Provincia in bilico tra terreni edificabili che ritornano agricoli e consumo del suolo illegittimo

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"Torna agricolo il 12% dei terreni edificabili". Titolava così La Stampa sezione di Cuneo il 29 settembre. Le cause indicate sono la crisi del mercato edilizio e il pagamento dell'Imu che spingono i proprietari di terreni edificabili a richiedere una conversione "agricola". Questa volta però alla retorica sulla crisi viene aggiunta una certa "coscienza ecologica" diffusa tra cittadini e amministratori ...
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120mila metri quadrati stralciati con una variante al piano regolatore nel 2015, altri 130 mila stralciati a gennaio 2016. A ottobre si voterà per altri 500 mila metri. Tutto questo nella sola città di Cuneo. Terreno sottratto al cemento una volta per tutte? Forse. Quel che è certo è che, per anni, le denunce e le critiche dei movimenti ambientalisti locali - spesso inascoltate - si sono rivelate fondate. Non succede solo a Cuneo ma anche a Borgo San Dalmazzo e Fossano. Meno nelle altre città importanti della provincia: secondo quanto riportato da La Stampa, Alba avrebbe ricevuto solo due richieste di questo genere, Bra addirittura nessuna. E su Bra nasce la polemica dei consiglieri Cinque Stelle che invece sostengono che al sindaco Sibille sono state indirizzate, proprio durante l’iter della prima variante parziale all’attuale  piano regolatore, alcune richieste per un totale di circa 20.000 mq.

In ogni caso, benché tante amministrazioni delle principali città abbiano rivisto il proprio piano regolatore in modalità "contenimento del consumo di suolo" riportiamo, a mo' di promemoria, i dati proprio del consumo di suolo in provincia di Cuneo, già riportati in passato su questo sito. Magari la prossima volta si prenderà in considerazione il "consumo zero" di territorio fertile e agricolo (grazie a Federico Sandrone per i dati tratti dal monitoraggio del consumo di suolo approvato dalla Regione Piemonte): 

Provincia di Cuneo (prendendo in considerazione solo i Comuni con oltre il 15 % di suolo urbanizzato rispetto all’intero territorio):
1 - Borgo San Dalmazzo 21,75 %
2 - Grinzane Cavour 21,01 %
3 - Bra 19,30 %
4 - Piobesi d’Alba 18,84 %
5 - Alba 18,01 %
6 - Vignolo 17,00 %
7 - Cervasca 16,06 %
8 - Guarene 16,06 %
9 - Castagnito 16,02 %
10 - Santa Vittoria d’Alba 15,88 %
11 - Piasco 15,06 %
In ogni caso in Provincia di Cuneo ben 35 Comuni su 250 hanno una percentuale di suolo urbanizzato rispetto all’intero territorio maggiore del 10%.

Tra l'altro, non è necessario attendere le richieste dei propri cittadini stanchi di pagare le tasse sui propri terreni edificabili per invertire una tendenza ormai degenerata; se si vuole davvero proteggere il suolo basterebbe applicare le disposizioni dettate da numerosi strumenti già in vigore. Possiamo citare come esempi la Costituzione, la Legge Urbanistica Statale e quella Regionale del Piemonte, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, la Convenzione Europea del Paesaggio, il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cuneo e diversi altri. Molti di questi strumenti hanno al loro interno dei principi fondamentali che andrebbero rispettati a tutti i livelli di pianificazione.

Senza troppe parafrasi, il primo articolo della recente Legge Urbanistica della Regione Piemonte recita così: "limitare il consumo di suolo al fine di giungere all’obiettivo di un consumo zero, prevedendo nuovi impegni a fini insediativi ed infrastrutturali, solamente quando sia dimostrata l’inesistenza di alternative di riuso e di riorganizzazione, in ogni caso dimostrando l’effettiva domanda, previa valutazione del patrimonio edilizio esistente non utilizzato, sotto-utilizzato e da recuperarsi".

Insomma, dove ingiustificato il consumo di suolo è da considerarsi illegittimo!