CISTERNA D'ASTI: Appuntamenti al Castello

Calendario
Altritasti
Data
Gio 13 Giu 2024 21:00 - 23:00

Descrizione

Iniziative promosse da Polo Cittattiva per l'Astigiano e l'Albese _ I.C. di San Damiano d'Asti, Museo Arti e Mestieri di un Tempo e Comune, Parrocchie e Caritas di Cisterna con Fra production spa, Israt, Libreria “Il Pellicano" e Aimc di Asti.


Sabato 8 giugno, ore 16, castello di Cisterna d’Asti
Ricordando don Vittorio Delpiano: “Toju e la sua xiloteca. Raccolta delle specie legnose di Langa e Roero”.
Ne discutono:

DONATELLA MURTAS: architetta e Coordinatrice tecnico-scientifica dell’Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite;
DON GINO CHIESA: direttore dell’ufficio Missionario Albese;
MARIA FERRARI: custode della Xiloteca e della casa abitata da Toju;

Introduce ENRICO RIVELLA: consulente Ismea per la valorizzazione del paesaggio rurale.

Un libro, una storia, un incontro per conoscere Don Vittorio Delpiano, uomo attento, curioso, interessato all’ambiente, alle persone e all’approfondimento delle sacre scritture, dedicò molto del suo tempo alla lettura e alla ricerca che gli consentirono di realizzare molte opere: icone, mosaici, muretti a secco e la xiloteca.

 

Giovedì 13 giugno, ore 21 castello di Cisterna d’Asti
CELESTINA FRANCO presenta "La tovaglia a quadri” (TEAM SERVICE EDITORE), ne discute con ALESSANDRO CERRATO.

CELESTINA FRANCO: sandamianese di nascita e cisternese di adozione. Ha lavorato nel mondo della scuola, è attiva nel mondo del volontariato. Dalla pensione si dedica alla scrittura, questo è il suo primo libro.

ALESSANDRO CERRATO: consigliere Israt, già docente di Lettere negli istituti superiori di Asti, curatore dell’edizione del libro di memorie “I banditi di Cisterna” (ed. Israt), è autore del libro “San Vincenzo martire e Santa Maria Nuova”.

Una fontana, una frazione, una casa, una famiglia… una tovaglia a quadri. Il racconto autobiografico di un periodo così vicino a noi ma così lontano.
1954 – 1973, una storia personale che si intreccia nel “come eravamo” in un mondo che appare lontano ma così intimamente legato a ciò che siamo stati e siamo.
I proventi della vendita del libro saranno devoluti all’Organizzazione Mato Grosso e all’Associazione Papa Giovanni XXIII.

 

Domenica 23 giugno, ore 17 castello di Cisterna d’Asti
Un colpo alla botte e uno al cerchio... Aspettando “usanze”.
GIULIANO GIOVINE presenta “RE DEI LAVORATORI E RE DEI VAGABONDI.
I bottai di Canelli e dell'Astigiano (1890-1945)" (Impressioni Grafiche).
Ne discute con PIERCARLO E RENATO GRIMALDI.

Un volume frutto di una ricerca iniziata quarant'anni fa. Giovine ricostruisce la storia sociale dei bottai attraverso documenti d'archivio, articoli di giornale e soprattutto impagabili interviste, espressione di un mondo scomparso. Nei loro racconti vengono rievocati i passaggi nodali dell'origine degli stabilimenti delle botti, l'apprendistato, i tratti essenziali di questa cultura materiale ma soprattutto gli aspetti di una mentalità identitaria che li caratterizzò fino alla fine della loro vita lavorativa. Il tutto arricchito da un corredo fotografico straordinario.

GIULIANO GIOVINE: nato a Canelli, operaio per 10 anni, si è laureato in Pedagogia ed è stato cultore di Storia Contemporanea alla facoltà di Scienze Politiche di Torino. Docente per trent’anni, negli ultimi venti ha insegnato Filosofia e Storia nei licei. Collabora alla realizzazione della rivista Iter.

PIERCARLO GRIMALDI: antropologo, già Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

RENATO GRIMALDI: già professore ordinario di Metodologia della ricerca sociale e Preside della Facoltà di Scienze della Formazione (Unito).

 

Domenica 30 giugno, ore 17 castello di Cisterna d’Asti
In occasione di “Usanze”, MICHELE ANTONIO FINO presenta “GASTRONAZIONALISMO" (Ed. People Idee).
NE discute con SILVANO VALSANIA.

C'è un aspetto importante in Europa: il cibo. Da circa 30 anni, l'UE adotta una politica unica al mondo per proteggere le proprie specialità, ma i motivi sono decisamente cambiati nel tempo. All'inizio si trattava di una misura necessaria a evitare la corsa di ogni Paese a stabilire le proprie regole. Poi il cibo è diventato un tassello fondamentale della nuova identità nazionale: quella che non è fatta per comporsi in un mosaico di diversità ma per contrapporsi ad altri identikit, veri o inventati, con il solo scopo di affermare la propria petite patrie. Il saggio propone una rilettura critica dell'Europa odierna alla luce delle problematiche legate all'integrazione e al dilagare di fenomeni populisti e nazionalisti. Si evidenzia ciò che ostacola la costruzione di un'identità europea comune, suggerendo un cambio di paradigma perché, quando parliamo del nostro cibo, l'aggettivo non è possessivo.

MICHELE ANTONIO FINO: Giusromanista, ha sviluppato, negli ultimi dieci anni, uno specifico interesse per le norme interne ed internazionali inerenti le produzioni alimentari di qualità e l'etichettatura, in special modo dei vini. Collabora attivamente con consorzi di tutela e associazioni per la redazione e la riforma di disciplinari di produzione. Ha all'attivo alcune decine di pubblicazioni scientifiche e molte altre di carattere tecnico e divulgativo, ospitate su riviste quali l'Informatore Agrario, Millevigne, Vite & Vino. Nel 2013 ha pubblicato il manuale di etichettatura enologica "Questione di etichetta", attualmente in fase di riedizione e nell'estate 2021 ha pubblicato, con Anna Cecconi, "Gastronazionalismo" (People ed.): un saggio critico sul contributo del cibo alla crisi dell'Unione Europea. Nel 2024 ha pubblicato "Non me la bevo. Godersi il vino consapevolmente senza marketing né mode" (Mondadori).

SILVANO VALSANIA: è Presidente della rete degli Ecomusei del Piemonte.


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