Polo del freddo a Fossano: troppi problemi per l'ambiente

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Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste Legambiente, Lipu, Pro Natura Cuneo e Italia Nostra esprimea - pubblicamente e attraverso una lettera inviata al Sindaco - le proprie critiche al progetto di realizzazione di un “polo del freddo” a Fossano...

Al Signor Sindaco del Comune di Fossano
All’opposizione in seno al Consiglio comunale di Fossano
e p.c.  Agli organi di stampa

Apprendiamo dagli organi di stampa che è stato siglato un accordo procedimentale tra il Comune di Fossano e Logistic hub S.p.a. (che gestisce la distribuzione di materiali alimentari e non alimentari all’ingrosso) e Caredio Group S.r.l. per la realizzazione di un polo del freddo a Fossano nel sito tra via Pietragalletto, la tangenziale e via Ceresolia.

Si tratta, in piccola parte, di area su cui già si intendeva realizzare il polo logistico Conad e che le scriventi associazioni, supportate da molti cittadini fossanesi, avevano vivacemente contestato presentando anche un ricorso al Tar del Piemonte. Il motivo di fondo del ricorso era l’ulteriore e pesante cementificazione di suolo agricolo che in questo momento storico non è più accettabile. Anche se il nuovo intervento occupa una superficie minore, in parte già destinata dal Prg ad attività produttive e gli edifici previsti saranno visivamente meno impattanti rispetto alle precedenti previsioni, per noi resta gravemente criticabile l’occupazione di fertile terreno agricolo.

Inoltre, come già segnalato nel ricorso al Tar, l’attività logistica di stoccaggio e trasporto dei prodotti che dovranno qui giungere e partire per tutto il Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e parte della Lombardia comporterà una movimentazione con mezzi pesanti in arrivo e partenza dal sito di Fossano che determineranno un considerevole aumento dell’inquinamento atmosferico a ridosso della città. I dati forniti dall’Arpa segnalano che anche Fossano non gode di ottima salute per la qualità dell’aria. Oltre ad incidere sui cambiamenti climatici, l’inquinamento è responsabile di gravi danni alla salute degli abitanti, ormai accertati e misurabili nel tempo.

Pur consapevoli che la prevista attività comporterà nuovi posti di lavoro (fatto indubbiamente apprezzabile e da considerare positivamente), ci chiediamo se non sia possibile individuare per la stessa un altro sito più idoneo, utilizzando aree già compromesse dai tanti capannoni vuoti e abbandonati che si trovano intorno alla città, senza necessariamente consumare nuovo terreno agricolo.

Domenico Sanino, presidente Pro Natura Cuneo
Bruno Piacenza, presidente Legambiente Cuneo
Silvio Galfrè, presidente LIPU Cuneo
Adriana Elena My, presidente Italia Nostra Piemonte