L’ultima isola. Socotra tra natura e antropocene

di Fabio Balocco.

Nel nostro mondo interconnesso e iperconnesso, zeppo di bulimia informativa, che un luogo sia sconosciuto pare quasi irreale. E invece accade con una delle terre addirittura più naturalisticamente intatte al mondo e con una delle più alte biodiversità animali e vegetali al mondo: Socotra, isola yemenita in pieno Oceano Indiano. Un’isola non solo ricca di natura ma altresì di storia, e con tradizioni e cultura del tutto peculiari, come si addice spesso alle regioni insulari...

Socotra pressoché sconosciuta, quindi, se si eccettuano i contributi dei naturalisti che in questi decenni l’hanno visitata. Da questa considerazione è nato il progetto editoriale che ho condiviso con Marco Livadiotti, Pietro Lo Cascio, Elena Dak e Robert Cowie.
Ognuno con compiti ben precisi: Livadiotti, la storia di Socotra; Lo Cascio, la natura e i pericoli che essa corre; Dak, la popolazione; Cowie, la sesta estinzione di massa. Io, a margine, per collazionare il tutto e infine far emergere il viaggio che Alberto Moravia fece nell’isola, l’ultimo della sua vita, raccontato da Andrea Andermann, che lo accompagnò.

Il tutto con l’intento di realizzare un testo divulgativo volto ad una conoscenza ad ampio spettro di quella lontana realtà. Quello che ne esce è il quadro di una storia che sfocia nel mito ma anche di un’attualità complessa e pericolosa, con la guerra in Yemen i cui echi qui si fanno sentire, la pressione antropica, l’arrivo della modernità e dei turisti, ma anche il sopraggiungere del cambiamento climatico. Da cui il sottotitolo: “Socotra tra natura e antropocene”.
I libri si scrivono e poi si cerca l’editore. E’ quello che è accaduto con questo. Circa due anni di scrittura e un anno alla febbrile ricerca di chi potesse credere nell’operazione. E non è stato semplice perché un testo che parli di una nuova terra deve per forza essere una guida turistica, un “Lonely Planet”, per capirci. E questo è tutt’altro.
Alla fine ci ha creduto la Bordeaux Edizioni di Roma, ed ecco quindi il miracolo, l’uscita nelle librerie. Il miracolo perché non ci credevamo più.

Resta un terribile dubbio: non è che il saggio alimenterà l’afflusso turistico nell’isola? Ovviamente, speriamo di no, che il lettore si accontenti di sognare a occhi aperti.

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