Contromanovra 2017: 115 proposte praticabili da subito


a cura della campagna Sbilanciamoci!

Pasticciato, dalle coperture incerte e strumentalmente pensato in vista del Referendum. Questo il giudizio della campagna Sbilanciamoci! sul Disegno di Legge di Bilancio 2017. Il Governo continua a fare promesse e a distribuire prebende a ricchi, banche e imprese, senza avere il coraggio di investire nel futuro e di tracciare una strategia definita per il rilancio dell’economia e dell’occupazione ...
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Il famoso Fondo per investimenti in infrastrutture - 1,9 miliardi di euro sul 2017 - dovrebbe finanziare di tutto: dai trasporti e viabilità alle infrastrutture; dalla ricerca alla difesa del suolo e dissesto idrogeologico; dall’edilizia pubblica, compresa quella scolastica, alle attività industriali ad alta tecnologia e al sostegno alle esportazioni; dall’informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria alla prevenzione del rischio sismico: un vero e proprio calderone.

Il Disegno di Legge di Bilancio consegnato alla Camera non è per i giovani, che certamente non vedranno migliorare le proprie prospettive grazie al “bonus cultura” di 500 euro riservato ai neo-diciottenni.

Non è per quegli anziani ai quali si offre non un diritto, ma la possibilità di chiedere alle banche un prestito garantito mediante l’acquisto dalle assicurazioni di una polizza a loro favore. Si tratta di un prestito che verrà rimborsato per i successivi venti anni e che potrà portare, anche tenendo conto degli sgravi fiscali, con 3 anni e sette mesi di anticipo pensionistico, ad una riduzione della pensione pagata anche del 20%.

Non è per le donne il cui diritto alla parità non sarà di sicuro garantito da un giorno in più, rispetto al giorno attualmente riconosciuto, di congedo di paternità obbligatorio.

E non è nemmeno pensato per chi si trova al di sotto della soglia di povertà: nel 2017 non è previsto neanche un euro in più rispetto a quanto stanziato nella Legge di Bilancio 2016.

Sbilanciamoci! risponde con la sua tradizionale Contromanovra, che quest’anno ammonta a 41 miliardi di euro, chiudendo come sempre in pareggio e pur contemplando il blocco di quella clausola di salvaguardia capestro che, per evitare l’aumento dell’Iva a partire da gennaio 2017, assorbe ben 15,1 miliardi di euro. Se il Governo avesse fatto quanto promesso nel 2016, razionalizzando la spesa pubblica, eliminando gli sprechi veri e attivando interventi a sostegno della domanda e dei consumi interni, queste risorse avrebbero potuto essere usate in modo diverso: per finanziare una forma strutturale di sostegno al reddito, un piano straordinario di edilizia pubblica, gli ospedali, le scuole e i servizi sociali territoriali che ci servono.

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