E alla fine la Corte dei Conti indaga sui costi dell'ospedale Alba-Bra in costruzione a Verduno. La magistratura contabile ha riaperto un fascicolo di indagine risalente al 2014 affidando a tre consulenti il compito di svolgere le adeguate verifiche. Presentato dalla deputata piemontese del Movimento5Stelle Fabiana Dadone che due anni fa aveva presentato un esposto sull’argomento chiedendo di accertare eventuali irregolarità nella scelta originaria del sito (considerato “geologicamente pericoloso”) e nella gestione dei fondi pubblici impiegati nella progettazione ed esecuzione del nuovo complesso ospedaliero ...
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"La scelta del terreno sul quale costruire il nuovo ospedale Alba e Bra è stata incauta? La scelta del tipo di costruzione e le varianti lo sono state altrettanto? C’è stata una lievitazione dei costi a danno della collettività?".
Per rispondere a queste domande il Dott. Giancarlo Astegiano (Procuratore Regionale presso la Corte dei Conti di Torino, nda) ha conferito incarico ad un collegio di 3 consulenti tecnici "al fine di verificare se nella costruzione dell’ospedale vi siano stati sprechi di denaro pubblico e, nel caso, a chi debbano essere addebitate le responsabilità". Le parole di Mauro Campo, consigliere regionale del M5S, e di Fabiana Dadone pongono l'accento sulla decisione della procura di non archiviare il caso ma di approfondire per accertare le colpe.
Sono molte le opere di questo genere a essere interessate da un aumento significativo dei costi e da una dilatazione eccessiva dei tempi. Alcune vengono realizzate, altre (spesso) rimangono incompiute causando perdite enormi per la collettività, sia in campo ambientale che economico. Nel caso dell'ospedale di Verduno - vicenda complessa che da anni ammorba il territorio delle Langhe e i suoi cittadini - nonostante lo stesso assessore regionale alla sanità Antonio Saitta lo definisca un "esempio da non seguire" per la realizzazione di nuovi ospedali, tutti sono concordi nel dire che l'opera "non poteva certo venire bloccata né rimessa in discussione, giunti a questo punto".
Già, ma la domanda vera è: come ci siamo arrivati a questo punto? L'unica speranza che ci rimane è che siano accertate le responsabilità delle persone le cui decisioni sbagliate hanno contribuito ad arrivare "a questo punto" dal quale, o almeno così ce l'hanno sempre venduta, non si poteva certo tornare indietro.