Castello di Annone: chiesta la sospensione del progetto di nuova cava

ImageA cura del Comitato “No cava di Monte Colombo”.

Lo scorso 16 Dicembre si è tenuta a Castello di Annone l’assemblea popolare dedicata al progetto di coltivazione mineraria di una nuova cava in località Montecolombo. Al di là dell’iter amministrativo e burocratico non ancora chiarito, gli abitanti hanno riconfermato ancora una volta la loro opposizione al rilascio dell’autorizzazione in quanto, pur prevedendo l’ingresso dei mezzi vuoti da Fontanasanta e l’uscita dei mezzi carichi dalla strada comunale del Marrone, il problema della viabilità non risulta affatto risolto. Durante l’assemblea è riemersa l’inagibilità delle strade comunale e vicinale prevista per il transito dei mezzi di cava che avranno un peso di 50 tonnellate ed un ingombro di mt. 2,5 x 10, che renderebbe impossibile il passaggio di altri mezzi, anche se di piccola cilindrata, provenienti in senso contrario ...

La tortuosità ed il fondo stradale non sono idonei a sostenere questo traffico ed i cittadini si sono fermamente opposti.

La giunta comunale, già "diffidata" dagli abitanti, pare voler continuare nel suo iter per la concessione dell’autorizzazione nonostante l'evidente volontà dei cittadini che, da oltre 5 mesi, hanno richiesto un consiglio comunale aperto con la partecipazione della popolazione per discutere anche delle motivazioni dell’apertura di cava.

Come verbalizzato e richiesto durante le Conferenze dei Servizi dalle competenti autorità (Regione, Arpa, Provincia) esistono problemi aperti che ad oggi risultano insoluti, quali la conservazione delle acque dell’acquedotto ora a riposo, la delicata sostituzione delle tubazioni in amianto che attraversano diagonalmente tutta l’area di cava, la ricognizione del terreno di cava per escludere la presenza di residuati bellici che si potrebbero celare nel sottosuolo ed il grande problema, appunto, della viabilità.

Mancherebbe ancor oggi la verifica del geologo dell’area interessata alla cava inserita con variante al P.R.G., mancanza inaccettabile in considerazione del fatto che l’area è classificata ad “Alto Rischio di Dissesto Idrogeologico”.

Rimane quindi confermato il diniego e la diffida inoltrati alla giunta comunale dai proprietari e dagli abitanti della zona, anche a causa di frane in atto a ridosso delle strade.

Constatata l’attuale mancanza di dialogo con le autorità comunali, la diffida è stata inoltrata al Prefetto di Asti affinché verifichi i rischi che il rilascio dell’autorizzazione potrebbero creare, in contrasto con il d.m. 5 agosto 2008 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 agosto 2008, n. 186, mettendo in pericolo l’incolumità, la sicurezza  e la salute dei cittadini.

Da notare che la strada del Marrone attraversa la zona residenziale della quale esiste un piano particolareggiato e per la quale gli abitanti hanno già pagato costose opere di urbanizzazione.

Rappresentanti di Legambiente, Movimento Stop al Consumo di Territorio, Verdi Europambiente, presenti alla riunione, hanno stigmatizzato l’inutilità e la mancanza di interesse pubblico dell’apertura della cava e che, trattandosi di attività industriale, mal si concilia con gli interessi pubblici prominenti quali la perdita dell’acqua potabile, la distruzione di una parte dell’area soggetta a vincolo ambientale, il rischio di grave dissesto idrogeologico, l’inquinamento da rumori e polveri ed infine il gravissimo rischio per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini.

L’offerta di una polizza assicurativa a copertura di eventuali danni causati alle strutture ed ai cittadini, in caso di incidenti, non potrà mai ripagare le famiglie di eventuali danni personali che, nei casi più gravi, potrebbero mettere a repentaglio la vita stessa così come recentemente accaduto. Le autorità dovranno tenerne conto !

L’assemblea si è conclusa con un augurio: che l’amministrazione di Castello di Annone (così sensibile nella tutela del territorio in molti altri aspetti) voglia riunire attorno ad un tavolo i componenti del Comitato “No cava di Monte Colombo”, i propri tecnici e l’intero consiglio comunale e provveda a confrontare nei dettagli le rilevazioni critiche al progetto senza pregiudizi e con quella serenità che consenta di raggiungere l’obiettivo essenziale, ovvero il prevalere del “Bene Comune” rispetto agli interessi economici (di pochi …).

 

Comitato “No cava di Monte Colombo”.

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