A San Marzanotto va di moda il biogas ...

ImageSi moltiplicano (a dismisura ...) i progetti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili anche nella nostra provincia. Ne segnaliamo uno nella piana del castello di Belangero, a San Marzanotto con queste caratteristiche: due capannoni in cemento, sei vasche alte sei metri (in parte interrate e ricoperte da una mezza sfera) e una produzione di mille kilowatt/ora di energia derivante da biogas. A poco più di 100 metri dalle abitazioni ...

Biogas equivale a dire, nella fattispecie, utilizzare reflui zootecnici, come sostengono i promotori di un Comitato spontaneo immediatamente costituitosi a San Marzanotto (o si tratta, forse, di scarti di cereali sottoposti a fermentazione naturale, come sostiene viceversa il proponente, cioè l'agricoltore Claudio Brignolo, anche presidente della cantina Astibarbera ?).
In ogni caso, le dimensioni dell'impianto portano a pensare che l'iniziativa non voglia semplicemente strutturarsi come limitato accessorio all'attività di un'azienda agricola, ma intenda godere preminentemente dei contributi pubblici dei "certificati verdi", senza interessarsi più di tanto di una contabilità emissiva complessiva.

L'azienda ha presentato lo scorso anno il proprio progetto al Comune di Asti, il cui Sportello Unico ha provveduto a restituire la pratica al mittente, poichè di competenza provinciale.
Il Comitato ha quindi immediatamente lanciato una petizione tra i cittadini di località Belangero, di San Marzanotto Piana (comune di Asti) e località Bocchino (comune di Revigliasco) per dichiarare la propria contrarietà alla realizzazione dell’impianto e richiedere un fattivo intervento delle Amministrazioni del territorio per trovare localizzazioni alternative distanti dalle abitazioni, allo scopo di evitare che gli interessi del singolo imprenditore siano causa di grave disagio per gli abitanti e di ulteriore degrado del territorio stesso.

Oltre 160 le firme raccolte a sostegno di un diritto sacrosanto, dato che l'impiego di reflui zootecnici (sia in fase di trattamento, sia in fase di trasporto e movimentazione) comporterebbe inevitabilmente il rilascio di esalazioni maleodoranti.
L'intervento previsto, inoltre, comporterebbe anche un "violento" impatto ambientale, considerando che verrebbe localizzato lungo la strada provinciale di accesso alla città e in posizione sottostante il Castello di Belangero, edificio di particolare interesse storico e monumentale e zona di insediamento agrituristico.
E con la candidatura Unesco come la mettiamo ? ...

Tutti elementi su cui occorre una riflessione attenta. Perplessità sono già state espresse anche in Consiglio di circoscrizione.
Ora il progetto è atteso al vaglio della Provincia, che ha già ricevuto copia della petizione e le relative firme da parte del Comitato spontaneo, che ha anche richiesto un incontro per argomentare le motivazioni addotte a contrasto dell'impianto.
Ad oggi i coordinatori del Comitato non sono ancora stati convocati dai competenti organi della Provincia, che si è limitata ad una comunicazione verbale per confermare che il Comitato verrà contattato non appena la richiesta di autorizzazione verrà presentata ai propri uffici.

Purtroppo, un'altra situazione che occorrerà tenere sotto controllo.
E una conferma: non tutte le soluzioni per l'energia "pulita" sono da prendere come una manna dal cielo ...

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