Comunicato stampa su indagine Autority

L'Autorità Italiana per la Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha recentemente avviato un procedimento nei confronti dei 64 affidamenti diretti (a S.p.A. a totale capitale pubblico) per la gestione del servizio idrico avvenuti nel corso degli ultimi anni in tutta Italia; tra essi anche tre affidamenti che riguardano la provincia di Asti (Acquedotto Monferrato, Acquedotto della Piana, Acquedotto Valtiglione).

Come Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche e come Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua da sempre sosteniamo – e lo dimostra la legge d'iniziativa popolare da noi promossa e sottoscritta da 406.626 cittadine/i – la necessità di considerare il servizio idrico come una prestazione pubblica primaria, al di là della rilevanza economica, la cui gestione riteniamo debba essere pubblica e partecipata dai lavoratori e dalle comunità locali.

Siamo, di conseguenza, per una gestione che superi definitivamente il modello delle S.p.A..

E' tuttavia evidente come il procedimento avviato dall'Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici, sia per le motivazioni sviluppate (molte delle quali decisamente forzate, anche alla luce, dell'art. 150 del Dlgs. 152/2006) e sia per la scelta unilaterale dell'obiettivo, risulti capzioso: sono “indagati” soltanto gli affidamenti a S.p.A. a totale capitale pubblico, nessuna indagine è stata avviata sugli affidamenti a S.p.A. a capitale misto; ciò evidenzia, a nostro parere, un'impostazione finalizzata a favorire l'inserimento definitivo di capitali privati in tutte la gestioni del servizio.

Per parte nostra, come abbiamo fatto anche in passato a proposito del precedente disegno di legge Lanzillotta in tema di riordino dei servizi pubblici locali, continueremo a contrastare tale approccio e tale volontà privatizzatrice.

Sappiamo, peraltro, come molte società a totale capitale pubblico non rispettino attualmente le condizioni definite in sede europea in materia di affidamento della gestione interamente "in house" (ovvero ad un'azienda diretta emanazione dell'Ente Pubblico); è anche da questa constatazione che ha preso le mosse la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, incentrata sul ruolo degli Enti Pubblici e sull'idea di democrazia partecipativa.

Per contrastare l'iniziativa che si è messa in moto contro la presenza pubblica, riteniamo sia necessario rilanciare l'iniziativa per la ri-pubblicizzazione del servizio idrico integrato, sia procedendo con la costituzione di forme gestionali come le Aziende speciali e i Consorzi, sia respingendo ulteriori tentativi di privatizzazione.

Per quanto qui affermato, il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche e il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua chiedono agli Enti Locali un approfondito confronto: vorremmo diventassero soggetto attivo nella difesa del “bene comune acqua” e nel percorso di ri-pubblicizzazione del servizio idrico.

Allo stesso tempo, ribadiamo il nostro interesse a sviluppare e ad approfondire un rapporto con le stesse S.p.A. a totale capitale pubblico, a maggior ragione di fronte all'attacco che le sta mettendo in discussione: anch'esse mettano in campo iniziative e interventi coerenti con quelli da noi espressi, a partire dai contenuti presenti nella nostra proposta di legge di iniziativa popolare. 

Per rafforzare questa nostra posizione, il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale per il 21 Giugno, in ognuna delle province italiane. 

Il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche ha scelto la data di Venerdì 20 Giugno (ore 21.00, Centro Culturale San Secondo, Asti) attraverso la sua partecipazione ufficiale all'incontro autoconvocato dai Movimenti astigiani per la costituzione di un “patto di mutuo soccorso” che unisca le battaglie per la difesa dei Beni Comuni a quelle dei Diritti sociali (lavoro, abitazione, cittadinanza, integrazione ecc.).

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