La Sezione di Alba, Langhe e Roero di Italia Nostra prende posizione contro l’installazione di nuove antenne per comunicazioni 5G nei territori comunali di Castagnito, Castellinaldo, Roddi e Vezza d’Alba attraverso un articolato documento trasmesso alla Regione, alla Soprintendenza e a Provincia, Carabinieri Forestali, amministrazioni comunali...
«Tale operazione - si legge nella nota dell'associazione - avverrebbe nell’ambito di un piano d’investimenti del Pnrr (”Italia 5G Addensamento”), affiancato parzialmente anche dalla Regione Piemonte, onde sopperire all’insufficiente copertura del segnale telefonico ed Internet».
Opponendosi all’invadenza di ulteriori antenne nei territori d’elevato pregio paesaggistico nel Roero e a Roddi, la Sezione di Italia Nostra notifica alcuni aspetti:
- innanzitutto andrebbero ben identificate le località dove si vorrebbero erigere i tralicci, richiamando le rispettive peculiarità paesaggistiche, sottolineate anche da vigenti normative regionali e nazionali oppure da orientamenti di salvaguardia internazionale (la “buffer zone” Unesco nel caso di Roddi);
- per quanto attiene ai rispettivi territori comunali, andranno verificate le compatibilità con i vincoli idro-geologici, con l’eventuale presenza di aree boschive, con le indifferibili distanze da edifici d’abitazione (si pensi che dovrebbero essere addirittura due le nuove antenne nel territorio di Vezza):
- si tratta di un’operazione di verifica delle effettive localizzazioni e di completa procedura autorizzativa che, nonostante le imposizioni generali, dovrebbe suscitare negli Enti locali l’occasione di prese di posizione a favore della prevalente tutela del paesaggio, dell’assetto del suolo e della salute pubblica, da opporre ai forti interessi delle aziende private che agiscono nel settore;
- qui, per Alba, le Langhe ed il Roero, da vari anni questa Sezione di Italia Nostra si oppone con rispettive motivazioni a progetti d’installazione di tralicci, antenne o pale eoliche (Alba sul Bricco Capre, Roddi, Castellinaldo, Saliceto, Dogliani ecc.); oltre alla perdurata lotta contro l’inquinamento idrico (ad esempio, per il fiume Bormida ed altri corsi d’acqua già dalla fine dei trascorsi anni ‘60), almeno dal 1977 (cfr. “Il pianeta avvelenato”, “La difesa della salute”), a livello nazionale questa Associazione ha espresso e pubblicato studi ed osservazioni specifiche per la salvaguardia dell’ambiente, in contrapposizione alle diverse, micidiali e subdole fonti d’inquinamento atmosferico;
- pertanto si tratta non solo di protezione del paesaggio, del verde e del suolo (per quanto davvero importante e molte volte connessa), bensì di primaria tutela della salute pubblica e degli interessi generali per la confacente promozione socio-economica dei territori coinvolti.