Campi "coltivati" a fotovoltaico anche ad Asti: stiamo impazzendo ...

di Alessandro Mortarino.
ImageLa notizia è semplice da riassumere: anche il Comune di Asti ha scovato la gallina dalla uova d'oro (a suo dire). La gallina ha uno sfintere davvero piccolo, però, dato che l'uovo risulta molto piccolo. Ma a ben vedere, l'uovo è invece grandicello solo che se lo "papperanno" da uno a tre soggetti privati, mentre il pubblico si accontenterà di qualche briciola (Comune di Asti), uscite in eccesso (Stato) e tre aree ancora non cementate che saranno ricoperte di pannelli al sole (cittadini) ...

Tutto chiaro ? Forse no e allora provo a spiegarmi meglio.
Dunque: Stato e Regione Piemonte incentivano finanziariamente lo sviluppo delle tecnologie "dolci" per la produzione di energia pulita (solare e fotovoltaico). Addirittura, i contributi previsti per gli Enti pubblici sono percentualmente superiori a quelli destinati alle iniziative private.
Le zone interessate sono in zona cimitero (viale don Bianco), in adiacenza al casello Asti Ovest e in zona Pontesuero; un totale di circa diecimila metri quadrati. "Una strategia nuova, un modo concreto di operare che va oltre ai tetti fotovoltaici che si piazzano sugli edifici pubblici", nelle parole dell'assessore all'ambiente Zavattaro.

Il Comune di Asti (che, come sapete, non naviga in acque serene ed il suo bilancio non è stato ancora approvato dai Revisori dei Conti), dopo essersi inventato l'operazione "Variante 19" per far entrare denaro nelle sue casse (ed avere poi operato un rapido dietro front a seguito delle reazioni della cittadinanza), pensa che quei finanziamenti siano una manna dal cielo.
Soldi facili.
Dalle dichiarazioni dell'assessore Zavattaro non traspare un particolare afflato per il positivo aiuto alle condizioni ambientali che ne deriverebbero. No, il refrain è fisso e bada al sodo (o forse al soldo, per essere più precisi).

Il ragionamento è tanto miope che non ci sono altri ... ragionamenti: l'obiettivo è far cassa. Punto.
Quindi nessuna restrizione, nessuna attenzione, nessun pudore.
Il Comune di Asti offre tre terreni (sufficientemente a "gerbido") e un bando, con cui si sceglieranno i tre migliori offerenti per una proposta che si traduce aritmeticamente in questo modo:

- io Comune di Asti faccio domanda di contributo a Regione e Stato; la previsione è che mi verranno in tasca 550.000 euro all'anno;

- i vincitori del bando installeranno le batterie di pannelli al silicio su terreni liberi (da cemento e/o asfalto, quindi terra ...) a loro spese;

- 495.000 euro (all'anno) finiranno nelle tasche degli investitori privati e 55.000 (sempre all'anno) nelle casse comunali;

- ai privati l'operazione renderà discretamente: maggiori contributi rispetto ad una loro diretta richiesta e nessun terreno da acquistare o affittare (ovviamente tutto ciò lo desumiamo dalle parole dell'assessore Zavattaro, attendiamo di leggere qualcosa di specifico ed analizzarlo).

E, naturalmente, tre nuovi pezzi di terra pubblica rovinati e gettati nel solco dello "sviluppo e crescita a tutti i costi" !

Chiariamoci: siamo tutti convinti che il fotovoltaico sia la strada del futuro.
Anzi: del presente.

Ma dove li mettiamo questi pannelli, a terra ?

Allora non siamo d'accordo.
I pannelli vadano impiantati sui milioni di tetti già esistenti. Tetti di abitazioni e di capannoni.
I terreni ancora liberi (e quelli agricoli, ancor più) si lascino in pace, perchè nel futuro ne avremo un gran bisogno per gestire la nostra sovranità alimentare e allievare le nostre sofferenze sociali.
E smettiamola, per favore, di farci abbindolare: i campi coltivati sono quelli in cui terra fertile produce frutti. I campi non si coltivano "a fotovoltaico" ! Le parole sono ancora importanti, nella nostra pur distratta società ...

Il punto, poi, dovrebbe essere anche questo: la domanda di energia continua ad essere in crescita esponenziale. Ma perchè ? Forse non dovremmo provare ad essere meno bisognosi di energia, cioè rallentare (nel senso di diminuire) i nostri consumi e diversificarne la produzione per essere meno legati al consumo di fonti fossili (che scarseggiano ed inquinano ...) ?

Insomma, a noi questo progetto proprio non piace. Ed è per questo che tutti i membri della Commissione consiliare I del Comune di Asti hanno già ricevuto una nostra comunicazione che propone il messaggio della nuova campagna nazionale "Stop al fotovoltaico su terreni liberi. Stop al Consumo di Territorio".
Giovedì 10 Dicembre la commissione ne discuterà. Noi speriamo che ogni membro abbia la capacità di riflettere sulla situazione, anche alla luce delle nostre informazioni.

Ma non ne siamo granchè sicuri ...

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