Macchè "Agrivillage": vogliono fare la "Barotto-Land" ...

di Giampiero Monaca.
ImagePrepariamoci:  campi, siepi, prati e terreni fertili e coltivabili, in località Rilate, proprio sotto la collina degli innamorati di Viatosto, potrebbero presto essere "valorizzate" dall'ambizioso progetto dell'Agrivillage (dicono loro) ... Barotto Landia (dico io).
Un grande insediamento di 180 mila metri quadri di cemento, la ricostruzione fasulla di simil-cascine, un finto borgo agricolo, una frazioncina di cartongesso, vetroresina e autobloccanti. Ma come ? Nelle frazioni e nei piccoli comuni, i locali e gli esercizi commerciali faticano a sopravvivere e a trovare clienti eppure caparbiamente si ostinano a rimanere là dove sono nati, caposaldi e presidi di un tessuto sociale che non vuole scomparire: questo rischia di essere il colpo di grazia ...

Cantine, piccole vinerie, salumerie ed alimentari, minuscoli laboratori, locande e ristoranti, sparpagliati fra le colline sono una ricchezza ineguagliabile del nostro territorio, permettono agli avventori locali e a quelli "di fuori" di toccare con mano la estrema ricchezza di bio-diversità ed etno-diversità delle nostre colline.
Se mangi  a Portacomaro, non sarà come farlo a Sessant, o a Castiglione, ed anche le colline  ed anche le persone, assumono sfumature diverse da un posto all'altro.

Il colpo di genio, invece, qual è ?
Deportare tutti, produttori e avventori, in un unico circo fasullo di cemento, dove qualche imprenditore avrà artisticamente ricostruito un'allegra frazioncina con la chiesetta, tutte le piccole vinerie, i localini ... una Barotto Landia,  appunto.
In questo modo le aziende dei paesi (quelle reali, vere) dovranno scegliere se rimanere ancora più isolate (e scomparire) o accettare di scendere nel circo fasullo di cemento della Barotto Landia.
Quanto costerà l'affitto di un localino ? Che percentuale  dovrà lasciare un produttore di vino per avere la sua etichetta nelle vinerie ? Sarà un costo sostenibile da tutti oppure se lo potranno permettere i più forti sul mercato?
Che assurdità, si sentono mille discorsi da parte di Amministratori a sostegno e valorizzazione dei piccoli Comuni della Provincia e delle Frazioni, si spendono soldi pubblici per promuovere eventi di richiamo per portare reddito e benessere non solo al capoluogo e poi ?  Le stesse Amministrazioni che da una parte dicono di voler sostenere lo sviluppo, ad esempio di Sessant e Serravalle, plaudono all'apertura di un centro di svaghi enogastronomici proprio sotto a questi due paesi. Chi vorrà più salire a cercarsi una cantina sperduta  tra le colline, se può tranquillamente trovare il "Bengodi" sponsorizzato e artificiale in pianura ?

E poi , non è così la campagna, non è così l'astigiano e non è così, a mio avviso, che se ne promuove il territorio.
L'Astigiano  è fatto di bei paesaggi ma anche degli spazi e dalle curve che si devono percorrere per raggiungerli, colline ben coltivate e siepi spontanee preziose per la bio diversità, cascine e boschi e spesso anche, purtroppo, capannoni e costruzioni orribili.
Facciamo in modo che si vedano anche le brutture, e che magari a qualcuno dei futuri Amministratori venga voglia di mitigarle.
Non nascondiamo le magagne creando un mondo fasullo per i turisti.
Rendiamo più bello l'ambiente in cui viviamo, ci guadagneranno tutti ... tranne, forse, chi vuole spargere asfalto e cemento.
Ma bisogna saper scegliere ...

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino