Parco Rio Crosio: da che parte sta il Sindaco di Asti ?

Imagedi Alessandro Mortarino.

Ultimi sviluppi della questione: la petizione/appello sta girando per la città per le sottoscrizioni dei cittadini, intanto quella siglata dalle principali associazioni ambientaliste locali è stata inviata all’Associazione Alpini, il suo presidente nazionale ci risponde (malamente), quello astigiano tace. Il Sindaco Galvagno, invece, lancia affermazioni ambigue. E noi – sempre più sbigottiti - chiediamo chiarimenti …

Iniziamo dalla risposta che il presidente nazionale dell’A.N.A. ci ha inviato:

Con tutto il rispetto che devo alla vostra protesta, circa la costruzione della sede della sezione ANA di Asti dell’Associazione Nazionale Alpini in Località Parco Rio Crosio, non ritengo opportuno fare pressioni sulla Sezione astigiana affinché non edifichi il manufatto, per le seguenti ragioni:

       L’edificio in costruzione è in possesso di regolare licenza edilizia rilasciata dal Comune di Asti.

       Non costerà nulla alla comunità poiché la Sezione provvederà alla copertura finanziaria del manufatto e relativi arredi.

       Concederà in uso gratuito per 30 (trenta) giorni all’anno i locali ad altre associazioni o enti che ne faranno richiesta.

       Non tutte le opinioni coincidono con la vostra. Altri cittadini sono favorevoli alla costruzione o, perlomeno, non la osteggiano.

Molto cordialmente.

Corrado Perona, Presidente nazionale ANA

 

Nostro commento inviato all’ANA nazionale:

Gentile Signor Perona,

siamo molto rammaricati per il tenore di questa Sua risposta, che ci pare voler minimizzare un problema che dovrebbe essere evidente: una ampia fascia di cittadine e cittadini astigiani ritengono lontano dai valori alpini il progetto di intaccare la preziosa area verde del Parco Rio Crosio e stimolano l’ANA locale ad utilizzare una struttura pubblica che, finalmente, il Comune metterebbe a loro disposizione.

Da parte nostra non vi era alcuna volontà di farLe esercitare “pressioni” gerarchiche sulla sezione di Asti ma, semplicemente, far sì che la nostra richiesta di dialogo fosse accettata e venisse superata questa incredibile situazione di rifiuto totale alla relazione, inspiegabile da parte di un corpo dotati di precisi valori !

Se Le può essere utile, possiamo metterLe a disposizione una ricca sintesi delle lettere e degli articoli comparsi sulla stampa locale in queste settimane e copia degli appelli redatti da tutte le principali associazioni culturali, del volontariato e ambientaliste astigiane. Sorprendente verificare il disinteresse della Vostra Associazione !

In merito ai punti da Ella elencati, possiamo sintetizzare così un nostro giudizio:

1.       Sappiamo perfettamente (e lo abbiamo sempre ricordato in ogni occasione) che il progetto ha già ottenuto le autorizzazioni di due differenti amministrazioni, entrambe a nostro avviso palesemente “pigre” nel non reperire alternative ora rese esistenti grazie al nostro impegno e alla disponibilità del Sindaco Galvagno;

2.       L’opera costerà, eccome ! Costerà il deturpamento (evitabile) di una preziosa area verde e l’abbattimento di alcuni alberi trentennali (impossibili da paragonare a nuove piantumazioni …).

3.       La città di Asti è zeppa di locali a disposizione delle attività associazionistiche.

4.       Valuti Lei se stiamo ragionando solo attorno a poche opinioni o a un rifiuto ampio. Sappia, comunque, che da parte nostra ci sarà una sempre più netta opposizione al progetto poiché siamo certi che “il buon senso civico” alla fine dovrà prevalere.

 

E veniamo alle ultime esternazioni del Sindaco Galvagno, che pare quasi essersi dimenticato di avere finalmente messo a disposizione degli Alpini la ex caserma Muti e a cui abbiamo prontamente inviato questa raccomandata R/R …:

 

Al Sindaco di Asti

Prof. Giorgio Galvagno

 

Asti, 25 Maggio 2011

 

Oggetto: Richiesta di chiarimenti in merito alla reale posizione del Sindaco di Asti sulla vicenda della nuova sede dell’Associazione Nazionale Alpini nel Parco Rio Crosio.

 

     Gentile Signor Sindaco,

     su “La Gazzetta d’Asti” dello scorso 20 Maggio, leggiamo alcune Sue affermazioni - riportate da Fabio Ruffinengo, autore dell’esaudiente articolo “Mobilitati contro la costruzione nel parco” – che ci sorprendono.

     La frase “bisogna essere ragionevoli e proporzionati: è un parco dove gli Alpini andranno ad agire da un punto di vista pratico, di recupero. Si pensi a Villa Paolina: che facciamo, abbattiamo la villa perché è sita in un’area verde ? La gente è tendenzialmente contenta che gli Alpini vadano ad insediarsi al Rio”, infatti ci pare in assoluta controtendenza rispetto alle parole che, a più riprese, Ella ha rivolto a noi sin dal Febbraio scorso, accogliendo la nostra istanza a tentare in extremis di affidare all’A.N.A. di Asti la ex caserma Muti anziché intervenire con una nuova edificazione nel parco Rio Crosio ed evitare così un intervento edilizio nella preziosa area verde ritenuto (dal nostro Movimento e da centinaia di cittadini astigiani) dannoso per la città e facilmente evitabile.

     Oltre tutto, la Sua affermazione confonde la situazione ponendo sullo stesso piano la nostra richiesta di non occupare con un caseggiato un’area attualmente a verde e l’ipotesi (mai formulata da nessuno di noi ed evidentemente frutto di qualche istanza a noi sconosciuta, augurandoci non indotta da un inconscio desiderio dell’amministrazione comunale) di abbattimento di Villa Paolina, ipotesi che ci pare collocarsi tra la fantascienza, il grottesco e l’horror …

     Le ricordiamo che Ella aveva dato il suo placet e, addirittura, si era dichiarato entusiasta di una soluzione tale da “rendere tutti contenti” e, allo stesso tempo, da consentire (attraverso la ristrutturazione della ex caserma Muti) il recupero di una struttura pubblica abbandonata da anni e la valorizzazione di un’area cittadina attraverso l’insediamento della sede alpina.

     Ella aveva – correttamente, a nostro avviso - dichiarato di non poter “imporre” tale soluzione all’A.N.A. essendo già stato autorizzato dal Comune (dallo scorso anno) il progetto nel parco Rio Crosio, ma aveva garantito il suo impegno (come riportato a più riprese da tutti i media astigiani) nel far comprendere ai nuovi Vertici dell’Associazione i lati positivi della soluzione alternativa, per altro già considerata con favore dalla precedente presidenza A.N.A..

     Proprio sulla base delle Sue parole, abbiamo lavorato in questi mesi per convincere l’A.N.A. a non commettere un grave errore e ascoltare le volontà che una rilevante parte della cittadinanza hanno già manifestato apertamente attraverso lettere ai giornali e ai blog, spontanee assemblee partecipate nel parco, la petizione/appello (attualmente aperta alla sottoscrizione dei cittadini) proposta da:

Per Movimento Stop al Consumo di Territorio: Alessandro Mortarino

Per Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano: Marco Devecchi

Per Associazione culturale Davide Lajolo: Laurana Lajolo

Per Associazione Villa Paolina: Marco Travasino

Per WWF-Oasi: Giorgio Baldizzone

Per Legambiente Asti: Giancarlo Dapavo

Per Pro Natura Asti: Luigi Sposato

Per Comunità Capi gruppo scout A.G.E.S.C.I. Asti 1°: Marta Saracco

    

     Ora, le Sue affermazioni stridono con il percorso seguito comunemente in questi mesi e, pertanto, con la presente Le chiediamo – con la nostra consueta franchezza – di chiarirci in termini espliciti la Sua posizione rispetto alla soluzione individuata, proposta, gradita e assolutamente percorribile. Rispondendo alla seguente domanda: il Sindaco di Asti conferma di essere favorevole alla proposta della cittadinanza di tentare di convincere l’A.N.A. di Asti a desistere dal proseguire nel progetto edificatorio nel parco Rio Crosio e rivolgere le proprie attenzioni sul recupero della ex caserma Muti (o altra struttura pubblica idonea e attualmente non utilizzata) ?

    Oggi sappiamo, con certezza, quanta parte della cittadinanza lo desideri e, pertanto, ci attendiamo da Lei chiarezza e un minimo di impegno; a cominciare dallo smentire la infelice frase affidata ai giornalisti astigiani. Tanto più ricordando che la progettazione del Parco Rio Crosio è da attribuirsi proprio all’allora giovane Assessore Galvagno (parliamo del 1971 ….).

     Le alleghiamo, infine, il testo dell’appello/petizione redatto e sottoscritto dalle princiali Associazioni astigiane dedite alla tutela del Paesaggio e dell’Ambiente e, a breve, Le consegneremo anche centinaia di firme individuali dei cittadini, augurandoci la Sua attenzione al problema.

 

E’ iniziata una nuova settimana. Che sia una settimana un po’ più sensata …

 

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