CISTERNA D'ASTI: Due videoconferenze tra filosofia e storia locale

Calendario
Altritasti
Data
Gio 15 Feb 2024 18:00 - 20:00

Descrizione

Videoconferenze di febbraio promosse da Polo Cittattiva per l'Astigiano e l'Albese_ I.C. di San Damiano d'Asti, Museo Arti e Mestieri di un Tempo e Comune di Cisterna con Fra Production Spa, Israt, Associazione "Franco Casetta", Libreria "Il Pellicano" e Aimc di Asti.

Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutte le persone interessate.

Giovedì 15 febbraio alle ore 18 in VIDEOCONFERENZA (MEET)
“INDIVIDUUM ABSOLUTUM. L’INDIVIDUO SCATENATO E LA SUA EPOCA. Individuo, società, scuola, intelligenza artificiale, stupidità naturale... PARTE SECONDA”.
Videosofia con il prof. Alberto Banaudi.
“Il mondo contemporaneo, esposto a ondate continue di crisi di varia natura, sta subendo una vera e propria mutazione. Sembra interessante, oltre che urgente, tentare di ripensare e ridefinire le mappe che ne illustrano le forme e i confini. Si tratta, ovviamente, di un lavoro sempre provvisorio e incerto, ma credo che valga la pena provarci”.


Lunedì 19 febbraio alle ore 18 in VIDEOCONFERENZA (MEET)
In occasione del 79° anniversario della battaglia di Cisterna-Santo Stefano Roero, Elisa Guida presenta “Senza perdere la dignità. Una biografia di Piero Terracina” (Viella).
Ne discute con Nicoletta Fasano.
«Un nuovo lessico famigliare che lega il mestiere dello storico alla forza della testimonianza. Una finestra sulla vita di Piero Terracina (1928-2019). Su una normalità spezzata dal fascismo e dal nazismo. Nato in una famiglia di ebrei romani, Piero ha conosciuto le leggi razziali, la persecuzione e la deportazione a soli quindici anni. Scampato alla razzia del 16 ottobre 1943, ha vissuto nascosto fino alla sera del 7 aprile 1944, quando insieme ai genitori, ai due fratelli, alla sorella, a uno zio e al nonno è stato arrestato e rinchiuso a Regina Coeli. Cominciava il suo viaggio per Auschwitz-Birkenau, dove è entrato il 23 maggio 1944. Unico sopravvissuto della sua famiglia, Piero ha cercato di ricostruire la sua “seconda vita” basandosi sul lavoro e sugli affetti rimasti. Per decenni non ha raccontato nulla della sua esperienza, poi ha trovato nella parola la ragione della sopravvivenza ed è diventato uno dei più impegnati testimoni della Shoah in Italia. «Ho ricordato», immaginava di rispondere a Dio, semmai gli avesse chiesto che cosa avesse fatto di importante sulla Terra».

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