Asti: la pace e un ordine del giorno dimenticato

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A cura di Paolo Crivelli e Valter Saracco, Movimento Civico Prendiamoci Cura di Asti.

La guerra è la madre di tutti i crimini, cancella la vita, distrugge tutto quello che intere generazioni hanno costruito, devasta ciò che la natura ha generato. Per questo l’Italia ripudia la guerra. Per questo è nata l’Unione Europea. Per questo sono state create le Nazioni Unite. Grazie a queste conquiste, almeno una parte dell'umanità per un certo tempo ha potuto crescere in pace!
Abbiamo presentato a febbraio un ordine del giorno all'amministrazione comunale affinchè anche Asti - come già faceva alcuni anni fa - si impegnasse concretamente a promuovere sul territorio una cultura di pace e riprendesse ad aderire al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace ed i diritti umani, cui ad oggi in Italia aderiscono numerosissimi piccoli e grandi comuni, solo in Piemonte più di ottanta...

Il coordinamento delle città per la pace è un'esperienza unica in Europa e nel mondo, nasce nel 1986 sulle orme dell’impegno per la pace del Sindaco di Firenze La Pira e si è sviluppato in tutti questi anni. Tra sue le principali attività ci sono: la promozione dell'educazione permanente alla pace e ai diritti umani nelle scuole, l'organizzazione delle Assemblee dell'Onu dei Popoli, la promozione della diplomazia delle città per la pace, il dialogo e la fraternità nel mondo e l’organizzazione della Marcia per la pace Perugia-Assisi cui partecipano decine di migliaia di persone.

Quest’anno la Marcia si svolgerà il 21 maggio e avrà come tema “Per la pace, con la cura. Costruiamo assieme un mondo più umano”. Sarà dedicata in particolare ai giovani alla loro formazione e al loro protagonismo costruendo competenze, fiducia e speranza in un mondo in rapido cambiamento. Insieme con le scuole si vuole offrire loro la possibilità di fare un originale esercizio collettivo di educazione civica e di essere protagonisti di una significativa iniziativa di pace contro la paura, il fatalismo e la rassegnazione che si vanno diffondendo.

La Marcia della Pace rilancia, inoltre, la richiesta di Papa Francesco alla “buona politica” di fare tutto ciò che è in suo potere per ottenere l’immediato cessate-il-fuoco. Papa Francesco è sempre stato vicino a questa iniziativa, rivolgendole sempre un messaggio e, come lo scorso anno da Piazza San Pietro, un ringraziamento: “Saluto e ringrazio i partecipanti alla marcia straordinaria Perugia Assisi per la pace e la fraternità che si svolge oggi, come pure quanti vi hanno aderito dando vita ad analoghe manifestazioni in altre città d’Italia”.

Asti ha dato recentemente la cittadinanza onoraria al Santo Padre per il suo instancabile sforzo come operatore di pace, almeno per coerenza l’amministrazione avrebbe potuto non rimanere indifferente ma discutere l’odg presentato a febbraio ed aderire al Coordinamento delle città per la Pace.