L'autocertificazione del metodo di conduzione agroecologica

ImageIl prossimo Martedì 8 marzo, alle ore 18 presso l’Istituto Sereno Regis di Torino (via Garibaldi 13) l’A.S.C.I. Piemonte (Associazione di Solidarietà per la Campagna Italiana) presenta la nuova “autocertificazione del metodo di conduzione agro ecologica”, uno strumento che intende consentire la garanzia del metodo di produzione agricolo senza l’ausilio di chimica di sintesi e senza ogm. Uno strumento basato sulla convinzione che chi produce pomodori, farina, formaggio, uova, miele ecc. - ovvero i beni primari che alimentano l’umanità - debba avere la libertà di poter operare senza oneri di carattere burocratico o economico, valorizzando appieno la sua dignità di contadino oltre che di individuo ! Semmai, sia l’agricoltura industriale a certificare la sua lunga e complessa filiera di produzione, quale essa sia ...

L’ A.S.C.I. (che, ricordiamo, è l’associazione di piccoli produttori agricoli che da molti anni cura il mercatino del bio che si tiene ogni Sabato in piazza San Secondo ad Asti) porta avanti il discorso dell’autocertificazione da molto tempo: ne parlò diffusamente nel numero speciale del “Pagliaio” (il periodico d’informazione dell’Associazione) del settembre 2003 collegato al convegno di Volpedo ed in un numero successivo del dicembre 2005, in cui si riassume l’assemblea straordinaria tenutasi sul tema dell’autocertificazione nell’agosto di quello stesso anno. Nel frattempo, anche altre associazioni di contadini si sono organizzate con l’autocertificazione, senza delegare ad enti certificatori terzi.

L’ A.S.C.I. ha ora deciso di aggiornare l’autocertificazione del 2005 perché convinta del forte ed attuale valore pratico di aiuto al mondo contadino e degli spazi, in prospettiva, che questo strumento può offrire.

La realtà odierna testimonia la presenza massiccia di piccoli produttori, che per lo più vendono in loco e direttamente ai consumatori, che pur coltivando in modo biologico non possono dichiararlo pubblicamente. Ma sono interessati a farlo e chiedono quindi un aiuto.

Questo strumento di lavoro è proposto prima di tutto alle piccole realtà rurali, famiglie o contadini.

L’autocertificazione che l’ A.S.C.I. propone va nella direzione di un recupero fiduciario tra produttore e consumatore, ritenuto un valore assoluto almeno per quel che riguarda le produzioni alimentari di prossimità e viene riassunto attraverso moduli, da compilarsi assumendosene la responsabilità individuale, sufficientemente approfonditi nei punti che affrontano il metodo di produzione, dirimenti da quelli di produzioni con metodo convenzionale. Ma il tutto in un contesto collettivo.

In secondo luogo sono molti i consumatori, individualmente o in modo collettivo (GAS), a richiedere che la fiducia che loro ripongono nei piccoli produttori non debba passare sotto le “forche caudine” della burocrazia ed ancor peggio dell’interesse economico degli enti certificatori, quali essi siano, disposti a riconoscere un valore aggiunto ad una produzione agro ecologica con ricadute ambientali a beneficio dell’intera collettività.

L’assunzione di responsabilità della propria dichiarazione vuole proporsi come strumento chiarificatore rispetto i possibili “furbacchioni” ed anche rispetto coloro che un po’ ingenuamente tendono a concepire la propria produzione agricola come biologica per il solo fatto che sia realizzata su piccola scala.

In questo senso l’ A.S.C.I. considera l’autocertificazione anche come uno strumento di indirizzo di metodo, ovvero uno strumento rivolto a partire dai giovani produttori biologici che possono trarre qui spunti sulle possibilità e/o necessità per la propria conduzione agricola senza chimica di sintesi.

Con l’occasione verrà presentato dai GAS promotori il primo progetto del DESTOvest in provincia di Torino “FARINA DEL NOSTRO SACCO” per una filiera corta dalla semina al pane, in cui viene utilizzata l’autocertificazione A.S.C.I..

 

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