Di rientro dalla Valsusa ...

Imagedi Giampiero Monaca.

Affumicato come un salmone ho visto una coscia di un manifestante esplodere squarciata da un lacrimogeno sparato ad altezza uomo, ho visto un agente appostato a tirare su spettatori inermi (forse perchè infastidito dalle loro riprese), ho visto sassi di diversi chili volare lanciati da un cavalcavia di 80 metri ... e sul cavalcavia c'erano solo tutori dell'ordine ... e sotto c'ero io ...

E penso che non pago le tasse per tutto questo e non voglio che i nostri ragazzi crescano pensando che la repressione delle opinioni sia dovuta a qualsiasi costo.

Ho anche visto volare pietre dal lato dei manifestanti (in maglietta felpa e caschetto da cantiere) indirizzate verso plotoni di polizia armati e coperti fino ai denti ... a difendere supinamente loschi affari di orribili affaristi.

Ed ho pensato che io non voglio credere che la nonviolenza rimanga senza strumenti e senza la mia voce, ma che di fronte a un uso impressionante della violenza stupida e sorda ... la forza della nonviolenza a volte risplende di meno.

Non ho neanche toccato un sasso, nè un bastone ... mi sono avvicinato solo alle recinzioni (belle robuste) ed ho gridato  (senza insultare) che il progetto "alta velocità" a me non piace, è uno spreco di denaro, un insulto all'ambiente e a una popolazione, un'ubriacatura per l'ingordigia e l'egoismo di qualcuno che pensa che arrivare mezz'ora prima a Parigi o a Lisbona  significhi qualcosa ....

Mi han gasato ...

Ho camminato due ore, su stretti sentieri di montagna, fianco a fianco a dei ragazzi vestiti di nero e condiviso la borraccia e quando è poi stato il momento il malox e il limone ...

Ragazzi un po' disorientati, forse, ma in ricerca; un po' randagi, con gli occhi buoni come i loro cani enormi ed inermi ....

Un'armata Brancaleone che sogna un mondo migliore e pensa che questo possa essere costruito pietra su pietra ... anche scagliandola addosso al gigante che non ti ascolta ... Non condivido il loro metodo, ma mi fanno tanta tenerezza ...

Loro sognano e ci mettono i loro giovani corpi, corazzati con materassini e caschi della vespa.

Gli altri - dall'altra parte - obbediscono e riescono a vestire e liberarsi della loro umanità a comando (perchè penso che, finito il "servizio", anche loro tornino a giocare con i loro figli).

Ai miei ragazzi insegno a non stare mai zitti e a non rinunciare ai propri diritti, usando la forza della nonviolenza ... Spero sinceramente che non si trovino mai a essere tra quei ragazzi un po' randagi e disorientati, pulciosetti e sognatori, ma ancor meno tra quegli altri gonfi ed impacciati nelle loro armature ...

Ma se proprio dovessi scegliere ... augurerei loro qualche pulce !

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