2018 Anno del Cibo italiano: molte parole e pochi fatti

A cura di ISVRA, Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l'Agriturismo.

L’organizzazione del “2018 Anno del Cibo Italiano”, mentre si avvicina la fine di maggio, è ancora in alto mare.
Ad inizio giugno 2017, lanciando l’iniziativa, il ministro per i beni culturali e il turismo, Dario Franceschini, evocò un “grande investimento per l'immagine del nostro Paese nel mondo e valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze italiane”. Aggiunse il ministro per le politiche agricole, Maurizio Martina: “Abbiamo un patrimonio unico al mondo che, grazie all'Anno del Cibo, potremo valorizzare ancora di più” ...

Nei fatti, non si sta valorizzando alcunché e tanto meno sostenendo l’immagine dell’Italia nel mondo:

- la sezione dedicata del sito internet del Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo) contiene informazioni burocratiche, alcune tradotte in inglese altre no, che certo non incoraggiano maggiormente il viaggio verso l’Italia nel 2018;

- il sito internet http://www.annodelciboitaliano.it contiene ancor meno informazioni, solo in italiano, evidentemente da tempo non aggiornate;

- il sito internet ufficiale del turismo italiano, http://www.italia.it, ignora l’Anno del cibo, sia nella home-page, sia nella pagina dedicata all’enogastronomia; solo nella sezione video si trova una breve presentazione senza alcun commento.  

Non è andata diversamente in occasione delle due grandi manifestazioni internazionali di primavera dedicate al vino e al cibo italiano, il Vinitaly di Verona dello scorso aprile e il Cibus di Parma ad inizio maggio: l’Anno del Cibo è stato totalmente ignorato!

Ripercorrendo la cronologia della “disorganizzazione”, c’è poco da sorprendersi:

- la direttiva ministeriale per l’organizzazione sul territorio dell’Anno del Cibo è stata “tempestivamente” emanata il 29 dicembre 2017;

- il logo dell’Anno del Cibo, con 49 locandine dedicate ad opere d’arte dedicate al cibo presenti nei principali musei italiani, è stato presentato il giorno successivo;

- il Comitato Tecnico di Coordinamento dell’Anno è stato nominato il 21 febbraio 2018 e si è riunito una sola volta il 29 marzo successivo; ne fanno parte illustri gastronomi e studiosi di cibo italiano, ma non un solo esperto di comunicazione. E si vede…

Da notare: nessuno dei musei presi in considerazione dalle locandine su “arte e cibo” ha pubblicato nel proprio sito internet (anche quando curato dal Ministero) qualcosa che informi sull’Anno del Cibo.

E’ notte fonda anche per quanto riguarda il calendario degli eventi dedicati all’Anno del Cibo:

- è stato pubblicato a fine febbraio, solo in italiano, nel sito internet del Mibact;

- le schede descrittive di ogni manifestazione sono formulate in linguaggio scarno e burocratico;

- riguardano quasi esclusivamente l’edizione 2018 di fiere e sagre locali, in corso già dagli anni passati, dove nulla di straordinario è programmato per dare rilievo all’Anno del Cibo.

Grande assente: l’incoraggiamento al viaggio.

Dunque tutto secondo (non) programma: è stato esattamente così (molta enfasi verbale, molta disorganizzazione) nel 2016 per l’Anno dei Cammini” e nel 2017 per l’Anno dei Borghi, che pure il ministro Franceschini cita continuamente come precedenti successi.

Mario Pusceddu, presidente di ISVRA (Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo): “Evidentemente, ormai, dalle nostre parti, non siamo più capaci di organizzare nulla! Nel dicembre scorso, a proposito di organizzazione dell’Anno del Cibo, vedemmo il rischio di improvvisazione e faciloneria; oggi l’impressione è che stia maturando un vero e proprio scandalo.”

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