Migranti e accoglienza ad Asti

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A cura della Caritas Diocesana di Asti.

Nel corso del convegno Diocesano sull’impatto delle migrazioni nella vita della Chiesa di Asti il sociologo prof. Maurizio Ambrosini, fondando la sua relazione su dati oggettivi, ha smontato pezzo per pezzo tutto il castello costruito da mesi di disinformazione, di interessi di parte e di costruzione di odio e di paure, che ha fatto parlare di invasione soprattutto da parte di quel gruppo di migranti che sono i richiedenti asilo. In realtà l’84% di coloro che si spostano per chiedere asilo politico approdano in un Paese del cosiddetto Terzo Mondo mentre l’Unione Europea ne accoglie il 13%...

Tuttavia nella percezione della gente i richiedenti asilo sono il caso dell’immigrazione più temuta: non sono richiesti, arrivano spontaneamente e chiedono assistenza.
I recenti bandi delle Prefetture per l’accoglienza dei richiedenti asilo sono frutto della politica che ha ispirato il decreto sicurezza. Le scelte compiute sono state quelle di ridurre drasticamente i rimborsi spese agli enti che si impegnano a gestire la prima accoglienza e soprattutto di modificare il modello: da accoglienza finalizzata all’integrazione ad accoglienza ferma all’attesa di un riscontro sul diritto a permanere legalmente nel nostro Paese. Un modello che favorisce economicamente l’accoglienza in grandi strutture piuttosto che in appartamenti e che si limita a garantire il soddisfacimento di alcuni dei bisogni primari. E’ chiesto infatti di fornire un servizio di assistenza generica alla persona garantendo fornitura di beni di prima necessità, servizi di mediazione
linguistico-culturale, assistenza sociale, sanitaria e legale. Da tale modello sono esclusi l’insegnamento della lingua italiana ed ogni altra attività utile all’integrazione. Come dire: “li accogliamo e mentre si attende l’esito della domanda di asilo politico li si mantiene. Se poi la domanda è negativa li si invita ad abbandonare il Paese e se invece è positiva li facciamo uscire dall’accoglienza senza dar loro gli strumenti necessari per potersi inserire ed integrare”.

La Caritas diocesana, attiva sul fronte dell’accoglienza richiedenti asilo sin dal 2011, anno dell’emergenza Nord Africa, ha fatto la scelta, nonostante i tagli, di continuare ad accogliere i richiedenti asilo che la Prefettura vorrà assegnare ma di non aderire al modello proposto. Si è scelto di continuare ad accogliere per piccoli gruppi e in appartamenti e di erogare, con risorse proprie, tutti quei servizi indispensabili per accompagnare il migrante in un percorso di autonomia e di buon inserimento nella società. L’acquisizione della lingua italiana è il primo passo che un immigrato deve compiere se vuole immaginare di integrarsi ed è per questo che la scuola di italiano gestita dalla Caritas Diocesana è aperta ogni mattina. L’esperienza ha insegnato inoltre che i migranti inseriti in reti di
relazioni amicali hanno più possibilità di integrarsi e di accedere ad un lavoro. I volontari che si dedicano a loro, oltre ad essere la loro famiglia qui, sono infatti un ottimo veicolo per agevolare l’incontro con opportunità lavorative e per costruire insieme una società più solidale, coesa e sicura. Infine l’investimento in corsi di formazione specifici per alcuni mestieri e soprattutto i tirocini formativi in azienda hanno consentito di festeggiare il raggiungimento dell’autonomia abitativa ed economica di molti migranti accolti.

Accogliere è per un cristiano un gesto carico di significato. Con l’accoglienza si diventa custodi della vita di un altro, delle sue difficoltà e speranze ma perché il gesto sia completo è necessario l’accompagnamento verso l’autonomia. L’Avvento è tempo di attesa e di preparazione. E’ tempo per trasformare la paura in forza della carità e farci sentinelle per molti che hanno ceduto sotto il peso della desolazione che nasce nel trovare porte chiuse. E’ tempo per diventare protagonisti dell’ospitalità. Si chiede alle singole comunità un duplice sforzo:

- condividere per sostenere economicamente servizi finalizzati all’integrazione dei richiedenti asilo: le offerte raccolte in Avvento saranno destinate proprio a sostenere i corsi di formazione e i tirocini formativi in azienda necessari per una buona integrazione.

- impegnarsi direttamente nell’accoglienza, con attività di volontariato, a favore dei richiedenti asilo. A tal fine durante il tempo d’Avvento la Caritas diocesana si mette a disposizione delle comunità parrocchiali per incontri di riflessione, sensibilizzazione e formazione.

Per offerte: Causale Avvento/Natale 2019 (precisando Avvento 2019)
Bonifico bancario a favore della Caritas Diocesana di Asti: Codice IBAN IT17S0623010320000046398437,
Cariparma, Corso Alfieri n. 213, Asti.