di Pasquale Pugliese.

I governi europei sono tornati a casa dal vertice Nato con l’invio degli F16 a Kiev, l’obbligo di contribuire alla donazione di altri 40 miliardi di armi al governo ucraino e con un nuovo fardello di missili statunitensi a lungo raggio da installare in Europa. Non ci sono limiti al dominio delle armi e della guerra. I movimenti pacifisti internazionali sono chiamati a lottare più di prima non solo per l’applicazione di politiche di disarmo e per fare dell’Onu un mezzo per la trasformazione dei conflitti con mezzi pacifici, ma anche per proteggere ovunque l’obiezione di coscienza individuale e la disobbedienza civile collettiva...

di Angela Dogliotti, Centro Studi Sereno Regis.

In senso lato si può definire il boicottaggio come una forma di non collaborazione che si pratica per isolare a livello sociale, sottrare consenso a livello politico o danneggiare a livello economico persone, aziende o istituzioni responsabili di comportamenti illegittimi. Il termine deriva dal nome del capitano Charles Cunnigham Boycott, contro il quale venne attuata negli anni intorno al 1880 una protesta da parte dei contadini che lavoravano le terre di un nobile irlandese, amministrate da Boycott con metodi brutali...

Riceviamo dal Gruppo Salvagente Asti di SOS Mediterranee.

Nel fine settimana del 7-8 giugno 2024 abbiamo assistito una nuova terribile tragedia nel Mediterraneo centrale, quando almeno 17 corpi sono stati avvistati in mare alla deriva.
Questa tragedia è ancora una volta il risultato delle devastanti e sconsiderate politiche europee in materia di migrazione e di mancata assistenza alle persone che prendono la rotta del Mediterraneo; il fatto che i corpi siano rimasti abbandonati in mare per più di una settimana dimostra ancora una volta quanto il monitoraggio civile nel Mediterraneo sia necessario.
Sono state le organizzazioni civili MSF e SOS Mediterranee a recuperare i corpi dal mare. Se non fosse stato per le navi e gli aerei civili di ricerca e soccorso, questa recente tragedia sarebbe stata probabilmente uno dei tanti naufragi invisibili nel Mediterraneo. La ricerca e il salvataggio umanitario colmano un punto cieco mortale nel Mediterraneo: l’ostruzione e la criminalizzazione del nostro lavoro vitale devono finire...

Il mondo è pericolosamente avviato su un sentiero di guerra. Dal 2000 al 2023, la spesa mondiale per armamenti è triplicata passando da 800 a 2.443 miliardi di dollari. Gli stessi Paesi dell’Unione europea, dal 2014 al 2023 mediamente hanno aumentato la propria spesa militare del 50%. Anche i conflitti armati fra Stati sono cresciuti da 30 nel 2010 a 56 nel 2023, un aumento dell’86%. Alcune guerre, come quella in Ucraina e a Gaza, ci sono più vicine. Altre, come quella in Sudan e Congo, più lontane. Ma tutte ugualmente distruttive e cariche di morte.
Le guerre vanno fermate e va fatto non rifornendo di armi i contendenti ma aiutandoli a trovare tavoli di negoziati. La vera sfida in ogni caso è prevenire le guerre, un risultato che si raggiunge costruendo rapporti equi ispirati a criteri di rispetto. Questa è la pace...

Chiediamo ai nostri sostenitori di aiutarci a resistere alla campagna israeliana di scolasticidio e a ricostruire le nostre università.
Ci siamo riuniti come accademici palestinesi e personale delle università di Gaza per affermare la nostra esistenza, l’esistenza dei nostri colleghi e dei nostri studenti, e la nostra tenacia verso il futuro di fronte a tutti gli attuali tentativi di cancellarci.
Le forze di occupazione israeliane hanno demolito i nostri edifici ma le nostre università continuano a vivere...

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