Inceneritore: cosa emerge dal confronto fra Amministratori e Cittadini ...

di Alessandro Mortarino.
ImageSono passate poche ore dalla conclusione del primo incontro/confronto pubblico (di Lunedì 20 Ottobre) tra Amministratori e Cittadini sul tema del possibile inceneritore di rifiuti ad Asti o nel Piemonte orientale, organizzato dal Comitato “Asti non brucia” e da me condotto e moderato. AltritAsti “reclama” una rapida cronaca, ma oggi il mio telefono è quanto mai rovente: molte persone che non hanno potuto seguire fisicamente l'incontro mi stanno ripetutamente chiamando e la mia stesura ne soffre. Ad ogni telefonata, la stessa domanda: “com'è andata ?” ...
Davvero una gran bella domanda, a cui non è facile rispondere in modo lapidario con un semplice  “bene”, “così e così” “decisamente male” eccetera. Qualche indizio potrebbe però pilotarci verso un'esatta percezione: sala gremita all'inverosimile, incontro concluso pochi istanti prima dello scoccare delle ore 21 (dunque quasi un'ora oltre il limite orario previsto e dopo circa tre ore di confronto serrato, civile, ordinato, partecipato). Diciamo così: il dialogo tra Istituzioni e Società Civile ora è aperto ...

Ma quanta (prevedibile) fatica per aprirlo ... D'accordo: era la “prima volta” e, si sa, quando non si ha ancora esperienza in un particolare meccanismo di relazioni intrecciate, è naturale che possano emergere sospetti, balbettii, insicurezze, cattive interpretazioni.

Ciò che questo primo incontro pubblico (primo di una serie, parrebbe) ha contribuito a stemperare. Perché nulla è stato finora deciso dai nostri Amministratori e ogni decisione sarà assunta assieme ai cittadini: questa è la promessa fatta da Regione Piemonte, Provincia e Comune di Asti, Consorzio rifiuti CBRA ...

All'incontro è mancata la presenza del Sindaco di Asti Giorgio Galvagno, sostituito all'ultimo dall'assessore all'ambiente Zavattaro, mentre la Presidente della Provincia Armosino ci ha raggiunto ad incontro ampiamente avviato, preferendo lasciare spazio al suo assessore Ferraris al tavolo dei Relatori.

Ci interessava mettere assieme i tasselli di un mosaico ancora complicato da visualizzare, riunendo le conoscenze e competenze dei quattro soggetti pubblici e le opinioni delle organizzazioni ambientaliste, secondo lo schema: qual'è la situazione attuale-qual'è la posizione prospettica di ciascuno-che cosa dobbiamo aspettarci.

Nicola De Ruggiero, assessore all'ambiente della Regione Piemonte ha sintetizzato i dati sull'andamento della produzione di rifiuti: con quasi un anno di anticipo rispetto alle disposizioni legislative nazionali, a fine 2007 la raccolta differenziata ha superato l'obiettivo del 45 % e innumerevoli iniziative si sono sviluppate per favorire il miglioramento ulteriore della situazione (detersivi alla spina, consumo di acqua del rubinetto, progetto del “Buon Samaritano” per il recupero degli alimenti in scadenza nei punti vendita). Complessivamente si è risparmiato circa un milione di tonnellate di rifiuti; tre (forse quattro) discariche all'anno, insomma, sono state evitate.

Qual'è il ruolo della Regione nella vicenda “inceneritore sì o no” ? Non un ruolo decisivo, ha sostenuto De Ruggiero; la Regione ha messo assieme le province (per mezzo dei famosi ATO-Ambiti Territoriali Ottimali) affinché gestiscano complessivamente e comunemente il ciclo integrale dei loro rifiuti: le sei province del Piemonte orientale (Asti, Alessandria, Vercelli, Biella, Novara e Verbano Cusio Ossola) producono attualmente circa 300.000 tonnellate all'anno di rifiuti indifferenziati e questo ammontare porta a considerare la possibilità di ospitare un inceneritore. Dove ? Asti ha offerto la propria candidatura, ma a Vercelli è già esistente un obsoleto impianto che dovrebbe essere chiuso oppure riammodernato.

Per De Ruggiero poco importa che il nostro Ato sia a 6 oppure a 2 province (Asti e Alessandria), per la Regione gli impianti di incenerimento eventuali saranno commisurati all'esatto quantitativo di rifiuti prodotti e non oltre (questo dato verrà poi contestato da Michele Bertolino di Legambiente Piemonte, che ricorderà all'assessore regionale come la legge nazionale parli di gestione dei rifiuti obbligatoriamente in ambito di Ato: in questo caso, due Ato equivarrebbero a due possibili inceneritori ...).

In definitiva, De Ruggiero lascia alle province il compito di fare le loro scelte: la Regione ne trarrà le debite conseguenze sul luogo.

Per l'amministrazione provinciale l'auto-candidatura astigiana è un semplice atto dovuto e non una decisione già effettuata. Anzi: per Ferraris se Asti riuscirà ad evitare sia nuove discariche e sia l'inceneritore sarà una grande, positiva notizia. Ma al momento era necessario essere coscienti e disponibili nei confronti delle altre cinque province.

Maria Teresa Armosino ha poi brevemente salutato il pubblico e ricordato che nel suo programma elettorale era ben evidenziato un punto programmatico: piuttosto che dover aprire una nuova discarica in provincia di Asti, meglio ospitare un inceneritore ...

Ma nessuna decisione verrà presa senza consultare le associazioni ed i comitati ambientalisti, attraverso le nuove Consulte territoriali (legate agli impianti di Valterza, Cerro Tanaro e San Damiano) ed il Tavolo tecnico provinciale in corso di formazione (ma noi attendiamo ancora di conoscere i regolamenti attuativi e le modalità di selezione e di “voce in capitolo”).

Zavattaro (più volte contestato dal pubblico per alcune affermazioni per lo meno poco documentate) ha proseguito nel solco già tracciato da Ferraris e confermato che la delibera adottata dal Comune di Asti non parla esplicitamente di “inceneritore” ma di un “impianto idoneo a ...” e che, dunque, qualunque decisione sarà oggetto di valutazioni tecniche e politiche. A breve, partiranno alcune campagne di sensibilizzazione allo scopo di rendere più efficace la raccolta differenziata e che prevederanno diversi strumenti sanzionatori.

Di estrema importanza la relazione di Massimo Padovani, presidente del CBRA e primo responsabile della gestione dei rifiuti di 115 Comuni dell'astigiano. Padovani ha confermato i dati e le ipotesi già formulate a Giugno all'atto della presentazione della prima bozza di piano territoriale della gestione dei rifiuti, ora completato con conti economici e tempistiche organizzative. Il piano sarà discusso (e presumibilmente approvato) a breve, nel prossimo Consiglio di Amministrazione del Consorzio. Ed è davvero difficile scorgere in quel piano la possibilità che un inceneritore trovi spazio, anche se Padovani ha affermato che il suo ruolo arriva solo al punto di programmare e decidere cosa è utile per la nostra provincia e non di definire le opere da mettere in comune con altre province (compito della politica e dell'amministrazione provinciale astigiana).

Padovani ha confermato che tutte le amministrazioni stanno lavorando per risolvere il problema della scadenza della discarica di Cerro Tanaro (che dovrebbe chiudere a fine Marzo 2009) ed assicurato ciò che già De Ruggiero aveva espresso, ovvero che qualora Cerro interrompesse in quella data la sua attività, non ci sarà una emergenza da rifiuti in stile campano (cioè con montagne di sacchetti in mezzo alle strade), poiché altre discariche fuori confine hanno già dato la loro disponibilità ad ospitare pro tempore le nostre produzioni urbane. Sarebbe solo una questione economica, dunque.

Un eventuale inceneritore, comunque, ha tempi costruttivi lunghi: minimo 6 anni (“andando come fulmini” ... altrimenti tra 8 e 10 anni).

Applauditissimo l'intervento deciso e documentato di Michele Bertolino di Legambiente, a nome anche del comitato “Asti non brucia”. Che ha contestato il clima da “emergenza” post-Cerro echeggiata in molte ipotesi formulate da Ferraris e Zavattaro (“parole ad arte per spaventare la gente ed avviarla verso la convinzione che un inceneritore è l'unica salvezza anziché una cosa da dementi”), prima di ricordare che nell'ultimo anno la raccolta differenziata ad Asti è diminuita del 2 % e che la sua qualità (dati di Gaia) è sensibilmente peggiorata.

Bertolino ha quindi rivendicato la necessità di costruire un serio tavolo di lavoro tecnico a livello provinciale, ricordando come questa esperienza sia già stata sviluppata con successo lo scorso anno in occasione della definizione delle linee guida per gli impianti a biomasse, riuscendo a fondere il lavoro e le attese di amministrazioni ed organizzazioni ambientaliste.

Ed ha inoltre contestato la povertà di dati che gli assessori all'ambiente di Provincia e Comune hanno mostrato di possedere quali basi delle loro attuali decisioni.

E qui mi fermo, anche se almeno 15 persone dal pubblico hanno preso la parola portando dati e domande di estrema utilità che hanno stimolato le risposte dei Relatori ed una apertura di dialogo che la stessa Maria Teresa Armosino ha salutato come un felice e pacato momento di reale analisi comune.

Anzi, aggiungo: dal pubblico una rappresentante dei comitati ha chiesto che, alla luce di questa finalmente “trovata” voglia di dialogo, Comune e Provincia annullassero le loro delibere di auto-candidatura ad ospitare l'inceneritore. Risposta di Zavattaro: “assolutamente no. Quella delibera è un atto dovuto; verrà semmai ritirata qualora i tavoli tecnici stabiliranno altre strade”.

Infine, la richiesta che i tavoli tecnici (“improntati alla massima trasparenza” secondo le affermazioni della presidente Armosino) siano costituiti da esperti assolutamente super-partes. Ironicamente, Ferraris ha chiosato “insomma, volete i Vostri ...” scatenando colorite reazioni da parte del pubblico, indignato dall'idea che la scienza e la medicina possano essere di parte e non pareri obiettivi ed inequivocabili.

Staremo a vedere. E se, ora, le sensibilità delle amministrazioni sono state allertate, ci auguriamo di vedere i nostri decisori - in massa - all'incontro con Paul Connett Giovedì sera (23 Ottobre, ore 21, in Provincia): può darsi che “rifiuti zero” sia un tema da loro non ancora affrontato e studiato a sufficienza ...

Nel frattempo, sappiate che i rifiuti mal gestiti del vostro vicino sono un problema anche nostro: non possiamo più permetterci di “lasciar perdere” !

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