Clavesana: crescono ancora i contrari al deposito di rifiuti speciali

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La raccolta firme prosegue e conta ora oltre 500 firmatari che chiedono di non autorizzare il progetto dell'azienda Cement, che registrerebbe il passaggio complessivo di 229.615 tonnellate l’anno di rifiuti non pericolosi e 3.020 tonnellate l’anno di inerti pericolosi. Autorizzazione che deve essere valutata dall'apposita Conferenza dei Servizi (ovvero da un tavolo collettivo che coinvolge una pluralità di strutture amministrative quali Comune, ASL, Vigili del Fuoco, Regione, Ministeri ecc.). La Regione Piemonte si è già pubblicamente espressa attraverso la voce dell'assessore Marnati che ha detto che «la Regione non è competente ad esprimersi in sede di Conferenza dei Servizi. Nell’ambito delle proprie competenze non può introdurre vincoli e limitazioni escludenti maggiori a quanto previsto dalla normativa comunitaria e nazionale. In questo caso è la Conferenza dei servizi che ha il compito di considerare l’impianto in questione quale un impianto industriale che si intende localizzare sul territorio»...

Dopo la partecipata manifestazione della scorsa domenica, martedì 21 novembre è in programma una nuova iniziativa a Cuneo contro il progetto del deposito rifiuti. Partenza alle ore 7.30 in pullman da piazza Don Rossi a Clavesana e rientro alle ore 14 con possibilità di pranzo a buffet in Cantina Clavesana (Per informazioni e prenotazioni: 347 301 9254).

Anche la Sezione di Alba, Langhe e Roero ha aderito al Comitato “Clavesana dice no” e ha inviato a Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Comune di Clavesana questo documento.
    
Oggetto: Opposizione al progetto di realizzazione di un grande magazzino per stoccaggio di rifiuti speciali nel territorio di Clavesana (CN).

Abbiamo appreso da vari organi di stampa che è stato presentato un progetto per la realizzazione di un grande magazzino di stoccaggio per rifiuti speciali (pericolosi e non) in località Cascina San Giovanni nel territorio comunale di Clavesana (CN). Tale fabbricato sorgerebbe su terreni dislocati a fianco della fondovalle Tanaro, ampliando considerevolmente uno stabilimento per rifiuti edili che l’impresa committente già gestisce in quella ubicazione.
Innanzitutto questa Sezione di Italia Nostra, opponendosi a quella nuova realizzazione, si affianca al Comitato “Clavesana dice no” costituito spontaneamente da poco, con numerosissime adesioni e con mirate iniziative pubbliche. Inoltre esprime il proprio favore alla recente delibera della Giunta comunale che impegna l’Amministrazione ad opporsi con fermezza a quell’insediamento.

Questa Associazione notifica in tal senso le seguenti problematiche preoccupanti:

    • trattandosi di cospicui scarti anche pericolosi da immagazzinare (in quantità di molto superiore all’attuale trattamento), è davvero necessario valutare attentamente tutti gli eventuali effetti negativi per l’ambiente (fra i quali si evidenzia pure la presenza nel sottosuolo di falde acquifere da salvaguardare);
    
    • altrettanto desta preoccupazione la necessità di periodici controlli specifici sulla gestione dell’impianto, se realizzato, che un piccolo Comune come Clavesana non è in grado di attuare;
    
    • per quanto concerne la localizzazione, occorre individuare pertinenti parametri urbanistici e paesaggistici se compatibili con tale destinazione, semmai da collocare in aree particolari con caratteristiche idonee oppure già compromesse in precedenza da similari impianti;
    
    • andrà pure verificata attentamente la compatibilità con quanto prevedono localmente sia il Piano paesaggistico della Regione Piemonte, sia la normativa del vigente P.R.G.C. di Clavesana per l’area in questione;
    
    • va anche sottolineato che la preminente vocazione per produzioni agricole e vitivinicole di notevole pregio dei territori delle Basse Langhe (qual è quello di Clavesana) è generalmente incompatibile con l’inclusione di attività così impattanti per l’ambiente.