Antonio Tabucchi porta le sue parole in un altro luogo



Diceva che il Portogallo era la perfetta dimora di un toscano e in Portogallo - a Lisbona - ha scelto di dispensare le sue ultime parole. Antonio Tabucchi non è più in vita. Restano tante analisi, tante idee, tante parole del suo prezioso percorso a farci riflettere. Noi ne proponiamo un frammento ...

“Gli artisti e gli intellettuali – scriveva Tabucchi – non fanno cadere i regimi, ma con un cerino illuminano l’oscurità in tempo per mostrare a chi abbia occhi quando il sentiero percorso è sull’orlo dell’abisso”.

"La letteratura non parla di ciò che si conosce, sennò sarebbe cronaca, reportage. Parla invece del non dato da conoscere, e lo fa per immaginazione, per supposizioni. La sua è una conoscenza ipotetica e aurorale, fuori dalla logica di Wittgenstein che impone di parlare solo di ciò che si conosce".

"È difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore.
La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.  
Quella che viene chiamata la norma, o il nostro essere, o la normalità, è solo un risultato, non una premessa, e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte e più potente, codesto io spodesta l'io egemone e ne prende il posto.
Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono.
Non abbiamo una personalità sola, abbiamo tante personalità che convivono fra di loro sotto la guida di un io egemone".

"La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare... un po' qua e un po' là, come meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo".


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