Economia Palestinese

Nei primi anni ottanta un gruppo di agronomi, agricoltori pionieri e medici veterinari fondano PARC, un comitato di soccorso per l'agricoltura palestinese con lo scopo di promuovere la cultura della convivenza nel rispetto, lo sviluppo rurale e l'emancipazione femminile attraverso formazione e lavoro.
PARC  opera nei territori palestinesi occupati in un contesto difficile ed incerto  e per questi motivi ha da subito iniziato a collaborare con il commercio equo e solidale.
Dall'11 al 16 maggio la Cooperativa Della Rava e della Fava dedicherà una settimana speciale dedicata alle filiere agricole palestinesi presso la Bottega di via Cavour 83 in Asti.

Andremo a conoscere le tre principali filiere.

Per i coltivatori dei villaggi nei dintorni di Jenin, zona accanto al muro di separazione, piantare i mandorli equivale ad evitare l'ulteriore confisca dei beni. Le mandorle provengono da tre cooperative che coltivano la pregiata Om Al-Fahem tipo dolce con guscio morbido. Le mandorle raccolte vengono portate a Gerico per l'essiccazione e quindi la sbucciatura. Le mandorle vengono vendute sgusciate e parte della produzione viene utilizzata per la produzione dei confetti altromercato. Nella bottega troverete le mandorle in confezioni da 500 gr.

I datteri, ora anche bio certificati, provengono dalla Valle del Giordano, vero tesoro palestinese anche se l'accesso ai pozzi d'acqua è fortemente ostacolato dall'autorità occupante. I datteri sono della varietà Medjul - il re dei datteri - coltivati grazie al lavoro di 50 contadini riuniti in assocciazione rurale. La filiera del dattero comprende l'essiccazione al sole e il confezionamento in pratiche scatole che potete trovare nelle Botteghe del Mondo.

Il grano per produrre il cous cous proviene da tre cooperative agricole di Jenin; una volta raccolto viene macinato presso un mulino privato e si ottengono i due ingredienti principali: semola integrale e farina integrale. Portati a Gerico viene lavorato dalla locale cooperativa di donne che provengono dal campo profughi cittadino. Le donne impastano le farine aggiungendo a poco a poco acqua e sale e con un movimento rotatorio su di un setaccio formano lentamente e con perizia i tipici piccoli grumi del cous cous.

Si procede con la classica precottura al vapore e quindi all'essicazione e ad una nuova cottura a vapore. Viene quindi confezionato in sacchi da 50 Kg. Lo troverete nelle botteghe Altromercato in confezioni da 400 gr (10 porzioni).

Per tutta la settimana: informazione e presentazione dei prodotti.

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