L'esempio del magazzino solidale di Asti



di Silvana Bellone, a nome dei Volontari del magazzino solidale.


Desidero raccontare qualcosa in riferimento al magazzino solidale che ha iniziato a funzionare nel dicembre 2014 presso la parrocchia di San Domenico Savio ad Asti. Le famiglie che usufruiscono del magazzino sono per ora 6 ma, presto, aumenteranno; esse hanno una tessera valida per 6 mesi circa, rinnovabile di volta in volta con un certo numero di punti "spendibili" in generi a lunga conservazione come pasta, riso, zucchero, alimenti per bambini ecc. Le famiglie sono state segnalate ai volontari del magazzino dal Centro di ascolto presente in parrocchia che ha individuato, anche attraverso l'ISEE, l'effettiva situazione di bisogno ...

Non si tratta, però, di assistenza pura perchè ogni famiglia può aumentare i suoi punti offrendo piccoli servizi alla parrocchia e/o al quartiere. Le famiglie hanno aderito con entusiasmo a questa proposta e sono già iniziati i primi servizi (a base volontaria) come pulire in chiesa o intorno ad essa, aiutare bambini in difficoltà a fare i compiti, controllare i marciapiedi intorno alle scuole presenti nel quartiere.

Anche la partecipazione a corsi professionali e/o di specializzazione aumenta il punteggio. È stato proposto ai parrocchiani di proporre attività e servizi, in fondo alla Chiesa è stato apposto un quaderno in cui segnare le proposte. Vicino al quaderno c'è una bacheca dove, di volta in volta, viene segnalata la merce mancante. Le offerte di alimenti vengono raccolte durante le messe domenicali e il lunedì pomeriggio, nel salone parrocchiale dove è sempre presente un volontario del magazzino.

Molte persone hanno aderito alla richiesta di sostenere il magazzino, offrendo ogni mese una cifra fissa; molti negozi - in particolar modo di alimentari - hanno posizionato nei loro punti vendita una scatola con sopra la dicitura “per il magazzino solidale” e i clienti possono lasciare li alimenti e/o prodotti per la pulizia personale e della casa. In questi giorni ci è arrivata anche una offerta di carne di pollo due volte al mese.
Insomma, si è creata una rete di solidarietà che ci fa sperare di poter ampliare presto il numero della famiglie e arrivare a febbraio almeno a dieci.

Le famiglie vengono ogni settimana a fare la loro spesa, alcune il venerdì pomeriggio altre il sabato mattina, scelgono su catalogo la merce di cui hanno bisogno e poi, mentre un volontario rimane a chiacchierare per approfondire la conoscenza e i bisogni, un altro scende a preparare le borse che vengono poi consegnate, conteggiando di volta in volta i punti.
Naturalmente il lavoro dei volontari continua segnando di volta in volta le entrate e le uscite con una particolare attenzione alle merci esaurite.
Oltre a segnalare in chiesa le "cose" che servono, i volontari vanno anche a fare la spesa utilizzando i soldi donati e che sono consegnati e registrati in parrocchia.

Comunque il magazzino è pieno, ogni giorno arriva qualcosa ed è bello vedere la solidarietà che cresce e si amplia.
È una cosa che dà speranza e ti fa credere nella possibilità di un mondo migliore cominciando da un quartiere - come sono solita dire io - di "frontiera": multietnico, popolato di tante persone diverse, ma soprattutto di persone che sanno essere solidali fra di loro.


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