Il 24° giorno della città di Alba

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a cura del collettivo De-Generi.

All’indomani della straordinaria riuscita del Pride – forse la più grande manifestazione politica degli ultimi vent’anni ad Alba – il Collettivo De-Generi sente innanzitutto il dovere di esprimere la propria gratitudine nei confronti di coloro che hanno consentito il successo della manifestazione: il Coordinamento Torino Pride che non ha fatto mancare il suo supporto, le volontarie e i volontari che con il loro contributo di civiltà e impegno ci hanno aiutato a tenere le fila della kermesse, le associazioni e i gruppi che hanno aderito, gli sponsor che hanno contribuito concretamente affinché tutto fosse predisposto per il meglio, gli artisti che hanno allietato la giornata con la loro musica e la loro simpatia, le 3.000 persone che hanno preso parte alla parata e al concerto e tutti i cittadini che – disposti agli angoli delle strade e delle piazze – hanno accolto la sfilata con applausi e sorrisi ...

{jcomments on}Ieri è stata scritta un’importante pagina della Storia di Alba: era da tempo che nella “città delle cento Torri” non si vedeva una manifestazione politica e apartitica così partecipata, gioiosa e civile. Siamo fieri di averla realizzata con il vostro aiuto: grazie, di cuore. Alcuni ospiti hanno fatto un parallelo tra la marcia di ieri e la tradizione partigiana del comune: siamo orgogliosi e onorati di aver suscitato questo paragone. Il Pride ha smosso qualcosa in città: ha mostrato che è possibile fare politica dal basso in modo collettivo, aggregando soggettività diverse lungo un percorso condiviso; che lo sguardo va rivolto al presente, alle battaglie da combattere per la conquista dei diritti, piuttosto che all’autoreferenzialità: un tipo di politica che attualmente non si trova nei partiti. Il Pride ha oltrepassato ogni confine, arrivando anche nei luoghi vietati, con un flashmob che ha lasciato sul selciato di piazza Risorgimento trecento volantini colorati con la scritta “I diritti occupano spazio”.

Tanti erano i colori di sabato pomeriggio, che è passata in secondo piano la mancanza della fascia tricolore dell’amministrazione albese e della bandiera arcobaleno al balcone del comune. Il Pride è stata una marea colorata che ha inondato Alba di corpi, di storie di vita, di riflessioni, è stata una cartina al tornasole per il perbenismo, ovunque esso sia annidato. Il Pride è stato, prima di tutto, un momento di ricostruzione dei legami di una comunità che è impegnata nella realizzazione di un futuro migliore. Questo non è un punto di arrivo, ma di partenza: con le due edizioni di Prospettive, con la festa dell’orgoglio 2016 Alba Gaia, con l’Alba Pride e con tutte le altre iniziative organizzate, abbiamo sempre cercato di instaurare un dialogo costruttivo con tutte le persone e le realtà che hanno a cuore l'emancipazione sociale e civile del territorio (e, a questo proposito, ci dispiace constatare che le parole della diocesi paiano non condividere questo intento). Ci impegniamo a continuare: ci rivedremo ancora, con altri progetti, sempre «a corpo libero»!