La rete Welcoming Asti, le associazioni che ne fanno parte insieme a tante singole persone, continuano nelle azioni di solidarietà e vicinanza alle popolazioni di Gaza e, in questi giorni di inizio settembre, sono a fianco delle navi che da molti porti stanno tentando di raggiungere la striscia di Gaza, cariche di aiuti e di tanta solidarietà internazionale.
Per questo giovedì 4 settembre, dalle ore 18.00 alle 19.00, ci ritroveremo al Parco del Tanaro (con ritrovo in piazza del traghetto) per una piccola, speriamo significativa azione di solidarietà. Rilasceremo nel nostro fiume, un luogo fortemente iconico e caro a tutti gli astigiani, una barchetta, solo una, in segno di profonda vicinanza alla GLOBAL SUMUD FLOTTILLA e a tutte le azioni non violente, ma profondamente pacifiche e pacifiste che sono in
programma in tutta Europa. Non vogliamo riempire il fiume di carta, ma chiediamo a tutti e a tutte di costruire piccole barchette con i colori della Palestina e di esporle sui davanzali, nei negozi, nei luoghi dove passa la gente, soprattutto in queste settimane di feste astigiane.
Lo faremo anche noi, giovedì, tornando in città. Lasceremo le nostre barche in giro, proveremo a “riempire” simbolicamente Asti di piccole, pacifiche, barche di carta.
I Ministri israeliani, del massacro e della guerra e dell’odio, hanno già alzato la voce contro la Flottilla.
Riprendiamo le parole di Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla:
“Noi non ci fermiamo, andremo avanti. Non ci facciamo intimorire perché sappiamo di muoverci nella totale legalità. Mi auguro, nel caso in cui Israele metta in pratica arresti con il carcere duro, che il nostro governo intervenga perché siamo cittadini italiani e navighiamo in acque internazionali. Quindi la risposta è no, Israele non ha alcun diritto di arrestarci e sequestrare le nostre navi. Non vedo come portare cibo e acqua a una popolazione che sta morendo di fame, oltreché sotto le bombe, possa essere considerato un appoggio ad Hamas. Solo un criminale di guerra può considerare “terroristi” donne e uomini disarmati che portano cibo a chi muore di fame”.
Proviamo. Con le forze della non violenza, della pace disarmata, dei nostri gesti simbolici ma anche con la concretezza degli aiuti (ricordiamo la grande risposta dei giorni scorsi per la raccolta promossa da Casa del Popolo di Asti) a fermare il massacro e continuiamo a chiedere ai nostri governanti di alzare finalmente la voce contro il genocidio di un popolo, della sua memoria, dei suoi bambini, del suo futuro.
Per Gaza senza dimenticare i conflitti che insanguinano il mondo, l’Ucraina, il Sudan che vive da anni una guerra dimenticata dove la gente muore di fame e di epidemie.
Boicottiamo Israele e speriamo che la protesta che sale anche laggiù, dia risultati. Invece di guardare la partita di Calcio tra Israele e l’Italia, scendiamo in piazza a dire che non ci stiamo, perché lo sport è dentro la storia e giocare o non giocare una partita di calcio fa molta differenza.
Buon vento alle navi che viaggiano verso Gaza.