Vogliamo crescere !

Imagedi Alessandro Mortarino.

Nel grande dibattito sulla difficile situazione dell'economia astigiana e le prospettive del suo rilancio, ha dunque fatto ingresso anche la voce di una delle forze sindacali (la UIL), il cui rappresentante locale (e, tra breve, anche dell'intera nostra Regione) ha avuto commiserazione delle nostre balbettanti proposte e ci ha dispensato una sua ricetta a dir poco folgorante: probabile che l'idea lo porti alla candidatura per il prossimo Nobel ...

L'idea è semplicemente originale e certamente vincente: c'è crisi ? La disoccupazione cresce ? Un giovane su quattro non riesce più a trovare uno straccio di lavoro ? Allora diamoci da fare, subito, avviando immediatamente le grandi opere infrastrutturali attualmente bloccate; così il settore edile avrà una forte ripresa e poichè l'edilizia è il carburante dell'economia, eccoci riaprire la spirale della crescita (Pierluigi Guerrini, segreterio della Feneal - gli edili Uil - di Asti così disse ...).

Nell'astigiano. In Piemonte. Nell'Italia intera.

Tav. Tangenziale sud/ovest di Asti. Eccetera eccetera.

Perfetto. Non fa una grinza.

O, forse, ne fa qualcuna, dato che questa "originale" ricetta è esattamente la linea che l'intera economia mondiale degli ultimi 50 anni ha seguito con fedeltà assoluta.

Ma Guerrini è un sindacalista, mica un "falco" confindustriale. Quindi, se lo dice lui c'è da credergli ...

Allora ci domandiamo: perchè fermarsi alle grandi opere quando ci sarebbero mille altre "piacevoli" opportunità da sfruttare per ridare smalto istantaneo alla nostra bella società dei consumi ?

Che ne so, ad esempio abbattere tutti gli alberi dei nostri boschi. Raderli al suolo, kaput. Lavoro per migliaia di persone e combustibile a disposizione per il riscaldamento dei nostri focolai (con un esemplare risparmio nell'acquisto dall'estero di materie prime provenienti da fonti fossili).

Potremmo vendere il Colosseo, Palazzo Pitti o la Mole Antonelliana a qualche magnate del Dubai, che certamente saprà trasformare il Bene artistico in un business che offrirà posti di lavoro a qualche centinaio di laureati in cerca di primo impiego.

Potremmo trasformare in tonnare, per qualche mese, tutti i nostri mari e rastrellare ad uno ad uno i pesci dei dintorni (mesi di lavoro per molti giovani, in particolare nel mezzogiorno).

Oppure potremmo abbassare il limite di età per la patente di guida a 14 anni: immaginatevi quanti giovanni rampolli avrebbero così necessità di una auto nuova di zecca che renderebbe Marchionne da Detroit a dir poco raggiante.

Potremmo rendere obbligatorio per decreto legge il consumo di un bicchiere - a testa, ad ogni pasto - di vino Barbera e smaltire così le giacenze delle nostre cantine.

O convogliare tutte le acque delle sorgenti montane in apposite nuove fabbriche di imbottigliamento, meta il Sahel (a fronte, si intende, di un preciso impegno dell'Onu e della Fao ad un finanziamento internazionale dell'operazione intera).

O, molto più semplicemente, trasformare tutti i terreni agricoli d'Italia (ma tutti, proprio tutti) in campi fotovoltaici oppure eolici (lavoro per tanti, energia per tutti ... tanto i fagiolini li possiamo sempre far arrivare via cargo aereo dal Burkina Faso).

E se proprio non ci dovesse bastare tutto questo ben di Dio, che ne dite di una Terza Guerra Mondiale ? Da che mondo è mondo, ben sappiamo che una nuova guerra sarebbe curativa per tutte le economie debolucce. Magari anche una semplice Blitz Krieg: rapida, rapidissima, quasi una sveltina ...

Il mondo è cambiato, sta cambiando, cambierà.

Peccato che chi dovrebbe accorgersene abbia deciso di restare miope ...

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