La prima settimana del Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio

di Alessandro Mortarino.
ImageUna sorta di “vortice” si è dunque insinuato all'interno del timido e un tantino “naif” messaggio con cui la scorsa settimana annunciavamo la nascita di un Movimento nazionale per fermare il vorace dilagare della cementificazione dei suoli italiani. Il vortice della “rete”, quel soggetto apparentemente astratto che sa interpretare valori e parole e tradurle in speranze, entusiasmi, stimoli all'azione, simboli e strumenti.
Oltre 500 “prime adesioni” corredano ora il testo perentorio del nostro “manifesto” e il suo messaggio è dunque affidato alla volontà di migliaia di soggetti che compongono una prima precisa mappa del disagio e della rinascita: urbanisti, architetti, ambientalisti, consumatori consapevoli, persone “qualunque” e qualche amministratore. Adesso inizia la vera scommessa ...

E meno male che ci sono le festività natalizie dinanzi a noi, così troveremo il tempo per riuscire a gestire il flusso di informazioni in entrata in queste ore ! Mentre alcuni necessari strumenti di comunicazioni iniziano a prendere forma, a cominciare da un sito dedicato (in costruzione) e dallo sbarco già avvenuto su facebook: siete tutti invitati ad entrare nella comunità virtuale a questo link: http://www.facebook.com/groups/create.php?customize&gid=55328756150#/group.php?gid=55328756150&ref=mf

Della nostra iniziativa hanno iniziato a parlarne una cinquantina di siti e blog sulla rete del web, ma anche alcuni giornali locali e media nazionali particolarmente attenti alle attività che partono “dal basso”.

Nei prossimi giorni i promotori faranno una prima analisi della situazione e inizieranno a delineare i passi attivi della campagna. Per ora, ci piace sintetizzarvi qualche impressione colta tra i nostri aderenti (qualche spinta alle emozioni non può che farci bene ...) e riepilogare al fondo le generalità dei primi firmatari dell'appello per lo “Stop al Consumo di Territorio”.

 

 

Edoardo Salzano, Urbanista: Mi sembra che abbiate avviato una bellissima iniziativa, cui eddyburg ed io personalmente diamo tutta la nostra adesione e la nostra speranza. Seguiremo il vostro programma con attenzione e spero che si consoliderà e acquisterà un requisito essenziale: la capacità di durare, di svolgere un’attività che è (deve essere) di lunga lena.  Ci muoviamo in un mondo comandato (è il caso di adoperare questo termine) dall’egemonia di un “pensiero unico” che è diventato opinione comune e che sta conducendo alla degradazione delle città e dei territori, dell’ambiente e del lavoro umano, della società e dei principi essenziali della solidarietà e dell’equità. Sono convinto che un futuro migliore sarà possibile se – trasformando i comitati in reti, e le reti in un tessuto che avvolga il mondo – riusciremo a costruire con pazienza una contro-egemonia vincente.

Lodovico (Lodo) Meneghetti, Architetto: Ho letto il vostro intervento in eddyburg. Che nelle Langhe, e non solo, cresca un movimento cui mi sento di appartenere (decrescita felice, a-crescita conviviale, eccetera) dà un piccolo colpo al mio pessimismo circa i destini del nostro disgraziato paese. Con ammirazione.

Gigi Sullo, direttore di "Carta": Mi sembra una iniziativa splendida. Vi consiglierei di mettervi in contatto con Sergio Sinigaglia, di Ancona, che sta lavorando con molti altri a una «Carta dei diritti del territorio» in tutte le Marche, a Paolo Cacciari, che con il gruppo dei Cantieri sociali del nord est sta facendo un lavoro simile in Veneto e nel resto del nord est, a Chiara Sasso la nostra amica valsusina. Suggerirei però, insieme alla diffusione «nazionale» della cosa, di gettare radici salde nel vostro territorio. E' la premessa necessaria. Poi ho girato la vostra mail a Gianluca Carmosino e a Eleonora Formisani, i nostri redattori che si occupano di queste cose, perché il tutto possa andare subito sul sito e in seguito sul settimanale: si metteranno in contatto con voi.

Sergio Sinigaglia, Cantiere "AltreMarche": Naturalmente mi sembra un'ottima iniziativa in piena sintonia con le cose che anche noi nelle Marche stiamo facendo.

Dario Brollo - Segretario Area Nord Est Banca Popolare Etica: Aderisco senza il minimo dubbio; per ora a titolo personale, ma spero di coinvolgere anche la Fondazione Culturale di Banca Etica e la Banca stessa ... Da tempo pensavo di lanciare il progetto di un fondo chiuso che si occupasse dell'acquisto di obbrobri edilizi nel mezzo delle campagne, della loro demolizione e della restituzione al territorio sotto forma di orti sociali e/o parchi e/o ... il progetto si chiamerebbe 'PRATI LIBERATI'. Appena le dimensioni della mia banca lo permetteranno, farò una proposta in tal senso.

Gabriele Bollini, Rete Lilliput e Rete Ecologista Bolognese: Aderisco con entusiasmo, come peraltro ho già aderito ad analogo movimento-comitato toscano e marchigiano. A questo punto però sarebbe utile un "patto di mutuo soccorso" fra tutte le iniziative analoghe in giro per l'Italia perchè, come scriveva Eddyburg su qualche Carta fa, "rappresentano oramai un livello fondamentale per la tutela del territorio, segni di speranza per il territorio, per il bene comune che esso costituisce, a protezione dal blaterare di compatibilità di sviluppo e tutela dei luoghi della politica, o nei comuni, dove il territorio è usato più spesso come merce da vendere al primo immobiliarista che passa per rinsanguare i bilanci dissestati, che come bene comune da amministrare con parsimonia".

Giannozzo Pucci, editore e direttore dell'Ecologist italiano: Ho letto il Manifesto, condivido ogni parola: mettete pure la mia firma. Mi sono venuti in mente tre spunti:

1) Trovare avvocati volontari disposti a verificare i motivi giuridici perché chi costruisce ha più diritto di chi vuol lasciare il territorio nella sua vitalità originaria ed eventualmente i provvedimenti da prendere;

2) L'espressione "Stop al Consumo di Territorio" mantiene come soggetto il "Consumo di territorio", mentre un nome più autonomo come movimento per il "Respiro del territorio" o "La pulizia del territorio", la "Liberazione del Territorio" dalla prigione del cemento inutile e dannoso ecc.

3) Una volta cresciuti a sufficienza prendere in considerazione un incontro col movimento dei comitati di Asor Rosa. 

Mensile “Altreconomia”:  La redazione di Altreconomia aderisce alla campagna STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO.  Grazie ! Luca e Pietro

Marco Boschini, coordinatore nazionale Associazione Comuni Virtuosi:  L'Associazione Comuni Virtuosi aderisce in toto !

E poi (“piluccando” qua e là tra i messaggi arrivati ...):

Aderisco con appassionata preoccupazione alla campagna nazionale di cura del territorio, con alcune considerazioni aggiuntive: analoga cura andrebbe dedicata a tutto il pianeta, che non patisce meno dell'Italia la rovina delle risorse naturali; il problema OGM, di cui da un po' non si sente più parlare, e che è invece sempre più devastante e infestante; almeno lanciamo la campagna di boicottaggio di tutti i TAV (anche se si boicottano da soli, visti i prezzi !!!).

FINALMENTE !!!!!!!!! E' da 40 anni che aspetto una cosa del genere. E' una proposta forse utopica ma necessaria. Ero stufo di sentire parlare di sviluppo sostenibile. Vi rendete conto che state proponendo una rivoluzione ? Avete deciso di scontrarvi con economia e scientismo ... Credo comunque sia necessario chiarirsi bene a cosa si va incontro. E' una cosa che mi piace molto ...

Che la forza sia con noi ! Un sorriso.

Aderisco al vostro manifesto, finalmente il tema del consumo dei suoli diviene progetto !

Il territorio è anch'esso un bene comune, che non può venire privatizzato e cementificato a capriccio. Aderisco alla campagna per una rigida regolamentazione del suo uso.

Aderisco con convinzione ed entusiasmo.

Aderisco molto volentieri all'appello; è parecchio che penso alla necessità di combattere la cementificazione e il consumo del nostro territorio.

Sono convinto che uno sviluppo del genere possa sviluppare soltanto infelicità, malattie, frustrazioni ... fermiamo questo scempio !

Mi piacerebbe aderire. Contro l'usa-e-getta che ormai contraddistingue le relazioni umane e naturali. Per pensare in positivo invece. A un nuovo modo di ascoltare la terra e la sua voce. E per i bambini, che hanno il diritto di vivere nel mondo verde (grigio ormai) che gli lasciamo.

Per leggere il testo del "manifesto nazionale": https://www.altritasti.it/index.php/archivio/ambiente-e-territori/400-il-manifesto-del-movimento-qstop-al-consumo-di-territorioq

 

Per leggere i nomi dei primi firmatari del "manifesto nazionale": https://www.altritasti.it/index.php/archivio/ambiente-e-territori/399-adesioni-pervenute-allo-qstop-al-consumo-di-territorioq

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Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino