L'emergenza asili nido c'è. Per i bimbi ...

ImageA cura dei genitori dei bimbi della Sezione Piccoli dell’Asilo Nido “La Rondine” di Asti.

Amélie è una bimba di un anno. Occhi grandi e due piccoli dentini che spuntano dal labbro inferiore. Non cammina ancora, Amélie. Però ha imparato a gattonare e a reggersi in piedi usando sedie, divani, mobili per rimanere in equilibrio. Sorride e ride spesso, Amélie.

Amélie da settembre 2010 va all’asilo nido, sezione piccoli. Mamma, papà e le educatrici hanno fatto le cose con gradualità in modo che Amélie non si sentisse abbandonata ...

I primi giorni l’ha accompagnata la mamma, per poche ore, fermandosi con lei. Poi, a poco a poco, con il crescere della confidenza e della fiducia verso le educatrici, Amélie si è fermata sempre un po’di più, tanto da rimanere fino alle 13.30. Il nido le piace molto. Quando entra saluta tutti e va volentieri in braccio alla sua educatrice di riferimento.

Arriva Natale e con esso le vacanze. Il 23 dicembre è l’ultimo giorno. Un saluto a tutti ed un arrivederci al 10 gennaio. 17 giorni di stacco. Un’eternità per una bimba di appena un anno.

Da gennaio Amélie si fermerà fino alle 16.30 perché mamma e papà lavoreranno entrambi a tempo pieno. E’ un cambiamento che deve avvenire con gradualità per dare tempo ad Amélie di abituarsi: dovrà fare la nanna del pomeriggio e la merenda lontana da mamma e papà.

E’ il 10 gennaio 2011. Al suono del campanello la serratura automatica del nido scatta e la porta si apre. Amélie è in braccio alla sua mamma che le parla con voce dolce e le dice che tra poco incontrerà le sue educatrici e i suoi piccoli amici, che è tanto tempo che non li vede e che sarà bello come a dicembre.

Quando la porta della sezione piccoli si apre, Amélie e la sua mamma hanno una spiacevole sorpresa: due delle tre educatrici non sono state riconfermate. Tra esse c’è anche l’educatrice di riferimento di Amélie, quella che ha seguito la fase di inserimento a settembre. Entrambe sono temporaneamente sostituite da altre educatrici che Amelié non ha mai visto prima e che, a loro volta, lasciano scoperti i servizi di provenienza.

Cerchiamo spiegazioni parlandone prima con la Direttrice dell’Asilo Nido e successivamente con il dott. Grazioli, Dirigente del Settore Istruzione e Servizi Educativi del Comune di Asti.

Ciò che ci viene detto è sensibilmente diverso da quanto affermato nell’articolo “Emergenza asili, mancano insegnanti” a firma di Riccardo Santagati apparso su La Nuova Provincia del 14 gennaio 2011.

Nei sei nidi astigiani mancano 8 educatori di prima infanzia, di cui solo due sono assenti perché in maternità. Gli altri sei sono i cosiddetti “buchi d’organico”, posizioni che si sono liberate nel corso degli anni per pensionamenti o inidoneità all’incarico e non sono stati più integrati con nuovo personale di ruolo. Negli anni passati, per ovviare a questa carenza cronica di personale, si è fatto ricorso a supplenze, assumendo educatrici con contratti a tempo determinato. Così è accaduto anche nella sezione piccoli del nido di Amélie in cui due delle tre educatrici di inizio anno erano a tempo determinato, la prima in sostituzione maternità, la seconda per coprire la carenza d’organico.

L’amministrazione comunale sapeva dall’inizio dell’anno scolastico che i contratti delle educatrici supplenti o sostitute degli asili nido scadevano il 23 dicembre. Li hanno stipulati loro. Come mai, quindi, l’insorgere di questa “emergenza”?

Ci è stato detto che il Revisore dei Conti ha bloccato la procedura di rinnovo dei contratti perché sembra che la documentazione che gli è stata recapitata sia lacunosa e necessiti di integrazioni.

Come mai, però, il Revisore dei Conti non ha preso visione della documentazione in tempo utile per non arrivare a ridosso della riapertura dei nidi dopo le festività? Ci è stato assicurato che le educatrici in maternità verranno sostituite. Per le altre non si sa. La sezione piccoli di Amélie ritroverà un’educatrice fino a fine anno. Sarà una delle due che ha conosciuto a settembre? E la seconda?

Non ci venga a dire, caro Sindaco, che “la mancanza di personale è dovuta soprattutto alla contemporaneità di numerose assenze per gravidanza ed all’impossibilità di utilizzare diverse unità dichiarate inidonee a svolgere le mansioni per motivi di salute”. O è male informato o è in malafede. In entrambi i casi è grave che ciò avvenga. Non usiamo toni allarmistici gridando all’emergenza per gettare fumo negli occhi ed evadere dall’assunzione di responsabilità. L’Amministrazione sapeva già da tempo.

I genitori dei bimbi che frequentano gli asili nido hanno scelto il servizio per la qualità offerta ed hanno stipulato un contratto. A fronte di una prestazione professionale le cui caratteristiche sono indicate nella Carta del servizio Asili Nido predisposta dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Asti, essi pagano una retta stabilita dall’Amministrazione stessa. Si può discutere se essa sia bassa o alta ma ciò non cambia il punto, in questo momento.

L’Asilo Nido è un servizio educativo e per essere tale deve garantire la continuità della relazione bimbo-educatore come si evince in molti punti della Carta del servizio Asili Nido.

E proprio la Carta del servizio Asili Nido nella sezione dedicata agli indicatori di qualità, afferma che si deve dare “informazione tempestiva alle famiglie sulle eventuali variazioni nell’erogazione del servizio”.

È tempestivo, per i genitori di Amélie, scoprire il 10 mattina al momento dell’ingresso al Nido che due delle tre educatrici della sezione non ci sono più?

Ci rivolgiamo a lei, signor Sindaco, affinché ci vengano fornite chiare e tempestive risposte alle domande poste e ci aspettiamo che tutti i “buchi d’organico” vengano colmati dando priorità alle educatrici che hanno già conosciuto i nostri bimbi nelle rispettive sezioni. Ciò è necessario per garantire, altro indicatore di qualità riportato nella Carta del servizio Asili Nido, la “continuità nel rapporto di cura delle educatrici di sezione verso i bambini del proprio gruppo”.

 

I genitori dei bimbi della Sezione Piccoli dell’Asilo Nido “La Rondine”

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