Premio Piazzalfieri

L'associazione culturale “Tempi di fraternità (onlus) di Asti ha lanciato un “Premio Piazzalfieri” per promuovere una rilettura e riscoperta dei classici mediante la figura e l'opera di Vittorio Alfieri, un classico della letteratura italiana, più celebrato che conosciuto.
Il 31 luglio 2016 (termine ultimo per la partecipazione) gli autori di ogni età e cultura che hanno inviato i loro elaborati sono staiti ottantacinque. Una delle formulazioni con cui è stata proposta l'iniziativa è “i classici non sono cadaveri da venerare ma contemporanei dell'umanità con cui lavorare”.

L'intento sottinteso è innescare un movimento di portata universale (ecumenica) per abbandonare gli intenti e le abitudini celebrative (tipiche delle religioni di ogni cultura) per addentrarsi in una ricerca innovativa delle spiritualità sommerse nei messaggi delle grandi figure che la storia non ha mai lasciato mancare all'umanità (quelle che Alfieri – ateo dichiarato -  definiva i “capisetta” quando parlava di Mosé, Gesù e Maometto, difendendoli come i tre grandi intellettuali della culura europea, in polemica con Voltaire). E’ la formula della sociologa inglese Grace Davie che tutti i ricercatori applicano dovunque:  believing without belonging.

Distinguere tra la spiritualità e l'appartenenza, un altro modo per riflettere “oltre le relgioni”, oltre le “inquisizioni” e le “scomuniche” e i "fondamentalismi” d'ogni genere.

Gli esiti del “Premio” saranno proclamati l'8 ottobre (data delle morte di Alfieri) 2016.

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