L'incerto cammino verso l'acqua pubblica


a cura del Comitato Cuneese per l'acqua pubblica

L'acqua non entrerà nel decreto sui servizi pubblici locali. Sarebbe stato un vero tradimento dei referendum perché i decreti attuativi prevedevano di “ridurre la gestione pubblica dei servizi ai soli casi di stretta necessità” e stabilivano l'obiettivo finale di “valorizzare il principio della concorrenza... in un'ottica di rafforzamento del ruolo dei soggetti privati” ...
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Contro il decreto si era attivata una mobilitazione che ha prodotto decine di iniziative territoriali e la raccolta di 230.000 firme in calce alla petizione alle Camere, promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. La Ministra Madia, nel confermare l'estrapolazione dell'acqua, ha lasciato intendere che sarà compito del Parlamento definire le modalità d'intervento sul servizio idrico, a partire dalla legge approvata alla Camera lo scorso aprile e attualmente in discussione al Senato.

Un respiro di sollievo, ma il cammino continua ad essere difficile non solo a livello nazionale. Purtroppo la legge in discussione è stata svuotata e stravolta nel suo impianto generale e nei principi essenziali, per cui occorrerà ancora molto impegno per ricondurla al testo della originaria legge di iniziativa popolare. A livello locale, durante la Conferenza dell'Ente di Governo dell'Ambito Territoriale Cuneese del 3 ottobre la presidente Sibille ha fatto una comunicazione ai conferenzieri nella quale ha reso noto per la prima volta che 10 gestori su 12 hanno debiti accumulati in 4 anni per 7 milioni di € sui circa 20 milioni dell'ammontare totale del contributo dell'8% da versare ai comuni montani!
Ha informato che stanno predisponendo una procedura via Pec di recupero con ingiunzioni di pagamento da concludersi entro 30 giorni dal ricevimento. Ha ammesso che alcuni gestori potrebbero avere "difficoltà" a saldare il debito, talmente importanti da metterli a rischio di insolvenza, per cui occorrerà operare con cautela e gradualmente.

Per una volta ci si è avvicinati ad una vera discussione democratica. Merito del rappresentante dell'Unione Montana della Valle Stura, Loris Emanuel sindaco di Moiola, che ha incalzato la presidente per conoscere i nomi dei gestori debitori, capire dove sono finiti i soldi, chiedere perchè ci sono voluti 4 anni per accorgersene, pretendere di capire come mai potrebbero ingenerarsi problemi di insolvenza, nonché chiedere un puntuale aggiornamento sulla situazione di avanzamento del cronoprogramma per il gestore unico. Ci si è solo avvicinati, perché la maggior parte delle domande sono rimaste senza risposta, salvo un frettoloso impegno a rispondere "in altre sedi ad altri momenti".

Entro il 30 settembre avrebbe dovuto tenersi l'Assemblea dei Sindaci della Provincia, passaggio fondamentale nel cronoprogramma che avrebbe dovuto portare al gestore pubblico. Nessun cenno in merito, come se fosse normale non rispettare gli impegni. Nella stessa Conferenza è stata votata la nomina part-time, in condivisione con l'ATO Astigiana, del nuovo direttore di EGATO4 Cuneese, soluzione non certo ottimale per affrontare al livello necessario la complessità ed onerosità derivante dai compiti di governo del territorio cuneese.

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