Sin dall’antichità la trasformazione della natura dalla sua forma selvaggia in paesaggio rurale, attraverso metodi nel tempo via via più sofisticati, è stata un’attività necessaria per ottenere i prodotti indispensabili alla sopravvivenza del genere umano.
Il contadino, divenuto agricoltore, da sempre si è posto di fronte al lavoro con l’umile risolutezza di chi è consapevole che tramite la coltura (del resto il termine agricoltura deriva dal latino ager - campo, e cultura – coltivazione) può produrre alimenti essenziali alla sfera, per così dire, materiale della vita.
Anche l’arte è sostanziale per la nostra esistenza, nutrimento utile ad appagare ciò che è dentro di noi, quella parte nascosta fatta di emozioni, sensazioni, stupori.
E così si trovano straordinarie assonanze tra questi due ambiti tramite azioni comuni che un’accurata valutazione porta alla luce dei più attenti osservatori.
Come nei campi la maturazione di un bene naturale è il risultato di attese, di cura, di impegno costante, così la creazione di un’opera artistica richiede riflessione, studio, capacità di adattamento al contesto.
Il coltivatore deve cercare di essere costantemente in simbiosi con le variazioni che le condizioni ambientali impongono e, oggi, i cambiamenti climatici richiedono l’applicazione di strategie differenti, spesso di complessa attuazione, per limitare i danni nella resa dei terreni.
Gli artisti hanno la necessità di mettersi in ascolto per cogliere i segnali di trasformazione del mondo nella sua globalità, tracce da sviluppare secondo un arricchente punto di vista compositivo.
Se la finalità principale della sussistenza consiste nell’alimentare l’uomo, la cultura, intesa come coltivazione, offre l’occasione di innovative esplorazioni con riletture che hanno l’obiettivo di generare dialogo e prospettive.
Nel Roero, territorio disponibile e accogliente, l’invito ad abbandonarsi alla scoperta viene vissuto quale opportunità di conoscenza, una eccezionale sensibilità verso visioni ed esperienze di cui l’arte è portatrice.
Il risultato finale è frutto dell’interazione tra la poetica degli artisti e coloro che questi luoghi li abitano grazie alla messa a valore della passione e del rispetto per la terra, sentimenti fortemente identitari, stimolo delle nostre aspettative.
EVENTO DI INAUGURAZIONE
Domenica 25 Maggio
San Martino Alfieri - Inaugurazione opera di Carlo Gloria
Ore 10.00 ex bocciofila, via Tanaro 7
Agricoltura in musica: Jacopo Fioretti al violoncello e Filippo Cordeddu alla chitarra
Irma Bestente al violino
Colazione offerta dal Comune
Cisterna d’Asti - Inaugurazione opera di Bruno Meloni
Ore 12.00 Castello, parco pubblico Antonio Rolfo, piazza Maggiore Hope
Dafne, di Natura Libera: monologo, testo di Roberta Arias, recita Giorgia Mo
Gianpiero Malfatto al trombone, Chiara Gallino voce
Pranzo presso il giardino del Castello a cura della Pro Loco di Cisterna d’Asti
Priocca - Inaugurazione opera di Laura Ambrosi
Ore 15.00 via Roma 1
Agri-cultura…parole fertili: a cura di Paolo Tibaldi
Merenda offerta dal Comune
Piobesi d’Alba - Inaugurazione opera di Marguerite Kahrl
Ore 17 piazza San Pietro
Agricoltura in musica: Nicolò Messeri al violoncello
MET Mercato Eccellenze del Territorio a cura dei produttori
Aperitivo offerto dal Comune.