Per il referendum sulla caccia e per la democrazia

Domenica 3 giugno si terrà la manifestazione nazionale a Torino  per il referendum caccia e per la democrazia (info sul sito http://www.wwf.it/piemonte o http://www.referendumcaccia.it).
L'appuntamento è alle 14.30 - 15 in corso Bolzano pressi di Porta Susa (chi arriva in treno a Porta Nuova deve prendere la metro direzione Fermi e scendere a Porta Susa).

Per agevolare la partecipazione alla manifestazione nazionale di domenica 3 giugno si è deciso di mettere a disposizione uno o due pullman (dipende dal numero di adesioni).
Si prevede la partenza da Canelli alle 12,55 (piazza Unione Europea) con fermata ad Asti alle 13,30 e ripartenza da Asti alle 13,45 (parcheggio bus di fianco alla stazione ferroviaria) per arrivare a Torino Porta Susa poco prima delle 15,00 per l'inizio della manifestazione.
Rientro da Torino verso le 17,30.

Per prenotare la trasferta in pullman contattare:
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Per Canelli e Nizza: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Questo il testo della convocazione della manifestazione:

Con un atto liberticida e antidemocratico il Consiglio Regionale del Piemonte e la Giunta presieduta dal leghista Cota hanno abrogato la Legge sulla caccia, cancellando di fatto il Referendum regionale, fissato per il 3 giugno.

Questo è avvenuto a trenta giorni dalla data della consultazione, quando la macchina referendaria era già attiva da mesi e aveva già coinvolto migliaia di volontari. L’arma utilizzata per raccogliere consenso intorno a questo scippo senza precedenti è stata quella crisi economica che questa stessa classe politica ha contribuito a generare!

Così, tramite uno scientifco ribaltamento della realtà, i referendari sono stati dipinti come coloro che volevano sperperare 22 milioni di Euro (cifra, peraltro, campata per aria) mentre in Giunta tutti si dichiaravano – per la prima volta – preoccupati per coloro che stanno peggio, speculando in modo inaccettabile sui drammi reali delle persone ammalate, degli anziani con pensione al minimo, dei disabili, dei disoccupati, dei precari.

Peccato che tutti gli appelli del Comitato referendario a trovare soluzioni alternative (tra cui l’accorpamento alle elezioni
amministrative) che impedissero di spendere soldi pubblici siano stati ignorati se non addirittura sbeffeggiati da Cota, dall’assessore Sacchetto e soci.

Giunta e maggioranza, col solo scopo di assecondare poche migliaia di cacciatori, i cui consensi fanno sempre gola a politicanti alla ricerca di voti facili, hanno così calpestato il diritto legittimo di quattro milioni di piemontesi ad esprimere democraticamente la propria posizione su un tema di grande importanza. Questo provvedimento – fglio di una classe politica sempre più slegata dalle persone che pretende di rappresentare – si è fatto beffe dei cittadini e di 25 anni di battaglie legali, risoltesi con l’imposizione da parte dei giudici di indire la consultazione. Non bastasse, gli autori di questo
atto inqualifcabile hanno strumentalizzato le fasce più deboli, quelle persone che stentano più di tutte a sopravvivere alla crisi.

Questa VERGOGNA merita una reazione forte e univoca da parte di tutte le forze democratiche, dal mondo animalista e ambientalista ai partiti, ai movimenti e le associazioni dei cittadini, a coloro che, come molti di noi, appartengono proprio a quelle categorie sociali sempre più precarie, che ovviamente non avranno alcun benefcio dalla cancellazione del Referendum, al contrario di quanto in molti hanno blaterato dai palazzi del potere regionale.

Oggi, con la scusa della crisi economica, hanno cancellato una legge per impedire il Referendum sulla caccia. Domani, seguendo la stessa logica perversa, possono cancellare il diritto di voto !

Torino, 3 giugno 2012 MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Concentramento alle ore 14.30 in Corso Bolzano 30 (a 100 mt da Porta Susa)

• Per il ripristino della democrazia e del diritto costituzionale alla partecipazione

• Per la restituzione del Referendum sulla caccia scippato da Cota e Sacchetto

• Contro la strumentalizzazione di ammalati, pensionati, disabili e disoccupati, per una politica che si occupi realmente di risolvere i problemi dei cittadini

• Per le immediate dimissioni della Giunta Cota, responsabile del furto del Referendum e dello scempio della legalità democratica!



Nel frattempo, due iniziative legali sono già state avviate:

- Ricorso per ottemperanza al TAR del Piemonte con richiesta di disapplicazione dell’art. 40 della Legge Finanziaria o invio della stessa legge alla Corte Costituzionale per illegittimità costituzionale.

- Richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri di avvio delle procedure di scioglimento del Consiglio regionale del Piemonte e/o rimozione del Presidente Cota ex art. 126 della Costituzione per atti contrari alla Costituzione e per gravi violazioni di legge.

Di prossima presentazione da parte del Comitato del Referendum sarà anche la richiesta di danni in sede civile ed è allo studio la presentazione di un esposto penale.

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