Una richiesta all'assessore regionale alla Sanità e all'Asl di Asti

Stampa


di Tiziana Valente, Tribunale per i Diritti del Malato (TDM) - Cittadinanzattiva ONLUS.

Vi proponiamo il testo di un documento che il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM) - Cittadinanzattiva ONLUS ha inviato ad Antonio Saitta (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte) e a Ida Grossi (Direttore Generale dell'ASL-AT) in merito al progetto di impianto di teleriscaldamento a servizio dell’ospedale e della città di Asti - Centrale di trigenerazione. Si tratta di una precisa richiesta: evitare di autorizzare l'uso dei terreni su cui si vorrebbe edificare la centrale ...

Progetto di impianto di teleriscaldamento a servizio dell’ospedale e della città di Asti - Centrale di trigenerazione, corso Sandro Pertini (At).
Richiesta di revisione del “nulla osta” a costruire detto impianto sull’area di proprietà dell’ASL AT, entro il recinto dell’Ospedale Civile Cardinal Massaia.


Il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM) di Asti, rete di Cittadinanzattiva ONLUS, preso atto della documentazione depositata presso la Provincia di Asti per la Valutazione di Impatto Ambientale, relativa al progetto di cui sopra, evidenziata l’assenza di indagine conoscitiva circa i reali bisogni energetici sia della città di Asti che dell’Ospedale Civile Cardinal Massaia, evidenziati diversi punti di criticità riguardanti la salute umana (come meglio descritto in allegato) chiede cortesemente a codesti Enti di voler riconsiderare il nulla osta ai proponenti del progetto a poter procedere alla costruzione dell’impianto suddetto nell’area indicata, sui terreni di proprietà di codesta ASL e a ridosso dell’ospedale stesso.

Si precisa che centrale di teleriscaldamento da 60 Mw, edifici “con caratteristiche industriali”, come vengono definiti nel progetto stesso (uno dei due principali alto come un palazzo di cinque piani più quattro canne fumarie alte 35 metri ed altre varie torri di ventilazione (21.523,77 mc) ed un serbatoio (12 mt di diametro per 12,10 mt di altezza più la copertura), occuperebbe 6700 metri quadri del prato dell’ospedale, lasciando a verde unicamente 350 mq. Si precisa inoltre che non è prevista la rimozione della attuale caldaia che quindi andrebbe a sommarsi ai suddetti impianti “di servizio”. Si precisa ancora che la scelta del sito all’interno della recinzione dell’ospedale viene motivata, ma non giustificata, dalla necessità di “raffrescare” l’ospedale.

Dal momento che si è progettato una centrale di teleriscaldamento per 500 condomini e per l’ospedale, senza che attualmente ci sia l’adesione dei condomini o dell’ospedale, né si sia presentata una indagine sui reali bisogni, il Tribunale per i Diritti del Malato - Cittadinanzattiva Asti chiede che al momento non sia data autorizzazione all’uso del terreno (proprietà dell’Asl AT) finché non si sia fatta chiarezza sulle reali necessità in particolare per l’ospedale ed eventualmente mettere a punto azioni di buon senso perché i servizi che l’ospedale offre e che, ricordiamo, sono in gran parte di eccellenza siano messi nelle condizioni di operare al meglio per la salute dei cittadini.