Profili nutrizionali, 10 anni di latitanza a Bruxelles

di Dario Dongo, avvocato e giornalista, PhD in diritto alimentare internazionale, fondatore di WIISE (FARE - GIFT – Food Times) e cofondatore del Fatto Alimentare.

Si celebrano oggi i 10 anni di ritardo della Commissione europea nell’adottare una misura di sanità pubblica a essa delegata dal legislatore europeo. Hip-Hip-Buuuhhh!!!
I profili nutrizionali dovevano venire adottati dalla Commissione europea entro e non oltre il 19.1.09. Secondo quanto prescritto nel regolamento sui ‘Nutrition & Health Claims’ (NHC), entrato in vigore 3 anni prima. (1) Al preciso scopo di impedire che le etichette e pubblicità del junk-food (o HFSS, High Fat, Sugar and Salt) potessero vantare prerogative ‘salutistiche’ ...


Il legislatore europeo aveva inteso mettere fine al grande inganno realizzato da Big Food nei confronti dei consumatori. I quali vengono indotti ad acquistare cibo-spazzatura credendo che esso sia benefico per la salute. Poiché in assenza dei profili nutrizionali è possibile promuovere le ‘virtù’ legate all’aggiunta di minerali e vitamine di sintesi, o di fibre, su prodotti HFSS. Come gli intrugli di cereali per la prima colazione, barrette e dolciumi che sono invece satolli di zuccheri e olio di palma. Gli alimenti ‘vegani’ carichi di sale. O le porcherie destinate ai bambini (come Nesquik Opti-Start, 75% zuccheri). Tutti cibi il cui consumo deve venire ridotto al minimo, proprio per esigenze nutrizionali e di salute. (2)

La Commissione europea ha però disatteso i propri compiti. Prima sotto Manuel Barroso, poi sotto Jean-Claude Juncker. Anzi addirittura – su impulso degli europarlamentari a servizio della lobby di Ferrero, come il candidato governatore del Piemonte Alberto Cirio – Bruxelles ha ipotizzato di eliminare la norma.

Alcuni Stati membri – come la Francia, la Spagna e l’Inghilterra, da ultimo anche la Germania – hanno frattanto adottato politiche sanitarie volte a mitigare la prevalenza di obesità, sovrappeso e malattie correlate. Ma non basta. (3)


Europa-Italia, una crisi sanitaria irrisolta

L’Europa chiacchiera senza portare avanti alcuna iniziativa di concreta utilità. E disattendendo le raccomandazioni OMS, anche per quanto attiene al contrasto delle oscene politiche commerciali di Big Food. La quale infatti continua ad abusare di pubblicità e social media per incoraggiare il consumo di cibo spazzatura.

In Italia, di male in peggio, la lobby dominante insiste nell’osteggiare tali misure, con il sostegno della stampa di regime che falsamente dipinge tali misure come ‘attacchi al Made in Italy’. Fake news.

Sebbene la crisi di sanità pubblica sia conclamata e interessi anche le fasce più giovani di popolazione, in Italia più che altrove. (4)


ConsumAttori, che fare

Le organizzazioni dei consumatori hanno ripetutamente invitato la Commissione a definire i profili nutrizionali, nel corso dell’ultimo decennio. Nel 2018 BEUC
(‘the European Consumers Organization’) e 11 delle sue consociate nazionali – tra cui AltroConsumo in Italia – hanno presentato una serie di esempi di cibi malsani commercializzati come ‘salutari’ nel Mercato interno. Ma la Commissione, ancora una volta, non ha reagito.

‘Entro il 19 gennaio 2009, la Commissione (…) stabilisce i profili nutrizionali specifici e le condizioni, comprese le esenzioni, da rispettare per l’uso delle indicazioni nutrizionali e sulla salute per gli alimenti e/o loro categorie.’ (Reg. CE 1924/06, articolo 4.1)

È giunta l’ora di passare dalle parole ai fatti. Si deve notificare alla Commissione europea la formale richiesta di adempiere entro due mesi al proprio dovere, rispetto al quale non è prevista alcuna discrezionalità (v. sopra). Scaduto il termine, in caso di inazione di Bruxelles, entro i due mesi successivi si deve presentare alla Corte di Giustizia un c.d. ‘ricorso in carenza’. (5)

Ora #basta!

Note

(1) V. reg. CE 1924/06, articolo 4

(2) A maggior ragione ove si consideri l’attuale dilagare di sovrappeso e obesità infantile, e malattie correlate. Si veda il precedente articolo https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/obesità-infantile-una-sfida-in-salita

(3) Sull’incidenza di diabete, malattie cardiovascolari, tumori e mortalità prematura associati a diete squilibrate e apporti eccessivi di zucchero, sale e grassi saturi si vedano i precedenti articoli https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/diabete-emergenza-italia, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/indice-di-massa-corporea-e-patologie-cardiovascolari-una-ricerca-ne-evidenzia-le-implicazioni-anche-in-soggetti-sani, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/obesità-stretto-legame-con-11-tipi-di-cancro, https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/troppo-sale-nella-dieta-causa-infarto-e-tumori-ecco-come-mettersi-al-sicuro, mitica https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/la-dieta-squilibrata-causa-un-decesso-su-5

(4) I dati sull’obesità infantile in Italia sono richiamati su https://www.greatitalianfoodtrade.it/idee/obesità-infantile-l-esempio-inglese-per-l-italia. A raffronto con altri Paesi UE, su https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/dieta-mediterranea-e-obesità-infantile-l-europa-sottosopra. In merito all’esigenza di introdurre una ‘Sugar Tax’, si veda https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/tassa-sulle-bevande-zuccherate-in-italia

(5) Cfr. TFUE (Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea), articoli 265 e 266. Un precedente di rilievo per la salute pubblica riguarda la condanna della Commissione ad adottare una definizione di interferenti endocrini (si veda https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/interferenti-endocrini-la-commissione-latita)

Tratto da: https://www.greatitalianfoodtrade.it/profili-nutrizionali-10-anni-di-latitanza-a-bruxelles che ringraziamo per la disponibilità alla riproposizione.

 

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