Torna l'incubo biogas a Belangero

Imagedi Maurizio Bongioanni.

Una nuova proposta di impianto a biogas a San Marzanotto è stata avanzata nonostante la prima “bocciatura” dei mesi scorsi. E dopo la Conferenza dei Servizi preliminare svoltasi in Provincia, i due proponenti dell'impianto, che vorrebbe sorgere sotto il castello di San Marzanotto, sono usciti ancora una volta senza aver incassato un sì definitivo ma con un progetto da realizzare davanti a loro. In quella sede sono state ribadite le vecchie criticità (odori, traffico, insalubrità del sito scelto) a cui si aggiungono alcuni problemi fra i quali il più importante rimane lo stoccaggio dell'azoto solido ...

Infatti, il sito indicato dal proponente Claudio Brignolo, ovvero un capannone di sua proprietà in Val Donata, è stato ritenuto inidoneo dall'ufficio tecnico del Comune di Asti. 

Sempre i tecnici hanno indicato che le vasche di lavorazione (cinque in tutto) non devono superare i tre metri di altezza perché non permesso dal piano regolatore vigente e che la terra di riporto (le vasche non sono più interrate come indicato nel precedente progetto ma stanno al 'piano terra') per tenere ferme le vasche deve essere prelevata da una cava la cui origine deve essere necessariamente specificata.

I due proponenti hanno scelto una cava di Rocchetta Tanaro, la quale però non ha ancora ricevuto l'autorizzazione e il Sindaco, interpellato fuori sede dal Comitato Belangero, ha dichiarato di non saperne nulla. Perciò arrivati a questo punto per i proponenti rimangono due alternative: o presentare un nuovo progetto, che tenga conto delle precedenti e delle attuali criticità, con una richiesta di DIA al Comune (in questo caso se non c'è controparte che si oppone, passato il termine dei 30 giorni inizierebbero i lavori) oppure richiedere un parere in Conferenza dei Servizi in Provincia.

Il Comitato Belangero è preoccupato perché durante la Conferenza preliminare è mancato l'appoggio dell'Arpa, un parere tecnico molto importante, il quale ha riferito di non avere più gli elementi per giudicare quel sito come inidoneo.

Ancora da capire alcune questioni legate al terreno di destinazione: dato che non è di proprietà dei proponenti, questi dovrebbero acquistarlo e ciò implica un allungamento dei tempi di progettazione.

In conclusione, durante l'assemblea del comitato Belangero organizzata il venerdì precedente - che ha chiamato a riunione vari esponenti delle istituzioni e cittadini per un incontro pubblico – il consigliere provinciale Mariangela Cotto ha suggerito che venga trovata una destinazione diversa da quella presentata dal consigliere comunale Forno, presente alla serata in quanto proponente.

Anche l'assessore provinciale all'ambiente, Ornella Palladino, si è dichiarata d'accordo. Ma la posizione del proponente è stata inamovibile: il sito indicato è, secondo lui, l'unica soluzione possibile.

Ed ora si attende di scoprire quali sono le future intenzioni dei proponenti.

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