Asti ha una questione morale da risolvere

La lettera aperta che il Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano/Forum Salviamo il Paesaggio ha trasmesso al presidente del Parco Paleontologico Astigiano, Livio Negro, per invitarlo a valutare le criticità esistenti fra il suo ruolo di primo gestore del verde pubblico e le sue operazioni edilizie private a Valleandona – ben difficilmente definibili come “custodi della natura” - non ha ancora ricevuto una risposta diretta. Ma lo scorso 23 luglio sulla Gazzetta di Asti è comparsa un'intervista in cui Negro affronta qualcuno dei temi da noi sollevati e che riteniamo quindi di poter considerare come una parziale replica che ci induce a una più pressante richiesta formale di sue dimissioni. Per una evidente questione morale che in questo momento ci pare attraversi l'intera comunità astigiana e ponga in sospensione la necessaria fiducia nelle figure investite da incarichi pubblici, ed estensibile anche nel caso dell'università di Asti...

Ricordiamo che nei giorni scorsi il rieletto presidente di Astiss, Mario Sacco, aveva invitato il presidente della Provincia di Asti, Paolo Lanfranco, ad indicare il nome di un proprio rappresentante nel nuovo consiglio di amministrazione (benchè, occorre ricordarlo, lo statuto attribuisca questo diritto di nomina ai soli enti finanziatori, dunque non alla Provincia che è un solo soggetto sostenitore). Lanfranco aveva indicato il prof. Stefano Massaglia, docente dell'università di Torino, ritenuto soggetto idoneo per le sue specifiche competenze. A sorpresa, la candidatura di Massaglia è stata bocciata senza alcun accordo con lo stesso Lanfranco e al suo posto è stata nominata Francesca Ragusa, che della Provincia è (era) la vice presidente oltre che consigliera comunale ad Asti e capogruppo della lista del Sindaco Rasero. Motivazione: il Cd'A deve essere composto da figure investite di un mandato politico-amministrativo, ritenuto evidentemente prioritario rispetto alle competenze tecniche.
Come se non bastasse, nel Cd'A è stato nominato anche Giorgio Galvagno (presidente della Cassa di Risparmio di Asti), con la qualifica di vice presidente. Proprio quel Giorgio Galvagno che solo pochi anni fa, pubblicamente e ripetutamente, espresse i propri dubbi sull'utilità di Astiss fino a domandare se avesse «ancora senso mantenerla».

Per quanto riguarda il presidente del Parco Paleontologico Astigiano abbiamo già articolato il nostro punto di vista: riteniamo – eticamente e moralmente – inaccettabile che alla guida di un Ente pubblico che ha il compito di gestire e tutelare le riserve naturali astigiane attuali e future, possa permanere una persona che nel proprio privato non esita a consumare prezioso suolo naturale e ad antropizzare spazi e paesaggi verdi per edificare una villa bi-famigliare che in corso d'opera diventa un resort/beauty farm attraverso un doppio cambio di destinazione d'uso delle aree.
Livio Negro, nell'intervista della Gazzetta di Asti, minimizza ricordando che l'operazione immobiliare privata risulta all'esterno del perimetro dell'area protetta di Valleandona quasi a voler ribadire la “normalità” di un poco accettabile atteggiamento in stile dottor Jekyll e Mister Hyde: protettore del territorio, ma solo in Riserva e non ovunque...

Esprimiamo pertanto la nostra preoccupazione per una situazione che evidenzia una violenta crisi valoriale all'interno delle istituzioni astigiane e che riteniamo non debba essere trascurata né sottovalutata da tutta la cittadinanza ma, al contrario, debba vedere una forte sollecitazione a porre una questione morale di urgente dibattito e risoluzione.

Per parte nostra chiediamo:

al signor Livio Negro: di rassegnare le dimissioni dalla presidenza del Parco Paleontologico Astigiano essendo venuti meno i presupposti di fiducia sulla sua figura alla luce dell'operazione immobiliare privata poco rispettosa dei contesti naturali;

al signor Giorgio Galvagno: di esprimere pubblicamente “l'abiura” delle sue passate certezze sull'inutilità dell'università di Asti oppure, in alternativa, di rassegnare le dimissioni dal Cd'A di Astiss;

al signor Mario Sacco: di provvedere alla revoca di Francesca Ragusa dal  Cd'A di Astiss e alla nomina in sua vece del prof. Stefano Massaglia;

al signor Fabio Carosso, vice presidente e assessore regionale con delega ai Parchi: di provvedere con urgenza alla nomina all'interno del Cd'A del Parco Paleontologico Astigiano del rappresentante indicato dalle associazioni ambientaliste in sostituzione del  dimissionario signor Umberto Gallo Orsi, nomina inspiegabilmente sospesa da troppi mesi.

Ci paiono atti necessari e indifferibili, indispensabili per restituire credibilità alle nostre istituzioni di maggiore prossimità.

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