Lettera del Vescovo di Alba, Marco Brunetti, ai suoi sacerdoti e a tutta la comunità diocesana invitando a denunciare ciò che secondo il Vangelo non è soltanto un reato, ma anche un grave peccato «che esclude dalla comunione eucaristica».

Carissimi sacerdoti, diaconi e fedeli tutti, le notizie di questi giorni, rimbalzate sulle testate giornalistiche di ogni tipo, ci lasciano l’amaro in bocca e ci impongono di non rimanere in silenzio e indifferenti. Il caporalato nelle nostre belle Langhe è un fatto che la Caritas diocesana già dall’anno scorso, attraverso il progetto “Presidio”, aveva segnalato, così pure il nostro settimanale Gazzetta d’Alba in più riprese ha riportato inchieste sul fenomeno dello sfruttamento di immigrati, spesso senza permesso di soggiorno...

Intervento di Marco Omizzolo alla manifestazione pubblica tenutasi a Latina in memoria di Satnam Singh, morto per schiavitù.

Non è la prima volta che ci troviamo qui, per fatti, uomini, storie, donne che in questa provincia e non solo, da vent’anni non “lavorano” ma vengono sfruttati, ridotti in schiavitù, umiliati come persone, obbligati a chiamare “padrone” il datore di lavoro, ad assumere sostanze dopanti per reggere lo sfruttamento, obbligati a subire violenze di diversa natura, non è questa l’Italia democratica fondata sul lavoro recitata dalla nostra carta costituzionale. Dobbiamo ribellarci insieme: qui c’è una comunità di donne e di uomini, di persone, che stanno organizzando una nuova resistenza, con loro dobbiamo cambiare questo paese. Ci sono persone che si sono costituite parte civile nei processi, c’è un’attività di denuncia quotidiana. Vanno sostenute perché ciò che è accaduto a Satnam Singh, a sua moglie e alla sua famiglia, non abbia più a ripetersi, qui e ovunque...

di Antonio Onorati, ARI-Associazione Rurale Italiana.

Ci viene raccontata una storia che dovrebbe tranquillizzare quelli che hanno a cuore le sorti dei lavoratori. Si sostiene che l’agricoltura industriale per mantenere bassi i prezzi per i consumatori “è costretta a risparmiare sulle risorse impiegate per il lavoro”. In altre parole ci vogliono convincere che pagare un bracciante clandestino 2 o 3 euro l’ora per raccogliere frutta o verdura o fare lavori di campo sia giustificato dalla necessità di rendere disponibili i prodotti alimentari a prezzi accessibili a tutti. Niente di più lontano dalla realtà...

A cura del Partito democratico di Asti e provincia.

Con grande preoccupazione, abbiamo appreso che IREN ha deciso che dal 1 luglio il suo servizio call-center verrà gestito dalla Tecnocall e dalla Mediacom e tolto, dopo anni, alla Konecta (ex Comdata).
Questa decisione interessa da vicino Asti e il suo territorio, infatti 123 lavoratori (dei 130) impiegati da quella commessa lavorano nella sede astigiana di Konecta, in Corso Alessandria. Proprio la commessa Iren era la più importante per Konecta, seconda solo a quella Edison...

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