale da suggerire al socio di maggioranza (che è sempre il Comune di Asti) una nuova cessione di quote nei confronti di soggetti dotati di competenze tecniche e di capitali (privati).
Non sappiamo se corrisponda a verità, di certo l'interrogativo che ogni cittadino dovrebbe porsi è se acqua, rifiuti, trasporto pubblico ed energia appartengano alla sfera della prioritaria "cosa pubblica" oppure se possano essere alienati alle presunte migliori capacità dei privati (la nostra risposta è abbastanza scontata: no, non è una strada percorribile !).
E un dubbio in tal senso ci viene (malignamente) da suggerire: non sarà che al socio privato interessi che l'Asp odierna faccia "fatica" così da sollecitare una parziale messa sul mercato del suo capitale ?
A noi è capitato di recente questa situazione: dovendo noleggiare un pullman (ad aprile) per una trasferta collettiva di concittadini astigiani alla Marcia per la Terra regionale di Cuneo, richiedemmo un preventivo a diversi operatori del settore tra cui l'Asp, inviando una mail all'indirizzo reclamizzato sul sito dell'azienda e richiamato nelle sue pubblicità sulle pagine gialle. Tutti gli operatori privati della provincia da noi interpellati risposero in poche ore, mentre all'Asp fummo costretti ad inviare un sollecito dato il suo imbarazzante silenzio.
A questo punto anche l'Asp ci rispose, lapidariamente. La nostra richiesta verteva su due possibilità: mezzo da 30 oppure 50 posti. L'Asp ci rispose: "autobus GT 50 posti, prezzo ....".
Immediata nostra mail: "grazie, ma potete anche dirci se la soluzione da 30 posti può essere eventualmente da voi soddisfatta e a quali condizioni ?".
La risposta l'attendiamo ancora oggi (ovviamente la trasferta l'abbiamo fatta con un altro operatore ...).
Si tratta solo di qualche "leggero" problema gestionale ? O è utile essere maligni e, a maggior ragione, chiedere un po' più di trasparenza ?
Il Comune di Asti ha dallo scorso anno un suo Assessore alla Trasparenza, Alberto Pasta. A cui chiediamo di rendere un po' più evidente la situazione odierna.
Ad esempio indicando chi sono i soci attuali di Asta SpA.
Facendo pubblicare sul sito dell'Asp l'ultimo bilancio approvato e le previsioni (attualmente compare solo il bilancio al 31.12.2010).
Chiarendo il perchè di quella rilevante somma attualmente in stato di "crediti arretrati da riscuotere" e come l'Asp pensi di incassarli.
Provando a rendere palese la situazione economico-finanziaria dell'azienda per ciascuno dei suoi comparti di servizio.
Mettendo in luce, per quanto concerne il ciclo idrico integrato, l'ammontare della remunerazione del capitale investito che uno dei due referendum del 2011 votati dal popolo sovrano ha indicato come da abrogare.
Attendiamo. Fiduciosi ...